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IMMOBILIARE: CALANO I TASSI SUI MUTUI A 30 ANNI

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro la sessione si è conclusa con un andamento dei tassi contrastato, in calo sul tratto a breve termine della curva ed in rialzo sul lungo, con un differenziale 2-10 anni in rialzo a 141 pb. Rimane pressoché stabile a 130 pb lo spread sul decennale Italia-Germania.

Bini Smaghi, membro Bce, analogamente a quanto dichiarato da Papademos ha affermato che serve maggiore vigilanza tra i gruppi bancari dell’area e che la Bce potrebbe rivestire un ruolo di coordinamento. Un altro membro della Bce, Costancio, ha invece aperto le porte ad ulteriori tagli dei tassi al fine di evitare che il tasso di inflazione scenda molto al di sotto del 2%.

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Intanto in Germania la cancelliera Merkel ha aperto le porte ad un taglio delle tasse nel nuovo pacchetto di stimolo. Il nuovo piano del CDU/CSU include un taglio dei costi dell’assicurazione sanitaria e delle tasse, con la soglia di salario su cui non devono essere pagate le tasse salita a 8000€ da 7664. La cancelliera comunque deve tener conto anche dell’altra parte della coalizione, l’SPD, che sta spingendo per un aumento delle tasse sui salari superiori a 125.000€ all’anno.

Sul fronte macro i prezzi al consumo preliminari per l’intera area di dicembre hanno evidenziato un rallentamento del tendenziale all’1,6% dal 2,1% grazie al calo dei prezzi del settore trasporti ed utenze. Negli Usa i tassi di mercato sono rimasti stabili sul breve e lievemente calati sulla parte lunga. Lo spread 2-10 anni è sceso a 168pb da 172. In rialzo i listini azionari. All’interno dell’indice S&P500 si sono messi in evidenza il settore finanziario, IT ed energetico.

Le minute del Fomc di metà dicembre hanno evidenziato che i membri hanno discusso le modalità per evitare la deflazione, accennando alla possibilità di adottare un obiettivo esplicito legato all’inflazione. Nell’ultima riunione molti membri hanno espresso la preoccupazione che l’inflazione possa calare e rimanere ad un livello estremamente basso (non gradito) per un certo periodo di tempo.

Le attese relative alla crescita sono per una contrazione dell’economia nel 2009 con un marcato calo nei primi 6 mesi ed un lieve recupero nella seconda parte dell’anno. E’ stata discussa anche la possibilità di un target relativo alle dimensioni del bilancio della Fed, anche se la maggioranza dei membri non è favorevole ad un target esplicito.

Nel frattempo la Fed di New York ha cominciato ad acquistare titoli aventi come sottostanti mutui (MBS) emessi dalle agenzie sui mutui tra cui Fannie Mae e Freddie Mac, nell’ambito del piano fino a 500Mld$ annunciato a fine novembre per rivitalizzare il mercato immobiliare. Sul fronte macro l’Ism non manifatturiero di dicembre è risultato migliore delle attese attestandosi a 40,6. Forte contrazione invece per gli ordinativi industriali di novembre (-4,6% m/m) e la vendita in corso di abitazioni (-4% m/m). Sul decennale la resistenza si colloca al 2,60% mentre il supporto al 2,37%.

Valute: è proseguito l’apprezzamento del Dollaro vs Euro dopo che GM ha dichiarato che il prestito ottenuto dovrebbe assicurare la sopravvivenza del gruppo. Il cross si è spinto fino al supporto 1,3313, per poi rimbalzare in area 1,35. Le resistenze odierne si collocano a 1,3650 e 1,3750 circa. Lo Yen continua a mantenersi poco volatile al di sotto della resistenza 128,60 verso Euro, mentre verso Dollaro il cross si è spinto fino alla resistenza 94,62. Continua a rimanere aperto il gap collocato a 91,45-91,81, livello che probabilmente sarà ritoccato nelle prossime settimane.

Materie prime: giornata positiva per le materie prime ad eccezione del greggio Wti e del gas naturale (-1,5%) che hanno chiuso in lieve ribasso. Prosegue la crescita dei metalli industriali guidati dal rame (+6,4%) grazie al beneficio del ribilanciamento degli indici legati alle commodity ed alle attese che il piano di Obama possa rivitalizzare la domanda. Rialzo per l’oro (+1%) tra i metalli preziosi nonostante l’apprezzamento del Dollaro. Tra gli agricoli in evidenza il grano (+4,3%) ed il mais (+4%).

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