Società

In 7 giorni Milano guadagna il 5%

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Sintesi settimanale dei mercati

Italia

Ultimi sette giorni all’insegna degli acquisti per il principale indice di Piazza Affari che fa segnare un balzo prossimo al 5%, tra le migliori performance del Vecchio Continente dove si segnala il +10% di Atene. Forniamo un sunto dei principali numeri della settimana.

Ansaldo STS è il peggior titolo del paniere (male anche Stm – vedi dettagli in 3^ pagina) dopo che ieri la società ha comunicato un utile netto di EUR33,4 mln (calo a doppia cifra del 10,9% sul primo semestre dello scorso anno), e ordini acquisiti tra gennaio e giugno per EUR645,3 mln (EUR832,2 mln un anno fa); la società fa notare il contesto macroeconomico difficile, “ma questo vale per tutti eppure abbiamo visto ottime trimestrali” sostiene un operatore di mercato.

Lieve rialzo per Snam RG e Terna. Snam ha registrato nel 1H un utile netto consolidato di EUR547 mln, in crescita del 133,8% rispetto all’analogo periodo del 2009 e del 22% rispetto al dato aggregato; sulla base dei risultati del semestre e delle previsioni per il 2010, il CdA ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto dividendo di EUR0,09 per azione (EUR0,06 nel 2009).

Terna ha mostrato una crescita a doppia cifra degli indicatori economici coi ricavi a quota EUR761 mln, in crescita di circa il 14% rispetto al primo semestre del 2009, MOL a EUR569 mln con un incremento del 12% e utile netto a EUR234 mln, in aumento del 27% (al netto delle attività brasiliane cessate).

Progresso del 3% circa per Saipem che ha chiuso il 2Q10 con un utile netto in crescita ed ha migliorato la guidance per l’intero anno: nel dettaglio, l’utile netto nel periodo è salito del 5,3% a/a a EUR198 mln, mentre l’utile operativo è cresciuto dell’11,1% a EUR331 mln. La società ha alzato le stime per l’anno in corso e ora vede i ricavi 2010 in rialzo del 5%, l’ebitda crescere del 10% ed il risultato operativo salire del 5% (precedentemente l’attesa era piatta).

Balzo superiore al 4% Mediolanum nonostante quest’ultima abbia riportato utili in contrazione nella prima metà del 2010: in dettaglio, il gruppo che fa capo a Ennio Doris ha archiviato il 1H con un utile netto di EUR85 mln, in flessione del 21% rispetto all’analogo periodo 2009. Denaro su Luxottica: da segnalare che il 2Q è stato per

Luxottica il miglior periodo della storia del gruppo; per la prima volta, infatti, il fatturato ha sfiorato EUR1,6 mld e l’utile netto ha raggiunto I EUR150 mln. In scia ai dati molti broker hanno alzato il target price.

Bene soprattutto le banche in scia all’esito confortante degli stress test: spicca il progresso a doppia cifra di Intesa che ha superato lo stress test condotto sui 91 principali gruppi bancari europei dal CEBS, registrando un coefficiente patrimoniale Tier 1 ratio, post simulazione dello scenario avverso con aumento del rischio sovrano, a fine 2011 pari all’8,2%, in confronto all’8,3% registrato a fine 2009 e al 6% minimo richiesto ai fini dello stress test, con una conseguente eccedenza di patrimonio Tier 1 capital per circa EUR8,5 mld rispetto all’adeguatezza patrimoniale minima richiesta ai fini del test.

Estero

Settimana in denaro per le borse europee che hanno beneficiato dei risultati degli stress test relativi alle banche europee e delle indicazioni positive derivanti dalle trimestrali, che hanno allentato I timori di un rallentamento della ripresa economica, grazie anche alla revisione al rialzo da parte di alcune big company dei propri obiettivi di crescita per i prossimi mesi.

Così come in Italia e nel resto d’Europa, anche negli States sono state diffuse molte trimestrali/revisioni/news: riportiamo il dettaglio di quelle che hanno favorito performance decisamente positive come per es. Ford, FedEx, DuPont, General Electric, Wells Fargo e AmEx.

