Economia

Immobiliare globale rischia battuta d’arresto per il fattore “paura”

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MILANO (WSI) – La crescita del mercato immobiliare potrebbe presto subire una battuta d’arresto. Dopo il crollo del 2009 il mercato immobiliare residenziale globale ha registrato una costante espansione nei prezzi e delle transazioni; un fenomeno particolarmente visibile nel Regno Unito a partire dal 2012.

Va aggiunto, anche, che questa scalata non si è verificata in Italia, il cui mercato del mattone è risultato spesso in controtendenza rispetto alla media dell’Eurozona e dell’Unione europea (si veda il grafico).

In particolare, i prezzi in Italia hanno subìto un calo pronunciato in seguito alla crisi dell’euro nel 2011 e all’inasprimento della tassazione sulla casa, figlia di quella fase storica.

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Tuttavia ora secondo Savills Plc, analista globale del settore, l’immobiliare globale quest’anno potrebbe rallentare la sua ripresa. ù

La società comunica, in una nota, che, mentre i risultati delle transazioni nel 2015 sono stati superiori alle aspettative, alcuni perturbazioni potrebbero contaminare questo trend:

“Alla luce di un aumento dell’incertezza sulle prospettive dell’economia globale e di tassi d’interesse in rialzo, ci aspettiamo un temperamento dei forti volumi nelle transazioni [immobiliari] dei tempi recenti in alcuni mercati, pur rimanendo solidi i fondamentali. Pertanto manteniamo le nostre aspettative per il 2016.

Dello stesso avviso era stata Knight Frank, che nel suo report di qualche giorno fa vedeva prezzi stabili nel mercato immobiliare delle proprietà commerciali in Europa.

Per Salvills, il motivo del rallentamento è rappresentato dal fattore Cina, complice il crollo del mercato, che ha rinnovato le preoccupazioni sulla sostenibilità della crescita dell’economia, alimentando anche dubbi su altre economie emergenti. Incide inoltre il continuo tonfo del petrolio e la fine del denaro facile, con la decisione della Federal Reserve  di alzare i tassi per la prima volta in nove anni.  Tali fattori, secondo Savills, porteranno maggiore cautela sull’immobiliare e freneranno la propensione dei consumatori ad acquistare case e investire nel mattone.

Savills precisa comunque che “i fondamentali del mercato rimangono solidi” e tiene a precisare che non ci sarà un crash dei prezzi, ma un rallentamento delle attività”.

Nel mese di dicembre, la rivale Colliers aveva segnalato che gli investitori del mercato immobiliare a livello globale avevano ridotto in modo significativo l’appetito per il rischio rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il 44% si era detto ancora propenso ad assumere maggiori rischi nel 2016.