Società

Il ritorno di Schettino al Giglio: scoppia in lacrime

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – “Sono all’isola del Giglio per contribuire all’accertamento della verità, mettendoci la faccia, come ho sempre detto”: lo ha detto all’ANSA il comandante Francesco Schettino che da ieri sera si trova al Giglio per partecipare al sopralluogo in programma domani sul relitto della Concordia. “Sono qui – ha aggiunto Schettino che, da ieri sera ha preso alloggio sull’isola in vista del sopralluogo di domani – per assistere i miei consulenti impegnati negli accertamenti necessari a comprendere le cause e le dinamiche del mancato funzionamento di alcune apparecchiature”

Il Collegio dei giudici del tribunale di Grosseto ha autorizzato il comandante Francesco Schettino a salire a bordo della Costa Concordia giovedi’, in occasione del nuovo sopralluogo stabilito per una perizia integrativa. Lo ha comunicato in udienza il presidente Giovanni Puliatti. Il presidente Puliatti ha ricordato che l’imputato Francesco Schettino, quando sarà sulla nave, ”ci sarà come imputato e non come consulente”. Quindi, ha anche detto il presidente, ”l’imputato assisterà alle operazioni ma non potrà interloquire”.

Schettino è arrivato all’isola del Giglio dove per giovedi’ è in programma un sopralluogo al quale ha ottenuto di poter partecipare. Durante la traversata da porto Santo Stefano al Giglio Schettino ha spesso telefonato e, secondo quanto appreso, si sarebbe commosso quando il traghetto è passato davanti al relitto della Concordia. All’arrivo in porto un’auto è entrata nel garage del traghetto uscendone con Schettino a bordo e allontanandosi veloce.

Il custode giudiziale della Costa Concordia, Franco Porcellacchia, a capo del progetto di raddrizzamento e rimozione del relitto della Costa Concordia (parbuckling), e il consulente di Costa, comandante Camillo Casella, sono indagati nella nuova inchiesta della Procura di Grosseto. I due sono indagati per le ipotesi di reato di violazione di sigilli, modifica dello stato dei luoghi e frode processuale. Al vaglio degli inquirenti la posizione di una terza persona che li avrebbe accompagnati a bordo del relitto.

Secondo quanto risulta alla Procura di Grosseto, gli indagati sono saliti sulla Concordia il 22 gennaio scorso, cioè il giorno precedente il primo sopralluogo per la perizia disposta dal tribunale di Grosseto nel corso del processo che si sta svolgendo sul naufragio con imputato Francesco Schettino. Così facendo gli indagati avrebbero violato un’area posta sotto sequestro senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria.

”E’ una circostanza grave quella su cui ci sono stati accertamenti nei giorni scorsi”. Lo ha detto il pm Stefano Pizza comunicando al tribunale di Grosseto, nell’udienza di stamani, l’esistenza di un’inchiesta per la violazione dei sigilli dell’area sequestrata in occasione delle operazioni per la perizia disposta dallo stesso tribunale nel corso del processo.
(ANSA)