Economia

L’impatto della longevità sulle soluzioni assicurative

Quale impatto ha la longevità sulle soluzioni assicurative? Ma soprattutto in quale modo i prodotti offerti dalle compagnie possono essere un valido alleato di una popolazione che invecchia sempre di più? Si vive più a lungo – rispetto al 1950 la vita si è allungata di almeno vent’anni – ma cambiano anche le famiglie. Se un tempo in Italia erano numerose, oggi ci sono molti più single o nuclei con pochi bambini, in molti casi non più di uno. E anche questo va a impattare sulle politiche di welfare di uno Stato e sul patrimonio degli investitori.

Su questi temi hanno fatto il punto della situazione Emanuela Notari, Longevity Strategist e Docente Partner presso EMC3 Solution, Maurizio Binetti, Responsabile Bancassurance Danni e Vita Allianz Italia e Direttore Generale UniCredit Allianz Vita, Giovanna Gigliotti, Amministratore Delegato UniSalute e Stefano Milani, Direttore Generale BCC Servizi Assicurativi nel corso del dibattito intitolato “L’impatto della longevità sulle soluzioni assicurative” all’interno dell’appuntamento “Il valore dell’assicurazione” organizzato da Wall Street Italia.

La tutela della “longevità”

Quando parliamo di longevità a cosa ci riferiamo? A fare il punto della situazione su questo argomento ci ha pensato Emanuela Notari, Longevity Strategist e Docente Partner presso EMC3 Solution, che ha affermato “che stiamo vivendo molto di più rispetto a quanto fossimo abituati a fare”. Mediamente si vive una ventina di anni in più rispetto al 1950.

Per riuscire a gestire nel modo migliore una vita più lunga sotto il profilo anagrafico, è però necessario avere anche delle maggiori risorse finanziarie, perché può accadere di sopravvivere ai propri risparmi. Questo è un problema che coinvolge principalmente la classe media e, almeno nella maggior parete dei casi, porta ad erodere il capitale che si ha intenzione di lasciare in eredità.

Secondo Notari, l’Italia è un paese molto forte sotto il punto di vista del welfare familiare. Ma non solo: si risparmia ma non si sottoscrivono delle polizze assicurative. Questo mette a rischio il denaro accantonato, per colpa dell’inflazione.

Se da un lato la longevità è un aspetto positivo dei giorni nostri, dall’altro più si invecchia più le persone diventano fragili. Un tempo le famiglie numerose riuscivano ad assistere le persone anziane: oggi si fanno meno figli e diventa più difficile gestire l’assistenza familiare. Entro il 2080 si ritiene che uomini e donne vivranno cinque o sei anni di più.

Uno dei compiti che si devono assumere i consulenti finanziari, nel momento in cui propongono delle soluzioni assicurative, è tutelare la longevità. Vivere più a lungo ha un impatto importante sul patrimonio familiare: con il passare degli anni può essere necessario avere un’assistenza. Che può essere anche costosa.

I rischi connessi alla longevità

Quali sono i rischi della longevità? È corretto affermare che ce ne sono? Stefano Milani, Direttore Generale BCC Servizi Assicurativi, sottolinea come una delle preoccupazioni dovrebbe essere proprio quella connessa ai propri risparmi: potrebbero finire. Questo è un rischio a cui le famiglie si devono abituare.

Oggi come oggi l’aspettativa di vita si sta allungando. Ma soprattutto c’è una evidente difficoltà nel ricambio generazionale. Stefano Milani porta l’esempio della piramide, alla cui base ci sono i giovani e in cima gli anziani: i primi sostengono i secondi. Ma nel momento in cui la piramide viene capovolta, geometricamente parlando non è in grado di stare in piedi. Ed è questo quello che sta accadendo: la vita si allunga, ma nello stesso tempo calano le nascite. Aumentano gli anziani e diminuiscono i giovani che possono essere loro di supporto.

Tradizionalmente, secondo Milani, il problema dell’allungamento della vita è sempre stato associato a quello della pensione. Oggi, però, è necessario pensare anche alla salute: oltre una certa età le persone possono continuare a farcela da sole o avranno bisogno di aiuto. Se mancano i figli, sarà necessaria un’assistenza a pagamento. Le famiglie monoreddito ce la possono fare a reggere questi cambiamenti? Cosa succede quando le persone non riescono più ad essere autosufficienti? Questo è uno dei problemi che la longevità si porta dietro.

In questo contesto come possono intervenire le compagnie di assicurazione? Oggi il problema principale è che la maggior parte dei clienti ha una scarsa conoscenza del fatto che molti problemi legati all’età possono essere risolti con dei prodotti assicurativi. In pochi sanno, ad esempio, che esistono delle polizze long term care, che permettono di tutelare ed assistere le persone nel momento in cui perdono l’autosufficienza. sono, però, dei prodotti poco conosciuti in Italia, anche per colpa degli intermediari, che si trovano in difficoltà a gestire questi aspetti.

Un valore da proteggere

Nonostante tutto la longevità è un valore da proteggere. Maurizio Binetti, Responsabile Bancassurance Danni e Vita Allianz Italia e Direttore Generale UniCredit Allianz Vita, ha sottolineato come gli italiani siano un popolo di innovatori e sognatori. E che adesso sta diventando un popolo di centenari. La popolazione vive di più e lo certifica anche l’Istat. Ovviamente questo è un fatto molto positivo.

La longevità è un valore da proteggere: anche sotto il profilo economico. Anche perché saranno molte le persone che vivranno più a lungo e dovranno passare più anni senza lavorare. Questo ne devono tenere conto le istituzioni e gli stessi lavoratori, che devono pianificare la propria vecchiaia che avrà una durata più lunga. Per tutelarsi economicamente negli anni, l’orizzonte deve essere necessariamente di lungo termine. La polizza vita è senza dubbio lo strumento più adatto per garantire un adeguato tenore di vita.

Le tutele sanitarie

In Italia le persone vivono di più, ma sulle tasche delle famiglie pesano alcune storture del sistema sanitario. Giovanna Gigliotti, Amministratore Delegato UniSalute, spiega che gli italiani hanno paura del fatto che la sanità sia in difficoltà. Ma in molti hanno fiducia che possa essere recuperato e andare a posto.

Troppo spesso per avere delle cure in tempi ragionevoli è necessario ricorrere alle strutture private. Dato che molti italiani non vogliono rinunciare alle cure: questo è il motivo per il quale pensano che polizze sanitarie possano risultare utili.

Già oggi, quanti hanno la possibilità di accedere alle cure private lo fa, ma la popolazione, nel nostro paese, invecchia. Questo è il motivo per il quale un ruolo importante lo giocano le polizze sanitarie, che hanno il compito di accompagnare i clienti anche nella prevenzione, non intervenendo unicamente nel momento delle cure.

La Gigliotti ricorda che ad oggi il 54% delle persone non effettua delle visite di controllo. È importante far comprendere che è necessario fare la prevenzione nei tempi giusti: le polizze sanitarie devono essere in grado di gestire queste operazioni.