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I prezzi online che cambiano ogni minuto. In Italia non esistono ancora

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Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Repubblica – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

New York – Non ti piace il prezzo? Aspetta un minuto e vedrai che cambia. Avevano iniziato gli hotel e le compagnie aeree (le agenzie di viaggio sono ormai un ricordo). Vai su Internet, trovi un volo per una località esotica e scegli insieme un bell’albergo. Chiami gli amici e quelli mezz’ora dopo hanno prenotato: a un prezzo migliore. Il boom degli acquisti online si è consolidato da tempo, ma la corsa ai prezzi ribassati (o rialzati) nel giro di poche ore o di qualche minuto ha ormai invaso ogni settore del mercato: dalle biciclette ai mobili, dalle lampadine ai prodotti per la casa, tra le società che vendono online (ormai la stragrande maggioranza) è una corsa a trovare nuovi algoritmi per modificare i prezzi e catturare nuovi clienti.

Il Wall Street Journal ha fatto la prova con un costoso forno a microonde della General Electric, un prodotto che si trova facilmente andando sul sito di Amazon. In un solo giorno il prezzo è cambiato nove volte, alzandosi e abbassandosi da un minimo di 744,46 dollari a un massimo di 871,49.

Andando sul sito di Best Buy (la grande catena di negozi che controlla il 19 per cento del mercato di apparecchi elettronici e di elettrodomestici) lo stesso forno a microonde nello stesso giorno ha oscillato tra gli 809,99 e gli 899,99 dollari, seguendo alti e bassi dei prezzi di Amazon.

Provate a fare una ricerca su Google: ieri sul negozio online di Sears lo vendevano a 1.119,21 dollari, su quello di Best Buy a 1027,59, su BuyRite a 875, su Universal Appliance a 931,32. Oggi saranno certamente diversi, soprattutto se cercate lo store attraverso Amazon. Il grande negozio online, che ha iniziato (e deve il suo successo) grazie ai libri, ormai vende di tutto, nuovo, usato, riciclato. E incoraggia una “guerra dei prezzi” quotidiana tra chi vuole conquistare il primo posto facendo la ricerca di un prodotto.

Ci sono negozi – il Wsj fa l’esempio di Cookie’s, abbigliamento per bambini – che usano un avanzato software che cambia il prezzo ogni quindici minuti. Con la (quasi) garanzia di restare sempre al top nella classifica di Amazon. Il proprietario di Cookie’s, Al Falack, ha confessato tranquillamente che in genere vende attraverso Amazon a prezzi più bassi che nel suo negozio di Brooklyn, dove pure vengono pubblicizzati vestiti scontatissimi: “Non appena riceviamo un nuovo capo di vestiario, ancora prima che sia venduto nel negozio vero, già abbiamo abbassato i prezzi online”.

Pionieri dell’uso di sofisticati software per la vendita online sono state (ed erano ancora gli anni Novanta) le compagnie aeree. Allora i prezzi cambiavano rapidamente (ma non alla velocità di oggi) basandosi sul numero di posti ancora disponibili su ogni volo e confrontando i prezzi delle compagnie concorrenti.

A seguire furono gli hotel, prenotando online si aveva un prezzo più favorevole, salvo magari scoprire un paio di giorni dopo che un collega aveva ottenuto ancora meno telefonando direttamente alla reception. Ora questi software – sempre più sofisticati e con algoritmi perfezionati – vengono usati da tutti. L’obiettivo è semplice: proporre il prezzo più basso, fosse anche solo un centesimo in meno della concorrenza.

Così il primo posto è quasi assicurato. Mercent Corp., la società che fornisce lo stesso software usato da Cookie’s a molti altri venditori, conferma che riesce a cambiare il prezzo online di due milioni di prodotti ogni ora. Una scelta che si basa su diversi fattori: prezzi dei concorrenti, costo della spedizione, vendite stagionali. I prodotti che cambiano più spesso? elettronica, abbigliamento, scarpe, gioielli, detergenti e lamette da barba.

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Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Repubblica – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Roma – Se negli Usa i più grandi siti di e-commerce praticano il pricing dinamico 1, ovvero un continuo aggiornamento dei prezzi attraverso dei software che tengono d’occhio i concorrenti, il mercato italiano non sembra ancora pronto a oscillazioni così frenetiche. Nel nostro paese, i prezzi online cambiano, a volte anche ogni giorno, ma non nel giro di poche ore o di addirittura 15 minuti, come accade sui portali americani. “Ovviamente facciamo un monitoraggio dei prezzi dei concorrenti – afferma Mauro Zerbini, amministratore delegato del book seller Ibs – ma non li modifichiamo in modo ossessivo. Potrebbe essere controproducente: non possiamo vendere a mille persone un prodotto a 15 euro e offrirlo subito dopo a 10. Sarebbe poco rispettoso verso i nostri clienti”.

Su Trovaprezzi.it, motore di ricerca italiano per lo shopping, gli importi cambiano spesso: “Per alcuni categorie di prodotti quali elettronica, telefonia, audio e video, cambiano anche quotidianamente” spiega il direttore commerciale Fabien Riccardi. Variano meno sui siti che sono vetrine delle grandi catene. “Abbiamo un’alta protezione dei prezzi da parte dei fornitori – dice Davide Surace, responsabile dell’e-commerce di Euronics – quindi cambiamo raramente. Inoltre, il mercato italiano è ancora poco maturo e gli aggregatori, diversamente che negli Usa, non rappresentano ancora un canale fondamentale per le vendite”.

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