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IL COMPROMESSO DEGLI USA SULLE CELLULE STAMINALI

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La ricerca sulle cellule staminali ottenute da embrioni pone uno dei piu’ grandi dilemmi scientifico-morali degli ultimi anni.

La questione ha toccato un nervo scoperto degli Stati Uniti, facendo emergere profonde divisioni per quanto riguarda l’etica delle tecnologie genetiche emergenti, l’inizio della vita umana e i ruoli della ricerca scientifica a livello sia privato che pubblico.

Pochi dubitano dei possibili e importanti benefici scientifici della ricerca sulle cellule staminali, essendo questi realmente sbalorditivi: l’Alzheimer, il Parkinson, il diabete, malattie cardiache e della spina dorsale potrebbero un giorno essere curate grazie alla ricerca sulle cellule staminali.

D’altra parte, gli oppositori del fronte religioso sostengono che la ricerca, che implica la distruzione di embrioni, equivale a uccidere un essere umano.

Materiale di bioricerca unico

I bioricercatori hanno provato che per la loro particolarita’ di essere piu’ flessibili delle cellule staminali prelevate da un adulto, da un cordone ombelicale o da una qualunque altra parte del corpo, le cellule staminali ottenute da embrioni sono le uniche in grado di differenziarsi in numerose cellule che compongono i tessuti del corpo come nervi, organi, muscoli e ossa, fino a 200 tipi di cellule. Tuttavia, per essere ottenute, queste cellule devono essere estratte da embrioni allo stadio iniziale, altrimenti chiamati blastocisti, che vengono distrutti da questo tipo di operazione.

La scorsa settimana, indirizzandosi alla nazione attraverso le reti televisive, il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha annunciato fondi federali per la ricerca su oltre 60 linee di cellule staminali ottenute da coltivazioni gia’ esistenti. I bioricercatori sostengono che queste linee di cellule sono in grado di fornire a sua volta un numero indefinito di cellule. Tuttavia Bush ha allo stesso tempo negato i fondi per la creazione di ulteriori linee di cellule da embrioni gia’ esistenti proprio per la distruzione che ne deriverebbe dall’estrazione delle cellule utili per la ricerca.

Un compromesso per la bioricerca

La decisione dell’amministrazione Bush e’ stata interpretata dai sostenitori della bioetica e dagli analisti politici come un compromesso che consente a una ricerca rivoluzionaria e di valore di andare avanti senza offendere l’ala antiabortista del suo partito, lo stesso partito repubblicano e altri elettori tra i piu’ conservatori. Nel suo discorso alla radio del sabato mattina, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che “mentre non e’ etico uccidere una vita per la ricerca medica, e’ etico beneficiare della ricerca in quei casi in cui le decisioni sulla vita e la morte sono gia’ state prese”. Secondo gli analisti tale dichiarazione si e’ rivelata chiaramente in linea con la promessa fatta dal presidente durante la campagna elettorale, ovvero di non utilizzare fondi pubblici per la distruzione degli embrioni.

Critiche da entrambe le parti

Nonostante questo, la decisione di Bush ha attirato molte caute lodi e opposizioni aggressive da parte di chi appoggia e di chi contrasta la ricerca su cellule staminali ottenute da embrioni. Gli oppositori religiosi ritengono che la ricerca, che implica la distruzione degli embrioni, equivale potenzialmente a uccidere un essere umano, e di conseguenza, questa decisione e’ tanto importante quanto quella presa dalla Corte Suprema degli USA nel 1973 nel caso Row contro Wade, che ha legalizzato l’aborto.

Allo stesso tempo, coloro che propongono una ricerca senza limiti di tempo dicono che la decisione di Bush la circoscrivera’ inutilmente, e da qui sara’ ritardato il cammino in campo medico per quanto riguarda alcune devastanti malattie. Questi sostengono infatti che essendoci migliaia di diversi tipi di cellule staminali, la ricerca condotta solo su alcuni isolati gruppi di cellule, senza andare oltre ed esplorare nuove possibilita’, e’ limitativa.

Una doppia regola?

Il bando ai finanziamenti federali per la ricerca deciso dall’amministrazione Bush e’ stato inoltre interpretato da alcuni nel campo biotech con la costituzione di una doppia regola. I funzionari amministrativi sostengono che la ricerca su embrioni vivi vada contro l’etica, cosa che solleva la questione se il divieto debba essere o meno esteso a tutta la ricerca. Ciononostante, il settore privato puo’ e si sta muovendo in avanti con questo genere di ricerca. Il risultato, per molti bioricercatori, e’ che si gioca su un’arena nella quale i ricercatori federali hanno pochi mezzi e strumenti a disposizione rispetto alle loro controparti del settore privato.

Oltre a questo, la decisione non si rivolge ad altre due dimensioni di ricerca su cellule staminali: il fatto che 60 linee di cellule esistenti potrebbero “non essere sufficienti”, secondo quanto sostiene la maggior parte dei grandi ricercatori, pone la difficile questione su come il governo federale otterra’ nuove cellule staminali. Inoltre, mentre i ricercatori privati svilupperanno future linee di cellule staminali, il governo federale dovra’ decidere se finanziare o meno la ricerca necessaria per questi tipo di cellule.