Ford ha riportato nel 2Q una crescita dell’utile netto pari a circa il 15% rispetto all’analogo periodo del 2009, a USD2,6 mld (o USD0,61 per azione che al netto di alcune voci straordinarie sale a USD0,68, ben oltre le previsioni degli analisti che avevano messo in conto un Eps di USD0,41), con un fatturato anch’esso in crescita (+16% a/a), e pari a USD31,3 mld. Il gruppo ha inoltre dichiarato di attendersi per il trimestre in corso un incremento della produzione di 126.000 unità.

Lunedì Ubs ha alzato il target price a USD17, con giudizio buy. FedEx è balzata dopo aver rivisto al rialzo le stime sugli utili: più in concreto, l’impresa leader nelle spedizioni e nel trasporto merci si attende ora per il corrente trimestre un utile per azione di USD1,05- 1,25 e per l’intero esercizio di USD4,60-5,20, mentre in precedenza FedEx aveva previsto per il corrente trimestre USD0,85-1,05 per azione e per l’intero esercizio USD4,40-5,00 per azione.

DuPont ha chiuso il 2Q con utile quasi triplicato rispetto allo stesso periodo 2009: nella fattispecie, l’utile netto è cresciuto a USD1,17 mld dai USD417 mln del 2Q09, per un Eps di USD1,26, al di sopra delle stime di consenso che convergevano per USD0,93, e a fronte di ricavi che sono cresciuti del 25,6% a/a a USD8,62 mld. Sulla base dei risultati, il gruppo ha alzato i propri obiettivi sull’utile 2010.

General Electric ha alzato il dividendo trimestrale del 20% a USD0,12; GE ha inoltre esteso al 2013 il piano di buy-back daUSD11,6 mld in scadenza a fine anno.

Bene anche Wells Fargo, quarta banca Usa, che ha riportato nel 2Q un risultato netto di USD3 mld, in calo rispetto al pari periodo del 2009, ma in rialzo del 20% dal 1Q2010, mentre gli utili per azione, pari a USD0,55, hanno superato le stime di consenso di USD0,49.

Relativamente alla qualità del credito, il gruppo ha registrato significativi segnali di miglioramento, con accantonamenti in calo. AmEx ha conseguito nel 2Q un utile netto di USD1,02 mld (USD337 mln nel 2Q09), per un Eps di USD0,84 (attese di USD0,78), a fronte di ricavi in linea con le attese ma in aumento del 13% a/a; AmEx ha beneficiato del miglioramento della qualità del credito.

Segnalazione infine per Citigroup dopo che il Tesoro statunitense ha annunciato una nuova vendita di azioni pari a 1,5 mld di titoli, al fine di ridurre la propria partecipazione legata agli interventi effettuati durante la crisi finanziariai.

Mercati Azionari: settori a confronto

Stoxx

Ad esclusione dei settori anticiclici per eccellenza degli alimentari (arretra Danone nonostante una buona semestrale) e farmaceutici oltre a quello tech, i restanti comparti dello Stoxx europeo evidenziano un chiaro segno di progresso. A trascinare i listini sono i bancari e gli assicurativi (rialzi a doppia cifra per Ing e Axa), mentre a seguire menzioniamo i settori delle materie prime (ArcelorMittal ha chiuso il 2Q con un Ebitda in rialzo del 59% su base trimestrale, mentre per il 3Q vede un dato in calo a causa del rallentamento della Cina, di fattori stagionali e di maggiori costi delle materie prime), tlc (bene Telecom IT così come Telefonica che ha confermato di avere raggiunto un accordo preliminare con Portugal Telecom per l’acquisto della sua quota nell’operatore telefonico brasiliano Vivo) ed energy (BP ha confermato che il suo direttore generale Tony Hayward lascerà il suo incarico ad ottobre).

