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IL VERO COSTO DEL GREGGIO? 80 DOLLARI AL BARILE (SENZA SPECULAZIONE)

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Il prezzo del greggio sarebbe di circa 80 dollari al barile se non ci fosse la speculazione a spingere le quotazioni dell’oro nero. Lo ha indicato Jesus Reyes Heroles, amministratore delegato di Petroleos Mexicanos, confermando quanto calcolato da alcuni analisti. Una quotazione di 80 dollari al barile risulterebbe del 38 per cento inferiore al prezzo di chiusura del greggio martedì a New York e ridarebbe fiato alle economie dei paesi consumatori, fra i quali gli Stati Uniti.

Il Congresso Usa, da parte sua, studierà questa settimana delle proposte volte proprio a mettere al bando alcuni aspetti delle contrattazioni dei derivati petroliferi, che secondo gli Usa hanno distorto la domanda e contribuito al balzo del 69 percento segnato dal greggio nell’ultimo anno.

I legislatori Usa stanno considerando fra le altre cose la possibilità di limitare il numero di contratti che un investitore può detenere e potrebbero obbligare gli operatori ad un’informativa più stringente, per ridurre la domanda speculativa rispetto alla domanda fisica di greggio.

«Gli americani vengono presi per la gola non solo dall’Opec ma anche dagli speculatori proprio qui nel nostro paese», ha detto il senatore Ted Stevens, un repubblicano dell’Alaska, riferendosi all’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio. «Storicamente, non è stato un grande problema. Solo di recente la speculazione ha raggiunto livelli insostenibili».

I contratti petroliferi in mano agli investitori sul mercato di New York sono quasi raddoppiati ad aprile dall’anno prima, secondo la Commodity Futures Trading Commission, in una fase in cui operatori quali Goldman Sachs Group Inc. hanno aumentato le scommesse sulle variazioni di prezzo, esacerbando i rincari del greggio, di cui non intendono poi prendere fisicamente possesso, dicono i critici, e tutto ciò a fini esclusivamente di lucro e non di copertura del rischio.