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I più ricchi d’Italia scappano e puntano sul mattone di Londra

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Roma – Crisi, si salvi chi può. Se da una parte le incertezze sul futuro della moneta unica mandano in fibrillazione i mercati finanziari e scuotono la tradizionale solidità del mattone in Europa, dall’altra la fragilità del «sistema-Italia» aggiunge ulteriori patemi d’animo a chi ha reddito e capitali da perdere (nonché una bassissima fiducia nel futuro). Ecco allora che gli italiani un po’ per speculazione pura e semplice, un po’ per dare un taglio netto al passato – si sono gettati a capofitto nel mercato immobiliare di pregio della capitale britannica.

Londra è insomma diventata la meta privilegiata di ha parecchi quattrini da salvaguardare. Tanto che gli acquirenti del Belpaese hanno sorpassato nei primi cinque mesi del 2012 persino i russi. Il fuggi fuggi, stando alle stime dell’agenzia immobiliare Knight Frankpubblicati dal Sunday Times, si è trasformato in un vero e proprio boom: il 7,6% dei rogiti totali nei quartieri alti della capitale è stato infatti effettuato da italiani. Nel 2011 il dato sfiorava il 4%.

Un aumento vertiginoso che ha spodestato non solo i russi – che anzi nel corso degli ultimi 12 mesi sono scesi dal 6,7% degli acquirenti totali al 4,8% – ma anche francesi, spagnoli e greci. Gary Hersham, direttore dell’agenzia Beauchamp Estates, ha di recente venduto un appartamento a Knightsbridge – la zona dove si trova Harrods – a una coppia di italiani per cinque milioni di sterline.

L’esodo, secondo lui, è appena iniziato. «Quelli che vogliono scappare dall’Italia sono sempre di più». Un’analisi spietata che trova eco nell’esperienza di Marco Pasi, proprietario della GlobalM&P Properties, agenzia specializzata in Kensington&Chelsea.

«In questi mesi abbiamo avuto lunghe code di italiani che si sono rivolti a noi per trasferirsi a Londra», ha detto Pasi al domenicale britannico. Tra chi ha scelto d’investire a Londra, nonostante le difficoltà che pure sta attraversando l’economia del Regno Unito, c’è Franco Manna, proprietario della catena RossoPomodoro. «Per molti italiani – ha dichiarato – comprare immobili qui è un modo per proteggere i loro averi». Manna, 51 anni, dal canto suo ha appena acquistato un attico a Chelsea per 700 mila sterline (circa 870 mila euro).

«Io ho fatto questa scelta perché la sterlina resterà più forte dell’euro nei prossimi due anni. È un investimento sicuro». Certo, l’Imu sulle case all’estero introdotta da Mario Monti è salata (0,81% del valore commerciale). «Ma i benefici fiscali che si applicano a chi compra per affittare e l’assenza di prelievi sui profitti quando si vende compensano ampiamente questa tassa», nota il Sunday Times.

«È il motivo per cui gli italiani investono in Gran Bretagna più che in altri paesi», conferma Giuseppe Moretti, partner di KPMG Milano. Ma non si tratta solo di una questione di portafoglio. «Oltre che per proteggere la ricchezza accumulata sino adesso», continua Pasi, «chi si trasferisce nella capitale del Regno Unito lo fa soprattutto per i figli: sia la qualità dell’istruzione che la possibilità di trovare un lavoro a Londra sono maggiori». In tre parole: scelte di vita. È il caso di Carlo Rota, commercialista 41enne milanese in arrivo per aprire un’attività in proprio.

«L’Italia – confida – è il posto più bello del mondo. Ma il Paese sta attraversando la peggiore crisi che abbia mai visto nella mia vita. La Gran Bretagna è l’unica nazione in Europa slegata dall’euro, ha una giustizia civile molto efficiente e leggi fiscali molto chiare. Stiamo investendo non solo nel mio lavoro ma nel futuro dei nostri figli».

L’esodo è d’altra parte confermato dai numeri del consolato italiano. «In un anno le richieste d’iscrizione all’Associazione degli Italiani Residenti all’Estero sono passate da una media di 600 al mese a 900», spiega un funzionario.

«Proprio in questi giorni abbiamo sfondato quota 200 mila residenti ufficiali nella circoscrizione di Londra». Che poi è quella responsabile per l’Inghilterra e il Galles. «In due casi su tre sono giovani laureati». Insomma, se il futuro non è più quello di una volta meglio tentare la fortuna all’estero. Juanita De Paola, 37enne toscana madre di una bimba di cinque anni, ha da poco fatto un’offerta da 500 mila sterline per una casa nel quartiere residenziale alto-borghese di Richmond. «In Inghilterra – spiega – avrà più opportunità. Non voglio che cresca in Italia per arrivare ad avere una laurea che non ti dà un lavoro».
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