Settori in evidenza

Tech

Stm ha archiviato il 2Q con utile netto a USD356 mln (l’Eps rettificato per le componenti straordinarie è stato pari a USD0,18, in decisa crescita rispetto a USD0,07 del 1Q ed alla perdita registrata nel 2Q dello scorso anno), mentre i ricavi si sono attestati a USD2,53 mld, in progresso del 27% a/a. Il management si è dichiarato ottimista per il 3Q. La performance del 2Q di Nokia evidenzia un calo dei profitti del 40% vs. lo stesso periodo 2009 a EUR227 mln; sostanzialmente stabile il dato sulle vendite. SAP ha aumentato nel 2Q il suo utile netto del 15% a EUR491 mln (gli importanti ricavi derivanti dalle vendite di software e di servizi correlati sono cresciuti del 16%). Infineon ha riportato nel 3Q ricavi a EUR1,21 mld, in rialzo del 59% rispetto al pari periodo del 2009, mentre l’utile netto è salito a EUR126,0 mln; i dati sono superiori alle attese.

Auto

Volkswagen ha registrato nel corso dei primi sei mesi dell’anno un incremento delle vendite pari al 16% vs l’analogo periodo del 2009, grazie alla forte domanda del mercato cinese (+45,7%), che ha compensato il calo registrato nel mercato domestico tedesco (-16%) a causa della fine degli incentivi statali. Peugeot ha archiviato il 1H10 con un utile pari a EUR680 mln rispetto alla perdita netta di EUR962 mln del 1H09 e ricavi a EUR28,394 mld (+20,8%) grazie in particolare al successo dei nuovi modelli; gli analisti si attendevano utili per EUR416,7 mln e ricavi a EUR28,3 mld. Per il resto dell’anno il gruppo si attende uno scenario europeo piuttosto difficile. Ottimo movimento per Valeo che oggi ha diffuso i dati del semestre; molte le revisioni al rialzo del target price.

Bancario

Deutsche Bank ha chiuso il 2Q con un utile netto in crescita del 6,4% a/a a EUR1,16 mld, ad un livello superiore alle stime di mercato grazie a minori accantonamenti su crediti e ai risultati positivi del segmento retail, che hanno bilanciato la debolezza dell’attività di investment banking. UBS ha archiviato il 2Q con utile netto di CHF2 mld, in calo rispetto ai CHF2,2 mld del 1Q, ma al di sopra delle stime di mercato, grazie in particolar modo ai forti ricavi derivanti dalle attività titoli e cambi. UBS ha registrato deflussi per un importo complessivo di CHF5 mld, che rappresenta il livello più basso su base trimestrale da inizio 2008. BBVA ha chiuso il 2Q con utile in calo del 9,7% a EUR2,53 mld, un risultato comunque migliore delle stime degli analisti ferme a EUR2,45 mld.

Macroeconomia

La settimana trascorsa ha visto i mercati finanziari passare indenni i risultati degli stress test pubblicati venerdì 23 a borse chiuse, dove 7 banche del Vecchio Continente su un totale di 91 non hanno superato il test predisposto dalle autorità europee che ipotizzava scenari di recessione “double-deep” con borse in calo del 20%, un brusco rialzo dei tassi di interesse, ed un’economia in in contrazione del 3% nel biennio 2010-11. Secondo Bankitalia, gli istituti italiani hanno dimostrato di poter assorbire l’impatto di un deterioramento significativo delle condizioni macroeconomiche e di mercato. Il segretario del Tesoro Usa Geithner ha dichiarato che l’economia degli Stati Uniti difficilmente vedrà una nuova recessione e che anzi si rafforzerà. Trichet è invece tornato ad invocare il ripristino della sostenibilità fiscale, dicendo che i paesi industrializzati devono agire immediatamente per migliorare le finanze pubbliche, tagliando la spesa e alzando le tasse; il presidente della Bce ha inoltre criticato la spinta a sostenere l’economia attraverso la spesa pubblica durante la crisi.

