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IMMOBILI: SE IL TASSO E’ VARIABILE

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(WSI) –
I prezzi delle case in Gran Bretagna sono ora in diminuzione. Il tasso della Bank of England, da maggio è al 5,75 per cento, un livello che ha portato in alto il costo del denaro. E il mercato dei mutui immobiliari è entrato in crisi per le insolvenze dovute all’onere degli interessi a tasso variabile su mutui contratti da soggetti a reddito modesto, che non avevano immaginato che il costo del denaro potesse salire così, mentre i loro redditi, nonostante l’inflazione non subivano una analoga crescita.

Anche in Gran Bretagna le banche hanno venduto i loro mutui immobiliari a operatori che hanno finanziato l’acquisto emettendo obbligazioni, finite nei portafogli dei fondi di investimento. Non si sa fino a che punto ciò possa generare nuovi problemi sul mercato finanziario europeo, già contaminato dai subprime loans degli Stati Uniti, erosi dall’insolvenza dei debitori, anche essi gravati dal peso di interessi a tasso variabile saliti a livello quasi insopportabile.

In ogni caso, ciò che sta accadendo ai mutui immobiliari inglesi dovrebbe costituire un campanello di allarme anche nell’area euro e, in particolare, in Italia. Anche da noi, negli anni recenti vi è stata una fioritura di prestiti a tasso variabile, per il finanziamento della casa, a famiglie con reddito fisso modesto. E anche da noi ciò ha generato rincari negli immobili, che hanno dato luogo a indebitamenti elevati per i loro acquirenti, illusi dai bassi tassi variabili.

Nel 2004 il tasso della Bce era al 2 per cento. E quelli offerti per la casa erano molto favorevoli. Il tasso attuale della Bce è il 4 per cento: molto inferiore a quelli della Bank of England e della Fed (5, 25). Ma il tasso della Bce in poco più di due anni è raddoppiato e i tassi variabili praticati dalle nostre banche per i mutui immobiliari sono, presumibilmente, raddoppiati. Se vi fosse un altro rincaro di tassi, le famiglie italiane a reddito modesto indebitate per la casa potrebbero essere strangolate da oneri insopportabili. A ciò si connetterebbe la caduta di prezzi degli immobili, che aggraverebbe la situazione, innanzitutto per loro. La crisi dei mutui immobiliari è, in primo luogo, un serio problema sociale, solo in seconda battuta un rompicapo d’alta finanza.

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