Economia

In Italia una separazione ogni 5 secondi. Quanto costa dirsi addio

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Mentre coppie famose annunciano la fine del matrimonio, da Francesco Totti e Ilary Blasi a Wanda Nara e Mauro Icardi, si scopre che in Italia ci sono in media 267 richieste di separazione al giorno, una ogni 5 secondi. Così emerge da un’indagine svolta da Moneyfarm in collaborazione con smileconomy,  che affronta i risvolti economici degli eventi di vita degli italiani, indagando cosa significhi separarsi e divorziare nel 2022. Ebbene dall’indagine emerge che le separazioni sono aumentate dell’11% tra il 2010 e il 2019 passando da 88.191 nel 2010 a 97.474 del 2019.

Quanto costano separazione e divorzio

La Calabria è la regione che registra il più alto numero di richieste di separazione (+66%), seguita da Abruzzo (+45%) e Molise (+34%). Tendenze al ribasso, invece, in Lazio (-9%), Friuli Venezia Giulia (-7%) e Liguria (-1%). Contrariamente all’opinione popolare per cui i lockdown dovuti al Covid-19 hanno innescato numerose crisi coniugali, nel 2020 le richieste di separazione sono in realtà diminuite del 18%, anche a causa del blocco delle attività amministrative.

Le separazioni possono avvenire in modo consensuale o giudiziale, con notevoli differenze in termini di tempistiche e costi. In Italia, l’85% delle separazioni avvenute nel 2020 sono state consensuali. In questo caso, i tempi sono solitamente rapidi, con le pratiche che si risolvono nel giro di 3 mesi, e addirittura in soli 5 giorni lavorativi se ci si affida allo strumento della negoziazione assistita prevista dall’ordinamento italiano. In questo modo, i costi per separarsi tramite negoziazione assistita sono abbastanza trascurabili: si tratta di pagare oneri fissi e bolli per una cifra che si aggira attorno a qualche decina di euro. Nel caso invece sia previsto il supporto di un avvocato, le cifre possono oscillare tra i 1.000 e i 3.000 euro.

Chi invece non riesce a trovare un accordo consensuale – è il caso del 15% delle richieste avanzate nel 2020 – i tempi si allungano vertiginosamente: ci vogliono, in media, tra i 2 e i 4 anni, ma non sono esclusi prolungamenti fino a 7-8 anni in base alla complessità del caso. Di conseguenza, anche i costi lievitano: dai 3.000 ai 10.000 euro.

I consigli per risparmiare

L’indagine di Moneyfarm fornisce anche utili spunti a chi ha in procinto di separarsi e vorrebbe evitare di ritrovarsi senza un quattrino.

Separazioni e divorzi, sottolinea l’indagine, vanno programmati con un po’ di anticipo, soprattutto se si tratta di un soggetto con un reddito esiguo (mentre chi è privo di reddito potrà avvalersi del beneficio del gratuito patrocinio, a spese dello Stato). La programmazione sarà utile per accumulare i risparmi che permettano un’adeguata assistenza legale e la sopravvivenza nel periodo iniziale della frattura coniugale (quello di maggior conflitto), quando di norma la parte economicamente più forte utilizza il proprio potere economico come mezzo di pressione per costringere l’altra parte a chiudere accordi meno convenienti.

Inoltre è molto importante non lasciare la casa coniugale prima di aver consultato un legale. Infatti, spesso, il semplice allontanamento dalla casa coniugale preclude la possibilità di farvi ritorno e la perdita del diritto di continuare a viverci (in presenza di determinati presupposti).

Fondamentale nel procedimento di separazione giudiziale è la prova del tenore di vita goduto dalla coppia (o dalla famiglia) in costanza di matrimonio. Si consiglia la raccolta preventiva di prove relative allo stile di vita mediante la conservazione dei giustificativi di spesa, quali vacanze, cene fuori, frequentazione di sport o hobby più o meno costosi, ecc.

Infine, per chi è stato tradito, è fondamentale arrivare in tribunale con la prova di tale infedeltà. E’ utile raccogliere e conservare le prove di tale scoperta. In tal modo si risparmierà almeno il costo dell’investigatore privato, altrimenti necessario.

Per chi ha tradito, le cose cambiano se vi siano o meno evidenze del tradimento fino alla prima udienza della separazione, quando sarà il giudice ad autorizzare la parti a vivere separate e, quindi, a poter iniziare a condurre vite autonome senza l’obbligo reciproco di fedeltà. Prima di allora, essere scoperti potrebbe essere “causa di addebito” della separazione, con conseguenze sull’assetto economico della separazione stessa.