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IL MACHIAVELLI DI OGGI E’ BILL GATES

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Stanley Bing e’ lo pseudonimo dietro il quale si cela un manager che lavora “in una posizione chiave per una multinazionale delle telecomunicazioni”.

Non vuole dirci il suo vero nome perche’ – sostiene – “restare anonimo mi permette di essere piu’ libero”).

Collabora regolarmente a Fortune, la rivista di business, ma ultimamente ha avuto buona stampa in America con la pubblicazione di un curioso libretto intitolato “What Would Machiavelli Do” (editore Harper Collins).

Tradotto suona piu’ o meno: ‘Cosa farebbe Machiavelli’. E il sottotitolo e’: ”Il fine giustifica la cattiveria”. Abbiamo intervistato Stanley Bing, per verificare quanti cliche’ ha seguito.

Wall Street Italia: “Chi sono, dunque, i cattivi piu’ famosi?”

Stanley Bing: “Ce ne sono tanti. Il primo che viene in mente e’ Lou Gerstner, il boss della IBM che ha fatto della strategia aziendale un’arte sublime. Un duro. Terribilmente intelligente. E quando ne ha bisogno, e’ subdolo e calcolatore”

WSI: “E poi, chi altro?”

S.B.: “Al secondo posto, metterei Bill Gates: la sua strategia e’ quella del controllo del mercato. Il mercato globale, per il settore che lo riguarda. Gates fa qualsiasi cosa per stroncare sul nascere ogni posssibile insidia che appaia all’orizzonte, grande o piccola che sia. La sua e’ davvero una visione strategica, machiavellica allo stato puro. Il fondatore della Microsoft cerca di concentrare il potere, tutto il potere, all’interno della sua societa’ non lasciando spazio a nessun altro. Il vostro Nicolo’ Machiavelli non avrebbe potuto avere allievo migliore: di sicuro, ne sarebbe fiero”.

WSI: “Che consiglio darebbe adesso Machiavelli a Gates per uscire dall’impasse dell’accusa di monopolio?”

S.B. “E’ difficile dirlo, perche’ Gates sta fronteggiando un avversario degno di lui e che, soprattutto, gioca secondo le regole di Machiavelli, non lasciando cioe’ nulla al caso. Joe Klein, che si occupa del caso per il Dipartimento della Giustizia, e’ un osso duro e, quindi questa e’ una battaglia tra titani. Secondo me alla fine vincera’ Gates”.

WSI: “A chi da’ l’onore del terzo posto?”

S.B.: “A una donna: Martha Stewart, che pochi mesi fa con una Ipo che ha fatto faville ha portato la sua azienda in borsa (il gruppo ha Tv, riviste e prodotti legati a stili di vita e vivere bene). Sono convinto che sia una donna estremamente intelligente e motivata, una lavoratrice leggendaria. Si dice che abbia dichiarato di sognare le cose da realizzare in modo da non dover perdere tempo durante la giornata. Tanto di cappello. Il suo modo di fare ispira sia lealta’ che paura: due ingredienti fondamentali per i grandi condottieri”.

WSI: “Quindi per arrivare ai vertici, la conditio sine qua non e’ essere cattivi?”

S.B.: “Sicuramente. Non e’ un caso che ogni persona possa citare decine di esempi di cattiverie subite da parte del proprio capo-ufficio, del collega piu’ anziano e cosi’ via. Hanno successo coloro che sanno schivare i colpi, reagire e costruirsi corazze a prova di tutto”.

WSI: “Quali sono le caratteristiche principali degli odierni seguaci di Machiavelli?”

S.B.: “Saper mettere se stessi e la propria carriera al centro di tutto, pensare sempre in termini di difesa del territorio e della posizione. E, poi, bisogna darsi da fare nell’autopromozione. Bisogna mettere i desideri al centro della strategia e realizzare cio’ che e’ necessario per tagliare il traguardo per primi. Bisogna convincersi che non e’ solo questione di egoismo o egocentrismo: Machiavelli diceva che cio’ che e’ positivo per te e’ positivo per lo Stato. Tradotto, il successo del singolo e’ la vittoria della societa’ nella sua interezza”.

WSI: “Le regole di Machiavelli si possono applicare anche alla nuova generazione dei miliardari Internet?”

S.B.: “Innanzitutto, questi signori (sono quasi tutti giovani) hanno il problema di capire come spendere i loro soldi. E qui, neppure Machiavelli ha alcuna ricetta da offrire. Anche se, in realta’, buona parte dei miliardari che conosco hanno una ricchezza solo virtuale. Piuttosto seccante, no?

Ma, parlando in generale, sono dell’idea che Internet sia opera di personaggi con le idee giuste che, per trovare qualcuno che ci investa, hanno bisogno di essere un po’ mascherate. In media, una buona idea conta per il 40 per cento, il resto serve a rendere appetibile il prodotto. Di sicuro, pero’, intorno al pianeta Internet ruotano persone meno machiavelliche e avide dei finanzieri di Wall Street degli anni Ottanta. Ora vanno di moda personaggi piu’ anticonformisti, sognatori, visionari”.

WSI: ”Qual e’ l’atto piu’ riprovevole e machiavellico che ha commesso nella sua vita?”

S.B.: “Credo di aver seguito nella mia vita e nella carriera una precisa strategia, quindi sono stato mosso da motivazioni forti. Ho licenziato tante persone, ma non credo di aver mai seguito un istinto o un capriccio personale. Era necessario per l’azienda. Anzi, era necessario e basta. Cerco di seguire una strategia in ogni minuto della giornata e quindi cerco di lasciare il meno possibile al caso. E, soprattutto, non mi dispiace manipolare le persone per ottenere quanto mi sono prefissato. Potrei essere piu’ cattivo ma sto migliorando”.