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Il G20 si affanna a trovare soluzioni alla guerra valutaria: ma è già scontro Usa-Giappone

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I ministri delle Finanze del G20 hanno iniziato gli incontri ufficiali a Gyeongju, in Corea del Sud. Ma già sono chiari i primi conflitti.

Il Giappone e i paesi emergenti si confermano infatti contrari alla proposta Usa di stabilire dei limiti sui surplus commerciali al fine di frenare le tensioni valutarie. “Ne discuteremo come prima cosa, ma porre dei tetti numerici e’ irrealistico” ha detto il ministro delle Finanze del Giappone Yoshihiko Noda.

La proposta e’ stata definita elusiva dal ministro delle Finanze indiano, Pranab Makhherijee e anche la Germania si e’ detta contraria’

La proposta è arrivata sotto forma di una lettera che il segretario al tesoro Timothy Geithner ha inviato ai colleghi, nella quale sottolinea che i paesi con larghi surplus commerciali, in particolare le economie emergenti, devono modificare il regime valutario mirando all’apprezzamento della propria moneta per non pregiudicare la crescita globale.

Geithner ripete che e’ necessario ridurre gli squilibri, i surplus commerciali o i deficit devono essere ridotti nei prossimi anni ad alcuni punti percentuali del pil. I paesi con ampi surplus commerciali “dovrebbero adottare interventi strutturali su fisco e tassi di cambio per stimolare la domanda interna e supportare la crescita globale”. Geithner non cita alcun paese ma e’ evidente il riferimento alla Cina. “I paesi del G20 non devono praticare politiche sui cambi tali da garantirsi vantaggi competitivi”.