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I futures Usa temono Apple

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Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano intorno alla parita’ mentre i principali indici mondiali hanno rivisto i massimi di 28 mesi e l’euro corre.

E’ il Nasdaq il listino piu’ monitorato e che con ogni probabilita’ dara’ oggetto di vendite. A pesare gia’ da ora sul relativo futures e’ la notizia, giunta ieri, che l’AD Steve Jobs e’ pronto a un periodo di riposo per motivi di salute. Non e’ la prima volta che questo accade. Il mercato teme per il futuro del gruppo californiano, indissolubilmente associato al suo numero uno. Gia’ ieri il titolo Apple e’ stato penalizzato sul listino tedesco con un -8% circa mentre la borsa a New York era rimasta chiusa per le celebrazioni del Martin Luther King Day. Oggi, nel pre-mercato, le azioni perdono oltre il 4%. Alla chiusura della contrattazioni per altro e’ attesa la trimestrale della societa’, oltre a quella di Citigroup.

Dal fronte macro, il calendario odierno prevede, alle 14:30 ora italiana, l’Empire Manufacturing di gennaio, alle 15 i flussi netti di capitale di novembre, un’ora dopo l’indice della fiducia dei costruttori di gennaio.

In Europa i listini corrono all’indomani della riunione dei 17 ministri finanziari dell’area Euro, preceduta da un incontro a livello di ministri finanziari dei 6 paesi dell’area (Germania, Francia, Olanda, Austria, Finlandia e Lussemburgo) che al momento beneficiano del rating massimo. Obiettivo: discutere l’ipotesi di rendere disponibile tutti i 440 miliardi di euro in dotazione del fondo Efsf. Di fatto e’ stato deciso di prendere tempo, fino a fine marzo, per l’implementazione di decisioni concrete in merito a modifiche qualiquantitative del fondo Efsf e piu’ in generale sul meccanismo permanente che dal 2013 dovrebbe sostituire il fondo stesso. Oggi e’ in programma la riunione a livello dei 27 ministri finanziari dell’Ue.

La Spagna ha emesso 5,5 miliardi di euro di titoli a 12 e 18 mesi con rendimenti in calo rispetto alla medesima asta di dicembre.

Sugli altri mercati i futures sul petrolio con consegna febbraio del petrolio scivolano dello 0,29% a $91,27. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro sale dello 0,54% a $1.367,90. Sul fronte valutario, l’euro guadagna lo 0,77% a $1,3396. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale si trova al 3,28% dal 3,33% di venerdi’ scorso.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 sale di 0,5 punti (+0,04%) a quota 1.290,50.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -14,25 punti (-0,61%) in area 2.305,75.

Il contratto sull’indice Dow Jones avanza di 26 punti a quota 11.751 (+0,22%).