In occasione dell’intervento semestrale al Congresso americano, il Presidente Fed, Bernanke, ha dichiarato che la Banca centrale è pronta ad intervenire nel caso le condizioni economiche dovessero peggiorare, delineando una chiara volontà di sostegno alla crescita dell’economia statunitense. Secondo le stime flash degli indici Pmi Markit, in Area Euro sia il settore manifatturiero che quello dei servizi hanno mostrato in luglio un’accelerazione rispetto al mese precedente, sorprendendo anche gli economisti che invece si attendevano un lieve rallentamento: in dettaglio, il Pmi servizi è cresciuto in luglio a 56 pts dal 55,5 di giugno (consensus 55), mentre il manifatturiero è salito a 56,5 da 55,6 (atteso 55,2).

L’indice Pmi composito aggregato è dunque cresciuto a 56,7 pts da 55,5 delle attese e dal 56 di giugno. In Germania l’indice Ifo sul clima di fiducia degli imprenditori tedeschi mostra a luglio un miglioramento a 106,2 pts, decisamente meglio del consensus fermo a 101,6 e dopo i 101,2 di giugno.

Negli Stati Uniti l’indice di fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board è sceso a luglio a 50,4 pts (attese per 51) da 54,3 del mese precedente. Sono invece risultati positivi gli ultimi dati sul mercato immobiliare: le vendite di nuove case hanno registrato in giugno un rialzo a 330 mila unità (+23,6%), a fronte di attese per una crescita più contenuta a 320 mila dopo i 207 mila di maggio. Il prezzo di vendita è tornato a calare sia su base mensile, che annuale (-1,4% m/m, -0,6% a/a); tuttavia, sembrano esservi ulteriori spazi di calo dei prezzi visto che il rapporto scorte/vendite, pur in flessione a 7,6 dal 9,6 precedente (mesi necessari ad esaurire l’offerta al corrente ritmo di vendita), rimane elevato.

Le vendite di case esistenti hanno registrato a giugno una flessione pari al 5,1%, più contenuta delle stime di consenso (- 9,9%) portandosi a 5,37 mln di unità annualizzate; in tal caso le scorte di case invendute risalgono a 8,9 mesi da 8,3 mesi di maggio. L’indice S&P/Case Shiller che misura i prezzi delle case unifamiliari delle 20 principali aree Usa è salito a maggio al 4,61% dal precedente 3,81% (consensus 3,85%). In serata si attende la lettura del Beige Book, il rapporto della Fed che fornirà ulteriori indicazioni sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce.

Obbligazionario/Monetario

E’ continuato il trend di restringimento degli spread sui Paesi periferici dopo il collocamento di titoli spagnoli e italiani ed in attesa delle nuove aste in Italia e Portogallo: in dettaglio, gli spread dei titoli periferici verso il Bund decennale tedesco vede 122 basis point nei confronti dell’Italia, 144 bp sulla Spagna, 238 bp per l’Irlanda, 247 bp per il Portogallo e 764 bp per la Grecia.

Sul fronte interbancario, l’Euribor con scadenza a 3 mesi è stato fissato oggi a 0,896%, in rialzo rispetto ai 0,893% di ieri. Sugli indici CDS spicca la performance del Crossover che si è portato ampiamente sotto quota 500 bp (in area 480 bp, dai 520 bp della scorsa settimana), mentre il Main per gli emittenti investment grade è sceso a 104 bp (da 115 bp); da segnalare una buona performance dei Finanziari a segnalare che, malgrado i dubbi metodologici, gli stress test hanno comunque alimentato una ripresa di fiducia verso il settore Finanziario europeo.

Cambi e commodities

Sul fronte valutario, l’euro si mostra particolarmente tonico nei confronti dello yen (in area 114), e del franco svizzero (sopra 1,37), marcato anche il rialzo vs. il dollaro (a 1,30). La valuta europea è sostenuta dall’aumento della propensione al rischio nei mercati, come confermano il recupero delle borse e la contrazione degli spread. Lato commodities, il Wti Usa scambia poco sotto USD77 al barile, comunque in rialzo nonostante l’imprevisto accumulo delle riserve Usa fotografato dai dati Api di ieri ed in attesa dei numeri settimanali Eia del pomeriggio. Oro e argento in ritracciamento, molto bene invece i metalli industriali (soprattutto nickel e rame).

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