Società

Il bello del ‘made in Italy’: tutti i marchi e i brevetti

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Alla Camera di Commercio di Roma nella sala del Tempio di Adriano è stata presentata qualche giorno fa la pubblicazione “UIBM 130 anni di storia dell’ Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. 1884 – 2014”. Un volume che ripercorre quasi un secolo e mezzo di storia della proprieta` intellettuale italiana, di cui vale la pena parlare perche’ sfogliandolo si trovano foto e disegni di alcuni dei piu’ illustri marchi del nostro design.

Per citarne solo alcuni, che testimoniano il successo del “made in Italy” negli anni del primo boom economico dagli anni ’60 agli anni ’80, la Vespa Piaggio del 1946, la radio portatile a cubo apribile Brionvega (1964), il telefono pubblico arancione della Sip (a gettone) realizzato dalla Bonetto Design nel 1987, e molto prima, del 1921, lo scudetto tondo del biscione dell’Alfa Romeo.

Lo studio dell’avvocato de Simone che si occupa di Proprietà Industriale e Intellettuale da quarant’anni ha curato la stesura dei testi relativi alla storia dell’Ufficio Brevetti e alla evoluzione giuridica e normativa in Italia e sul mercato internazionale. Aspetto estetico, storico e del costume italiano si intrecciano con legislazioni complesse e tutele. Lo ha fatto capire il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, quando ha annunciato un provvedimento per rafforzare le tutele dei brevetti, tramite la detassazione degli utili da opere intellettuali nella legge di stabilita` attraverso l’introduzione del “patent box”, il regime opzionale per la detassazione dei redditi derivanti da brevetti e marchi funzionalmente equivalenti.

[ARTICLEIMAGE] Fondamentale anche la tutela sul campo del “made in Italy”, come ha spiegato l’avvocato Loredana Gulino, Direttore Generale per la Lotta alla Contraffazione presso L’UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico. E’ incredibile ma da marchi contraffati di prodotti italiani soprattutto nel settore alimentare (parmigiano, prosciutto, olio di oliva, vini, spumanti) deriva un fatturato globale di decine di miliardi, superiore perfino all’export del “made in Italy” autentico. L’attività di contraffazione dei prodotti alimentari italiani, e il fenomeno dell’imitazione denominato “Italian Sounding” hanno un enorme giro d’affari, valutato intorno ai 60 miliardi di euro al livello mondiale: una cifra che corrisponde a circa la metà del fatturato dei prodotti originali.

Vicari ha parlato di nuove disposizioni che potrebbero essere inserite nel disegno di legge sulla concorrenza in arrivo a Palazzo Chigi: stretta sanzionatoria sulle contraffazioni, “legge speciale Expo” per la tutela dei segni distintivi e marchi collegati all’Esposizione milanese del 2015, incentivazione dei marchi collettivi di fonte privata gestiti in forma consortile.

Oggi comunque l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi si è evoluto stando al passo delle esigenze delle piccole e medie imprese globalizzate, sia accelerando l’approvazione di marchi e brevetti (in media dai 6 ai 9 mesi) sia tramite la totale informatizzazione del procedimento: oggi è possibile depositare telematicamente tutte le domande di titoli di proprietà industriale tramite una form su internet.