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I guai di Credit Suisse non sono finiti. Cosa sta succedendo

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La vicenda legata al Credit Suisse ha avuto un impatto diretto anche sui suoi principali azionisti.

Saudi National Bank cambia passo e, attraverso un cambio ai vertici tutto interno, ha deciso di voltare definitivamente pagina. A pesare su questa decisione sembra esserci, senza dubbio, l’incidente che ha coinvolto, nel corso delle ultime settimane, proprio Credit Suisse.

Le dimissioni del presidente della Saudi National Bank

A rassegnare le dimissioni è stato Ammar Al Khudairy, il presidente della Saudi National Bank.

In molti ricorderanno che proprio le sue dichiarazioni, nel corso delle ultime settimane, hanno pesantemente contribuito a far crollare le azioni del Credit Suisse.

Stando a quanto riporta Bloomberg, a sostituirlo sarà Saeed Mohammed Al Ghamdi. Ricordiamo che ad inizio mese, nel corso di un’intervista Al Khudairy aveva affermato apertamente che la Saudi National Bank non si sarebbe resa disponibile ad effettuare nuovi investimenti nella banca svizzera, se fosse stata richiesta una liquidità aggiuntiva.

Cosa sta succedendo all’interno della banca saudita

Credit Suisse non si è dimostrato un cavallo vincente su cui puntare. Gli azionisti del gruppo bancario svizzero si ritrovano con il valore del loro investimento notevolmente ridotto. Un ulteriore problema arriverà dalla fusione carta contro carta con Ubs, quando riceveranno ancora meno.

Presidente della Saudi National Bank dal 2021, quando è stata creata dalla fusione di National Commercial Bank e Samba Financial Group, Al Khudairy ha spiegato di lasciare l’incarico per motivi personali. Al momento è già stato individuato il successore: Saeed Mohammed Al Ghamd.

Talal Ahmed Al Khereiji, invece, assumerà la carica di ceo, dopo essere stato vice e responsabile del mercato wholesale di Saudi National Bank

Al Khudairy, nato nel 1963, ha al momento il tipico profilo dell’uomo di finanza del Golfo. Ha guidato le principali istituzioni finanziarie saudite, oltre che essere stato presidente di Goldman Sachs e di Morgan Stanley sul mercato domestico. Al Khudairy ha, inoltre, fondato la società specializzata in investimenti alternativi Amwal AlKhaleej and Amwal Capital Partners.

I problemi di Credit Suisse

Intanto, i guai di Credit Suisse non si sono conclusi. La Finma, l’autorità di regolamentazione svizzera, starebbe valutando l’opportunità di intraprendere un’azione disciplinare nei confronti dei dirigenti del colosso bancario svizzero, dopo il salvataggio arrivato grazie ad Ubs.

Marlene Amstad, presidente della Finma, rilasciando alcune dichiarazioni al quotidiano svizzero Nzz am Sonntag, ha spiegato che, al momento, è ancora aperta la possibilità che vengano avviati nuovi procedimenti. Ma, soprattutto, la Finma starebbe esplorando tutte le opzioni possibili: l’obiettivo principale dell’autorità di regolamentazione è, comunque, tutelare la fase transitoria dell’integrazione e salvaguardare la stabilità finanziaria.

Ricordiamo che Ubs si è resa disponibile ad acquistare il Credit Suisse per 4 miliardi di franchi svizzeri in azioni, che corrispondono a 3,26 miliardi di dollari. Ubs, inoltre, si farà carico fino a 5 miliardi di franchi di perdite. La fusione è stata progettata direttamente dalle autorità svizzere.

Marlene Amstad ha affermato che il “Credit Suisse aveva un problema culturale che si è tradotto in una mancanza di responsabilità. Nel corso degli anni sono stati commessi molti errori”. Nel corso degli ultimi anni, Finma ha condotto sei procedimenti esecutivi pubblici nei confronti del Credit Suisse. Amstad ha spiegato che “siamo intervenuti e abbiamo usato i nostri strumenti più forti”.