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IL SENTIMENT E’ RISK OFF. FARI TUTTI SULLA “SPAZZATURA”

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(WSI) – Le preoccupazioni continue sulla crisi finanziaria ellenica continuano a tenere i mercati col fiato sospeso nonostante i dati della Germania siano usciti migliori delle attese.

La fiducia dei consumatori tedeschi è infatti salita al livello più alto da 6 mesi a questa parte, uscendo a 3,8 rispetto ad un 3,4 atteso. Abbiamo espresso in passato il parere che un euro debole è più fruttuoso dal punto di vista economico, per i paesi che basano gran parte del Pil sulle esportazioni (basti pensare ai colossi tedeschi: Mercedes, BMW, Volkswagen, Bosch, ecc.).

Tra queste news positive, e le news negative sulla Grecia, secondo voi su cosa si sono fissati i trader? Ovviamente sul downgrade del debito ellenico, ora sceso a “Junk” (“spazzatura”).

L’unica considerazione che manca in questo contesto è la possibilità che i policy maker decidano di supportare la Grecia in tutto e per tutto, lanciando così un’ondata di positività sul mercato e questo darebbe una bella spinta a tutte le valute cicliche, almeno nel breve termine.

In Australia, i prezzi alla produzione sono usciti migliori delle attese uscendo +1% contro uno 0,6% atteso, m anche qui il possibile rally è stato placato dalla svendita di carry trade sul sentimento “risk-off”. Anche le sorti della sterlina rimangono incerte man mano che si avvicina la possibilità di vedere un parlamento sospeso (cosa a cui siamo molto abituati qui in Italia ma che i nostri vicini d’Oltremanica temono).

Il leader dei liberali democratici, Nick Clegg, ha suggerito che potrebbe formare una coalizione con i Tories invece che con Labor, aprendo la via ad un confronto politico che potrebbe gettare un ulteriore velo di incertezza sui mercati azionari UK.

Infine parliamo dell’evento clou della giornata: la decisione sui tassi della Fed. Ci sono una miriade di possibilità su quello che potrebbe succedere oggi, ma la divisione interna dei membri votanti continua a far emergere una cautela poco consona alla banca centrale più reattiva del mondo.

Le parole di Bernanke sull’economia “far from out of the woods” (lungi dall’uscire dalla foresta) ancora riecheggiano tra il popolo di trader e quindi cosa faranno oggi? Alzare ancora il tasso di sconto? Modificare qualche parola nella dichiarazione? Difficile pensare a rialzi dei tassi, almeno per ora.

Passiamo all’analisi tecnica dove notiamo come abbia pesato la giornata di ieri sulla stabilità dei cambi.

Lo specchio di tutto potrebbe essere tranquillamente il cambio eurodollaro, che ha mostrato, sul finire della serata, un’escursione oltre il minimo fatto vedere in precedenza nei pressi di 1.32 figura, addentrandosi sino a 1.3145.

Gli obiettivi a ribasso potrebbero essere molto più ambiziosi ed il doppio minimo di un anno fa esatto potrebbe esserne la testimonianza. In quei giorni infatti i prezzi raggiunsero 1.29 figura per poi riprendere la salita.

In linea generale possiamo continuare a considerare la moneta unica sotto pressione almeno sino ad un definitivo superamento di 1.35, dove transita la linea discendente che ha origine dal doppio massimo del cambio a 1.5140, visto i primi di dicembre scorso.

Il cable non fa eccezione a questo movimento di ripresa del dollaro con una candela negativa ieri dall’ampiezza maggiore da più di un mese e mezzo di trading. Questo riporta di attualità l’importante livello di supporto di 1.5190, punto di arrivo di questo movimento.

Rimaniamo a parlare del biglietto verde, ma contro franco questa volta perché abbiamo avuto la prova, se mai ce ne fosse stato bisogno che, 1.0895-1.09 è “il livello” di resistenza da superare. Attenzione ad un suo superamento ed alla eventuale volatilità in aumento causata da esecuzione di stop di posizioni corte.

Ad un peggioramento della situazione economica globale notiamo negli ultimi mesi una ripresa dello yen. Così è stato ancora una volta con un cambio UsdJpy, in ripiegamento dal mancato tentativo di rottura della resistenza a 94.75. I prezzi ora si trovano a cavallo di 93 figura ed un’accelerazione può essere attesa con il superamento di 92.70, livello coincidente con il doppio minimo degli ultimi sei giorni di scambi e con la tendenza positiva originata alla fine di febbraio a 88.15.

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