Società

IL SUCCESSO
DELLE COMPAGNIE LOW COST?
NIENTE SINDACATI

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Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Secondo il ministro dell’Economia,
Giulio Tremonti, il piano di Giancarlo Cimoli
è l’unico modo per salvare la compagnia,
che “è una buona società con buone
potenzialità”. Però le potenzialità sono messe
a rischio da “vettori improvvisati che
creano sconquassi”, ha sottolineato di recente
lo stesso autore del piano di salvataggio,
il presidente di Alitalia, Cimoli.

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Nessun
riferimento diretto, eppure sono più di una
le compagnie che, da Nord a Sud, sono in
grado di rosicchiare quote di mercato alla
società controllata dal ministero dell’Economia
col 49,9 per cento. E’ attivo da pochi
mesi un nuovo vettore charter per il lungo
raggio. Si chiama Air Italy e si definisce una
vera low cost a guida italiana (nell’azionariato
sono presenti molte società estere). Air
Italy ha sede a Gallarate (Varese) e ha come
scalo di base Milano Malpensa. La neonata
compagnia è guidata dall’amministratore
unico Giuseppe Gentile, ex direttore generale
di Air Europe, che di recente ha spiegato come l’attività di Air Italy si concentrerà
su voli charter di medio e lungo raggio
e farà di Verona la sua seconda base. Air
Italy ha l’obiettivo di sviluppare collegamenti
con Zanzibar, le Maldive, Bali e Mombasa.

Nel panorama del trasporto aereo è in
fase di decollo anche una iniziativa a carattere
regionale. Una decina di imprenditori
del salernitano ha costituito una società
chiamata Airsal, che è attiva già come tour
operator ma è in attesa di ricevere l’autorizzazione
ad operare come compagnia aerea
dall’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile).
Secondo i progetti, Airsal farà base all’aeroporto
di Salerno con voli diretti su Milano
Linate, Venezia e Palermo. Inoltre un
vettore da tempo attivo come Air Vallee
(partecipata col 32 per cento dalla Regione
Valle d’Aosta) ha allo studio nuove rotte su
Pisa, Genova e Firenze, mantenendo come
riferimento la clientela business e vip. In alcuni
casi, sulle low cost, si abbattono le critiche
dei sindacati, che accusano i vertici delle
compagnie emergenti all’insegna del
risparmio di non tutelare fino in fondo i diritti
dei lavoratori.

Sottolinea al Foglio il comandante Stefano
De Carlo, vicepresidente dell’Anpac, la
maggiore organizzazione che riunisce i piloti
dell’aviazione commerciale presieduta da
Fabio Berti: “Generalmente nelle low cost i
sindacati non riescono ad entrare, non esistono.
Infatti non ci sono stabili relazioni
sindacali, così come è assente la contrattazione
collettiva. I rapporti avvengono quasi
sempre tra il singolo dipendente e i vertici
dell’azienda”. De Carlo non fa nomi né
esempi, ma nel settore è noto, ad esempio,
che il noto vettore irlandese Ryanair non riconosce
alcun sindacato aziendale. Tanto
che la stessa compagnia capitanata dall’amministratore
delegato Michael O’Leary poche
settimane fa ha comunicato di aver concesso
il 3 per cento di aumento a tutti i dipendenti,
tranne quelli iscritti al sindacato.

Anche nel settore del trasporto aereo delle
merci Alitalia deve affrontare la concorrenza.
Cinque ex manager della compagnia presieduta
da Cimoli formano da pochi mesi la
squadra di vertice del primo vettore aereo
in Italia nel settore. Base a Malpensa, sede
legale a Roma, il vettore si chiama Cargoitalia
con una flotta di MD11. Principali destinazioni
import ed export? Nord America ed
Estremo Oriente. Azionista di riferimento
con il 51 per cento di Cargoitalia è Air Logistic
Holding, controllata al 100 per cento dal
fondo Syntek (tra gli azionisti ci sono i gruppi
Moratti, Falck e De Agostini). Il 49 per
cento di Cargoitalia è appannaggio di Tristar
srl, il cui amministratore unico è Massimo
Panagia, ex direttore cargo di Alitalia. Hanno
abbandonato la compagnia di bandiera
presieduta da Giancarlo Cimoli per Cargoitalia
altri quattro manager: Marco Marcelli
(ora capo delle operazioni volo), Luigi Di
Bianco (sarà direttore del personale), Felice
Campi (operazioni di terra) e Vincenzo Fortunato
(manutenzione).

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