Economia

Infedeltà finanziaria: quei segreti sui soldi inconfessabili al partner

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Si avvicina la festa più romantica dell’anno, San Valentino, occasione ideale per confessare al proprio partner un segreto che da tempo si tiene nascosto e che molto probabilmente può avere a che fare con il denaro.

Secondo un nuovo sondaggio di CreditCards.com riportato dall’emittente Cnbc, quasi la metà, o il 44%, di coloro che hanno una relazione ammettono di aver commesso un’infedeltà finanziaria nei confronti del partner. Il più delle volte, spendono più di quanto potrebbero fare, altri hanno un conto segreto o una carta di credito, e circa 1 su 10 ha una sorta di debito nascosto. Come giustificano questi segreti di denaro? Il 36% adduce motivi di privacy o il desiderio di controllare le proprie finanze.

“Molte persone traggono vantaggio dall’avere conti separati; questo funziona sicuramente se si è d’accordo sui parametri”, ha detto Ted Rossman, un analista di CreditCards.com. I problemi sorgono “se lo fai in segreto”, ha continuato.

Infedeltà finanziaria? Per alcuni è peggio di quella fisica

Il 27% degli intervistati ha dichiarato che l’infedeltà finanziaria è peggiore dell’infedeltà fisica. In 3 coppie su 4, un coniuge ha detto che l’inganno finanziario ha influito negativamente sul rapporto con il partner, come emerge da un’indagine del National Endowment for Financial Education.

Soprattutto per le giovani coppie, i problemi finanziari possono essere particolarmente pesanti. Infatti, secondo un altro sondaggio di TD Bank, un terzo dei millennial prenderebbe in considerazione la possibilità di rompere con l’altro a causa di un segreto finanziario, come un debito nascosto o un cattivo credit score.

Eppure l’infedeltà finanziaria non deve condannare una relazione, dicono gli esperti.

“La regola numero 1 è sapere cosa è importante per te”, ha suggerito l’analista della TIAA di New York Kate Ryan.

Questo può includere, per esempio, quello che vuoi nel tuo futuro, dove vuoi vivere e quando vuoi andare in pensione. Non devi necessariamente essere d’accordo, ma sapere da che parte stai è il primo passo, perché poi puoi decidere se le cose funzioneranno”.