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IN ITALIA UNO STRESS TEST ANCHE PER LE COMPAGNIE ASSICURATIVE

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(WSI) – Tiene il mercato assicurativo ma resta ferma la vigilanza dell’Autorità. Per questo Giancarlo Giannini, presidente dell’Isvap (istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ha pensato a uno stress test per saggiare la tenuta del settore dal punto di vista finanziario e analizzare fattori di vulnerabilità. Lo ha annunciato, in occasione del suo intervento all’assemblea dell’Ania, l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici. Dopo «la buona tenuta dimostrata dal mercato assicurativo italiano di fronte alla crisi finanziaria», Giannini ha ricordato come resti «ferma e intensificata» l’azione di vigilanza dell’autorità sui riflessi della crisi. «Su queste basi, oltre alle verifiche mensili sull’andamento di premi, riscatti, investimenti, abbiamo impostato lo stress test 2009».

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Il rapporto annuale dell’Ania
Nel complesso l’industria assicurativa italiana ha reagito alla crisi meglio di quella di altri Paesi. Nel corso della relazione all’assemblea annuale, il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, ha sottolineato che «il livello di capitalizzazione delle nostre compagnie è sempre rimasto adeguato», «non si sono registrati casi di crisi aziendale, né richieste di aiuti pubblici», mentre «criteri di gestione prudenti e appropriate regole di vigilanza emanate dall’Isvap hanno garantito un’adeguata protezione dei consumatori».

2,7 miliardi di euro di esposizioni su Lehman
Dal rapporto annuale dell’Ania, emerge che il totale dei crediti vantati dalle compagnie assicurative italiane nei confronti della Lehman Brothers, finita in amministrazione controllata a settembre, è di circa 2,7 miliardi di euro. Stando al rapporto, l’ammontare dei crediti vantati direttamente dagli assicurati, calcolato da Isvap, è di 1,6 miliardi. Si tratta in particolare delle polizze index linked con sottostanti titoli Lehman.

Sale al 10% la soglia minima di autorizzazione per l’acquisto delle quote
Alcune novità sono contenute nella comunicazione dell’Isvap in merito agli assetti partecipativi delle assicurazioni. Sale dal 5% al 10% la «soglia partecipativa minima soggetta agli obblighi autorizzativi, nonché dell’assoggettamento ad autorizzazione delle acquisizioni che consentono l’esercizio di un’influenza notevole sulla gestione, indipendentemente dalla quota di partecipazione». La nuova soglia, ha spiegato Giannini, «a differenza del passato, vale anche in presenza di acquisti concertati», cioè effettuati da più soggetti che «esercitano in modo concertato i diritti legati alle partecipazioni». Rimangono soggette ad autorizzazione le acquisizioni che portano al raggiungimento del 20%, 30%, 50% o del controllo delle imprese, mentre «la soglia del 5% viene mantenuta a fini informativi»

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