Società

Imu per case dei ‘ricchi’, riammessa proposta Pd

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ROMA (WSI) – “La discussione sul decreto Imu è sprofondata nel caos”. E’ l’accusa dei deputati M5S delle commissioni Bilancio e Finanze. “La possibilità di presentare i ricorsi sulle bocciature per inammissibilita degli emendamenti – proseguono – era limitata dalle ore 13 alle ore 15, mentre la sede referente era prevista gia per le ore 17. Le tappe erano state concordate, è vero, ma ci chiediamo: è possibile con questi tempi legiferare in modo serio e avveduto?”.

“La cosa più grave, però è che da quando sono cambiati gli equilibri nel Pdl, all’indomani del voto di fiducia a Letta, la maggioranza non ha più una direzione chiara da seguire e i partiti che la compongono sono spaccati tra loro e al loro interno”.

“Probabilmente – aggiungono i deputati M5S – il governo sta lasciando lievitare strumentalmente il caos per poi intervenire, con il pretesto dell’urgenza, senza dare replica alle Camere. E’ il solito gioco che ormai abbiamo imparato a conoscere e che serve a svuotare il Parlamento, oltre che a mettere le pezze a una maggioranza delle larghe falle”.

“Noi siamo chiari e coerenti – concludono – abolizione totale dell’Imu sulla prima casa da compensare con una maggiore progressività sugli altri immobili residenziali. In pratica, puntiamo a tassare in modo differenziato la seconda casa, la terza, la quarta e cos8 via. Solo così si colpisce la grande rendita e si difendono i cittadini della classe media, gia massacrati dalla crisi”.

Il Pd: il caos lo vedono solo i deputati 5 Stelle

“La discussione sul decreto Imu, contrariamente a quanto vogliono far credere i deputati M5S, sta procedendo secondo le normali procedure e senza nessun caos se non quello che vogliono creare loro”, ribatte Maino Marchi, capogruppo Pd nella commissione Bilancio di Montecitorio, replica ai deputati del M5S che parlano di ‘discussione nel caos’. Marchi esprime inoltre “soddisfazione per la riammissione dell’emendamento del Partito democratico sull’Imu che va nella direzione di una maggiore equità”.

Capezzone: ripensateci

“Se il Pd non ritira l’emendamento sulla soglia dei 750 euro, compie un atto di autolesionismo politico per tre ragioni”. Daniele Capezzone, presidente della
commissione Finanze della Camera, passa a elencarle così: “La prima, perché è un emendamento tutto punitivo verso una quota rilevantissima di contribuenti. La seconda, perché il Pd verrebbe meno a un impegno politico pubblico e solenne del
governo. La terza, perché si determinerebbe un problema rispetto ai trasferimenti già avvenuti agli enti locali. Mi auguro – conclude – che la notte porti consiglio al Pd…”. (Rainews)
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ROMA (WSI) – E’ stato riammesso l’emendamento del Pd che fa pagare la prima rata Imu alle case con rendita oltre i 750 euro. Lo hanno deciso i presidenti della commissioni Bilancio e Finanze della Camera, Francesco Boccia e Daniele Capezzone. Il testo sarà votato domani.

L’emendamento a prima firma del capogruppo Pd in commissione Bilancio, Maino Marchi, era stato escluso per estraneità di materia perché utilizzava le risorse risparmiate dall’Imu per riabbassare l’aliquota Iva dal 22 al 21%. Capezzone e Boccia, esaminando i ricorsi, hanno dichiarato inammissibile solo la parte della proposta che riguarda l’Iva, ed hanno riammesso il comma che riguarda l’Imu. Questo significa che ora l’emendamento sarà esaminato nel merito e poi votato dalle commissioni Finanze e Bilancio a partire da domani mattina alle 9,30. La giornata di oggi, infatti, verrà dedicata all’illustrazione degli emendamenti da parte dei presentatori. Qualsiasi sarà la decisione delle commissioni sulla proposta del Pd di non esentare le case con rendita catastale oltre i 750 euro, le cose cosiddette ”di lusso” vale a dire le abitazioni di tipo signorile classificate nella categoria catastale A/1, le ville (categoria catastale A/8) e i castelli e i palazzi di eminente pregio artistico o storico (A/9).