Implicazioni col business

A parte le implicazioni morali e scientifiche esaminate attentamente nella ricerca su cellule staminali, un aspetto simile riguarda l’impatto col business. I finanziamenti federali sono visti come un fattore importante perche’ tali fondi accelerano il passo della scoperta scientifica. Tuttavia, mentre i soldi accelerano il lavoro dei ricercatori sia pubblici che privati, entrambi divergono su come vengono condivise le informazioni della ricerca. Quella privata e’ spesso condotta per il profitto e il business controlla gelosamente i segreti dei processi che sviluppa. I finanziamenti dei contribuenti incoraggiano invece la chiarezza, con gli scienziati, per esempio, che condividono le loro scoperte divulgandole attraverso la stampa e tenendo conferenze. Dopo la decisione di Bush alcuni bioricercatori prevedono che il settore privato fara’ maggiori conquiste grazie all’accesso a piu’ cellule staminali, ma che questo nascondera’ le sue conquiste per ragioni di proprieta’.

Probabili beneficiari: Geron

Relativamente alle opportunita’ di investimenti societari, forse uno dei maggiori beneficiari della ricerca su cellule staminali di embrioni sara’ Geron (GERN – Nasdaq), una societa’ biotech californiana che detiene tutti i diritti commerciali per la tecnologia di cellule staminali in Usa.

Poiche’ nessun farmaco o prodotto derivato dalla ricerca su cellule staminali puo’ essere introdotto senza il consenso di Geron, la societa’ potra’ registrare profitti nel futuro.

Tuttavia il monopolio di Geron e’ stato contestato dal Wisconsin Alumni Research Foundation (WARF), comitato brevetti della University of Wisconsin, che ha ceduto in licenza i brevetti per le cellule staminali a Geron nel 1999. La fondazione sostiene che i prodotti di quest’ultima sono limitati ad appena sei tipi di cellule, mentre nel corpo umano ce ne sono oltre 200.

WARF, che commercializza scoperte fatte presso l’universita’, detiene i soli due brevetti emessi negli Stati Uniti sulle cellule staminali di embrioni, mentre a Geron sono stati successivamente dati i diritti commericali.

Questi brevetti coprono non solo le linee di cellule staminali della University of Wisconsin, ma anche il metodo di ottenerle e di riprodurle. Geron ha chiesto una protezione del brevetto in quello che chiama “il maggior mercato nel mondo”. Gli esperti legali di brevetti ritengono che alcuni tribunali potrebbero stabilire che tali diritti associati al brevetto Wisconsin possano significare che chiunque cerchera’ di sviluppare applicazioni commerciali di cellule staminali in queste sei aree dovra’ negoziare prima con Geron.

Gli esperti sostengono inoltre che la societa’ potrebbe andare incontro a un certo numero di cause legali, dato che molti intendono condurre la ricerca e commercializzare i rispettivi prodotti senza necessariamente passare attaverso Geron. La stessa Geron, nonostante non abbia prodotti sul mercato, potrebbe tuttavia rivelare un grande valore se sara’ in grado di mantenere il monopolio. Oltre a questo, la scorsa settimana l’amministratore delegato di Geron ha sottolineato che i diritti commerciali e di brevetto sulle cellule staminali non hanno necessariamente bisogno di prendere una via legale. Sempre la settimana scorsa, Thoma Okarma, a.d. del gruppo, aveva dichiarato di essere impaziente di iniziare a collaborare con i ricercatori finanziati dal governo.

Altre due societa’ promettenti

Altre due societa’ che si sono rivelate importanti nel campo delle cellule staminali sono Stem Cells (STEM – NAsdaq) di Palo Alto, in California, e Aastrom Biosciences (ASTM – Nasdaq) di Ann Arbor, Michigan.

Stem Cells e’ un gruppo che si sta ancora sviluppando e che conduce ricerche su cellule staminali e cellule progenitrici (cellule sviluppate da cellule staminali) utilizzate nelle terapie per riparare o sostituire tessuti neurali o altri tessuti danneggiati o persi in seguito a un danno o a un trauma. Il gruppo si e’ focalizzato su cellule staminali per produrre insulina da usare per riparare fegato e reni.

Aastrom Biosciences, societa’ pure allo stadio di sviluppo, offre invece speranze ai malati di cancro. La sua apparecchiatura Aastrom Replicell cresce cellule di midollo osseo e cellule del cordone ombelicale (una fonte di cellule staminali meno controversa rispetto a quelle ottenute da embrioni), usate per sostituire cellule danneggiate dalle cure contro il cancro. Il sistema e’ progettato per essere meno costoso, piu’ veloce e meno invasivo dei metodi tradizionali di sostituzione cellulare come le trasfusioni ematiche.

Aastrom Replicell e’ stato venduto in Europa e approvato negli Stati Uniti per la ricerca. La societa’ sta inoltre sviluppando Aastrom Gene Loader, apparecchio attaverso il quale i geni terapeutici possono essee trasferiti in cellule target.

Una soluzione limitata, per ora

Data la capacita’ rivoluzionaria terapeutica e curativa delle cellule staminali, la decisione di Bush sembra aver raggiunto il punto piu’ importante in questo campo: una politica di compromesso dalle opportunita’ limitate che e’ servita per aggiudicarsi l’approvazione di molti membri della comunita’ antiabortista/diritto alla vita, delle associazioni per i diritti dei malati e quella dei ricercatori medici. Tuttavia il limitato raggio d’azione di questa politica ha lasciato il campo emergente delle cellule staminali con molti problemi irrisolti. Il dibattito e’ ormai alle porte.