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IL LIBRO E LA RIVOLTELLA DI GREENSPAN

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La Fed americana, oltre ai “libri bianchi” dei documenti ufficiali, usa pubblicare anche “libri beige”, con notizie raccolte dagli uffici dei dodici distretti regionali su cui essa sovrintende. Il libro beige di ieri è più cauto del previsto, smentisce i pessimismi neri e spiega che, dopo la cessazione del conflitto iracheno, in parecchi Stati dell’Unione è in atto una ripresa, anche se non forte. In aprile e in maggio nel complesso l’economia americana è rimasta “pigra”.

Alan Greenspan è stato rigorosamente in silenzio, contrariamente a quel che spesso usa fare in simili occasioni. Il commento lo ha lasciato al vicepresidente Roger Ferguson, che ha detto che il rischio di deflazione rimane remoto, e comunque la Fed lo combatterà mantenendo bassi i tassi per un lungo periodo. Ma quanto bassi? Gli operatori prevedono che la Federal Reserve, nella riunione del 24-25 giugno, partorirà un altro taglio di mezzo punto, portando il tasso all’1 per cento, un livello minimo.

Ma per gli Stati Uniti questa soluzione non appare attualmente conveniente. Il dollaro è rimasto basso rispetto all’euro e il governatore della Banca centrale europea Wim Duisenberg ha dichiarato che non è in vista un’altra riduzione di tassi. Un ribasso unilaterale di mezzo punto da parte della Fed potrebbe causare un ulteriore indebolimento del dollaro, con il rischio di creare una spirale discendente pericolosa per il biglietto verde.

D’altra parte, le manovre sul tasso di interesse, per una banca centrale, sono come i proiettili nel tamburo di una pistola. La Fed ha sparato quasi tutti i suoi colpi nella manovra espansiva: deve evitare di consumare troppo rapidamente le ultime cartucce che le rimangono.

Infine, non sembra che gli Stati Uniti vivano in una situazione da rischio giapponese. Le loro banche non sono impelagate nelle industrie, come quelle nipponiche. E sono complessivamente sane. Salvo alcuni casi di cattiva gestione, le aziende americane non sono insolventi. E’ sempre difficile prevedere che cosa intenda fare Greenspan, che questa volta è più taciturno del solito. Ma il ribasso dei tassi di mezzo punto non sembra probabile.

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