Tagliola ammissibilità, stop a 322 emendamenti su 454 – Tagliola dell’ammissibilità per 322 emendamenti su 454 al decreto legge Imu all’esame delle commissioni bilancio e Finanze della Camera. E’ quanto emerge dallo ‘speech’ della presidenza. Da esaminare dunque restano 132 proposte emendative. Ben 176 emendamenti non sono passati al vaglio dell’ammissibilità a causa dell’estraneità di materia mentre 146 non hanno superato l’esame delle coperture.

”Ha superato il vaglio delle inammissibilità l’emendamento di Scelta Civica che riscrive la disciplina Imu, sostituendo l’abrogazione della prima rata per tutti nella rimodulazione con raddoppio delle detrazioni che, senza bisogno di coperture aggiuntive, esclude l’Imu anche per la seconda rata a circa il 70% dei proprietari, rimettendo in pista l’imposta per il restante 30%, con sconti però da 200 a 300 euro rispetto al 2012”. Lo annunciano Enrico Zanetti, vicepresidente della Commissione Finanze, e Andrea Romano, capogruppo SC in Commissione Bilancio. “Non è nostro costume presentare emendamenti bandiera – affermano i due parlamentari – per farceli bocciare in quanto inammissibili e non avere poi l’onere di doverli davvero sostenere. Se il Governo è in grado di assicurare che anche l’abrogazione della seconda rata per tutti si può fare senza giochi delle tre carte che aumentano acconti o altre imposte, bene; altrimenti, la nostra rimane l’unica soluzione seria che non prende in giro gli italiani”, concludono Zanetti e Romano.

Confedilizia, bene emendamenti su cedolare affitti 10% – Alla Camera sono stati presentati alcuni emendamenti al dl Imu, da parte di deputati del Pd e di Scelta civica, che prevedono la riduzione al 10% dell’aliquota della cedolare secca sugli affitti per i contratti ‘concordati’ e il contemporaneo aumento dal 21 al 23% dell’aliquota prevista per gli altri contratti. Lo riferisce in una nota Confedilizia sottolineando che nello stesso senso si è espressa la Commissione Ambiente nel suo parere sul decreto. L’Ufficio Studi della Confedilizia rileva che ”la doppia modifica delle due aliquote della cedolare darebbe luogo, sulla base dei dati del ministero dell’Economia, a nuove entrate per l’Erario per almeno 65 milioni di euro, determinate sia dal maggior gettito da cedolare garantito dall’applicazione dell’aliquota aumentata al 23% sia dalle maggiori imposte versate dai locatori che lascerebbero il regime della cedolare per cessata convenienza dello stesso e che quindi tornerebbero a pagare l’Irpef, le relative addizionali, l’imposta di registro e quella di bollo”

L.Stabilità: sindacati, interesse Letta su fisco, nodo risorse – “Numeri non se ne sono fatti” riferiscono i sindacati dopo l’incontro con il premier Enrico Letta. “Il presidente del consiglio ha detto che è interessato ad aprire la discussione fiscale nella legge di stabilità, che per noi è la questione cruciale: ridurre le tasse su lavoratori, pensionati e imprese che investono”. “E’ fortemente interessato, ma naturalmente ci sono problemi di risorse. Noi vogliamo un intervento significativo”, spiega il leader Cisl Raffaele Bonanni.

“Abbiamo spiegato che una riduzione delle tasse sul lavoro è fondamentale anche per l’economia del Paese. Il premier è concorde su questa analisi e ci ha spiegato che è sua intenzione procedere su questa strada” ma “non ha fatto cifre”. Così il leader della Uil, Luigi Angeletti, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il premier Enrico Letta sulla legge di Stabilità. “Nei prossimi giorni vedremo ma – aggiunge – no ad operazioni simboliche”. (ANSA)