Società

In Brasile si nasconde il pericolo di una crisi creditizia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il mercato del Brasile potrebbe essere all’inzio di una crisi creditizia se un’indagine della banca centrale su un caso di frode legato al piano di salvataggio dell’istituto Banco Panimericano dovesse rivelarsi corretta. Un mese fa la Banca Centrale del paese carioca e’ corsa ai ripari iniettando $1,5 miliardi per “preservare gli attuali livelli di capitale” della banca. E le agenzie hanno annunciato di essere pronte (come al solito a buoi scappati) alla bocciatura.

Le indagini, riferisce Bloomberg in un articolo, hanno portato alla luce gravi problemi nel settore creditizio e dei titoli Abs (Asset Backed Securities, ovvero titoli obbligazionari cartolarizzati – piu’ semplicemente strumenti finanziari garantiti dagli attivi sottostanti, emessi a fronte di operazioni di impacchettamento delle attivita’ in obbligazioni) dello stato sudamericano. Quali sono i segnali piu’ evidenti della serieta’ del problema? Che i costi per le piccole banche stanno aumentando e gli istituti sono alla ricerca di nuovo capitale.

Il mercato e’ sotto pressione da quando e’ stato varato il piano di salvataggio del Banco Panamericano. Le sorti della banca con sede a San Paolo, per quanto sia la piu’ piccola ad essere quotata sulla borsa locale, hanno fatto immediatamente preoccupare i numerosi investitori internazionali allettati nei mesi scorsi dal boom che hanno scelto il Brasile. La banca centrale ha rassicurato tutti, precisando che gli altri istituti di credito non sono a rischio.

Ma ad essere a rischio e’ in realta’ l’intero sistema creditizio: negli ultimi tempi e’ stata registrata una crescita del 23% dei consumatori in ritardo nella restituzione dei prestiti. La bolla inflativa intanto si sta gonfiando a Brasilia, con gli economisti che scommettono su un +5,4% dei prezzi al consumo nei prossimi 12 mesi. Se i tassi di interesse dovessero venire alzati per contrastare la minaccia di un rincaro dei prezzi, “il risultato potrebbe essere un aumento del numero dei default, piuttosto che una diminuzione, perche’ la crescita economica rallenterebbe e il tasso di disoccupazione incredibilmente basso del Brasile potrebbe accusare una pericolosa inversione di tendenza”, scrive Bloomberg.