Società

INDIA: UN FONDO PER DARE LA CACCIA AL DRAGONE

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

L’India deve vedersela con le crescenti pressioni esercitate dalle societa’ governative del settore petrolifero locale, le quali spingono per la creazione del primo fondo sovrano di investimento del Paese.

Grazie alle ingenti riserve internazionali da cui poter attingere, un veicolo pubblico di questo tipo controllato direttamente dal governo potrebbe favorire non di poco i protagonisti indiani del greggio nel condurre quella che e’ diventata una lotta globale per accaparrarsi gli asset energetici della Terra.

Lo hanno riferito funzionari federali indiani e manager del settore al Financial Times, sottolineando che i colloqui in corso tra il ministero delle finanze e quello del petrolio per la creazione di un fondo sovrano di investimento si trovano solo allo stadio preliminare e per il momento non e’ stata fissata alcuna data come limite ultimo alle trattative.

Per i tuoi investimenti, segui il feed in tempo reale di Wall Street Italia INSIDER. Se non sei abbonato, fallo subito: costa solo 0.86 euro al giorno, provalo ora!

Se dovesse venire adottato, il piano ripudierebbe l’iniziativa promossa da Nuova Delhi nel 2006 per un’allenza tra India e Cina. La proposta prevedeva che Nuova Delhi e Pechino unissero le proprie forze anzi che darsi battaglia per assicurarsi i progetti energetici mondiali, in modo da mantenere piu’ bassi i costi.

Il dicastero indiano del greggio e i gruppi petroliferi federali del Paese hanno fatto sapere al governo che i fondi prelevati dalle reserve internazionali (ovvero i depositi di moneta straniera), che giacciono nei forzieri delle autorita’ locali e che sono pari a $278 miliardi, consentirebbero loro di essere meglio equipaggiati per poi lanciare la sfida ad armi pari ai gruppi energetici cinesi che hanno investito cosi’ tanto nel business offshore.

R.S. Sharma, presidente della societa’ governativa Oil and Natural Gas Corp (ONGC) e’ convinto che un fondo sarebbe “molto positivo per il settore energetico indiano, in quanto ci aiuterebbe a espandere la nostra capacita’ di risorse energetice. Ci consentirebbe di alimentare i livelli di produzione e soddisfare i bisogni energetici del Paese”.

L’India, infatti, attualmente importa circa il 75% del suo fabbisogno petrolifero, stando a quanto riferito dal ministro del Petrolio e del Gas indiano Murli Deora.

La settimana scorsa ONGC ha avviato le trattative con Gazprom e Rosneft con l’obiettivo di assumere quote di partecipazione nei progetti in Russia. Inoltre l’azienda sta tentando di ampliare i suoi investimenti in Africa, producendo piattaforme petrolifere in Angola, Nigeria e Sudan. Proprio nel continente africano pero’ non sara’ affatto facile vincere la concorrenza della Cina.