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I futures Usa ringraziano l’immobiliare

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Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) si mantengono sopra la parita’, preannunciando una partenza positiva all’indomani di una seduta in rosso.

Il merito va alle buone notizie arrivate dal fronte immobiliare. Massimi da 4 mesi per i nuovi cantieri edili, cresciuti del 14,6% a gennaio su base mensile. Nel frattempo le rischieste di prestito immobiliare sono calate del 9,5% nell’ultima settimana dopo la flessione del 5,5% dei sette giorni prima. Sempre in tema di dati macro, sopra le attese i prezzi alla produzione, aumentati dello 0,8% nel primo mese del 2011. Per la componente core, top dal 2008.

Restano in calendario la produzione industriale e le Minute relative alla riunione della Fed dello scorso 26 gennaio. Sara’ interessante vedere se il braccio di politica monetaria della banca centrale americana teme o meno pressioni inflative come accade per i colleghi europei ed asiatici. L’aumento dei prezzi al consumo in tutto il mondo, spinto dalle componenti energetiche ed alimentari, ha aumentato le aspettative sulla fine delle politiche monetarie a maglie larghe in atto da circa tre anni. “I rischi legati ai tassi di interesse sono la maggiore preoccupazione del mercato”, ha dichiarato a Reuters Neil MacKinnon, strategist macro per VTB Capital.

Oggi il governatore della Bank of England, Mervyn King ha escluso un aumento del costo del denaro. Ha anzi precisato che I tassi potrebbero restare a livelli bassi per aiutare la ripresa. “Alcuni mettono il carro davanti ai buoi dicendo che stiamo preannunciando o stiamo preparando il terreno per un aumento dei tassi”, ha detto King alla stampa. “Quella decisione non e’ stata presa e non lo sara’ fino alla prossima riunione o a quella successiva” e “potrebbero passare trimetri prima che cio’ avvenga”. La banca centrale inglese prevede un calo dell’inflazione dal picco di due anni e mezzo (4%) per poi riportarsi sotto il target del 2% entro meta’ 2012. Le stime sulla crescita economica sono invece peggiorate motivo per cui la sterlina ha perso terreno.

La seduta, iniziata bene sui listini asiatici (per il Giappone massimi da 10 mesi), continua ad essere ben intonata in Europa dove corrono le banche (grazie ai conti di Societe Generale) e dove c’e’ fermento da M&A con l’accordo di fusione tra la francese Sanofi Aventis e l’americana Genzyme. L’operazione vale $20,1 miliardi in contanti. Corre nel pre-mercato Dell grazie ai conti.

Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo del petrolio segnano un rialzo dello 0,39% a $84,65 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro cedono lo 0,01% a $1.374,00 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro perde lo 0,11% a $1,3472. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,61% dal 3,6160% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 sale di 4,80 punti (+0,36%) a quota 1.331,10.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna +7,25 punti (+0,30%) in area 2.388,75.

Il contratto sull’indice Dow Jones sale di 35 punti a quota 12.237 (+0,29%).