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I FUTURES RIPRENDONO LA CORSA: DOLLARO DEBOLE

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Si profila una seduta positiva per il mercato azionario americano, con i contratti sui principali indici di Borsa che quando manca un’ora all’avvio delle contrattazioni scambiano in rialzo (vedi quotazioni a fondo pagina).

A sostenere i listini e’ la rinnovata debolezza del biglietto verde, con il Dollar Index che al momento cede lo 0.3% dopo che ieri aveva raggiunto i massimi di un mese.

Gli operatori sono impegnati a digerire una serie di notizie in ambito politico, prima tra tutte quella secondo cui un gruppo di senatori democratici avrebbe trovato un accordo preliminare per abbandonare il piano proposto dal governo per riformare il sistema di assistenza sanitaria.

Nel frattempo uno dei piu’ alti esponenti repubblicani del Comitato delle Finanze del Senato ha detto di non reputare credibile che venga raggiunto un accordo bipartisan sulla riforma del sistema di controllo degli istituti finanziari entro la fine dell’anno.

Tra i singoli titoli si mettono in mostra in particolare i petroliferi, tra cui i colossi Chevron e Exxon Mobil, che traggono vantaggio dal rally delle quotazioni del greggio, tornate sopra quota $73 al barile dopo i recenti cali.

Richieste anche le azioni Citigroup, Bank of America e Wells Fargo, dopo che sono iniziate a circolare indiscrezioni stampa secondo cui il segretario del Tesoro Timothy Geithner fara’ sapere al congresso che l’amministrazione Obama intende estendere il programma di salvataggio del sistema finanziario da $700 miliardi fino a ottobre dell’anno prossimo. La scadenza del piano TARP e’ fissata il 31 dicembre prossimo, ma Geithner ha la facolta’ di prolungarlo.

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Sul fronte societario, tra le poche notizie a disposizione questa mattina, la piu’ rilevante riguarda sicuramente la revisione al rialzo delle linee guida da parte di Texas Instruments. Tuttavia l’annuncio fatto ieri a mercati chiusi non e’ stato tale da spingere al rialzo i titoli nel preborsa (-3%)

Il calendario economico Usa offre solo alcune notizie rilevanti. Alle 16 italiane le scorte di magazzino all’ingrosso di ottobre e mezz’ora dopo le scorte di petrolio settimanali. Alle 19 si conoscera’ invece l’esito dell’asta del Tesoro di titoli a dieci anni.

Il mercato sembra dunque ben impostato per recuperare parte delle perdite subite ieri dopo che i timori circa la capacita’ dei diversi Paesi di ripagare il debito pubblico hanno avuto un impatto negativo sui mercati.

Il ministro greco delle Finanze ha assicurato che la nazione non finira’ in default, ma i dubbi rimangono e i titoli delle banche nazionali, tra cui National Bank of Greece (-9%), sono in netto calo anche oggi. La Borsa di Dubai ha ceduto circa il 6% per il terzo giorno consecutivo, con i dubbi sulla capacita’ dell’emirato di risanare il debito che continuano.

La crescita dell’economia giapponese nel terzo trimestre intanto e’ stata rivista al ribasso a 0.3% dalla stima preliminare di 1.2%. La pesante revisione al ribasso (la pratica del finto ottimismo – o della menzogna – ormai invalsa nei paesi del G8) della crescita giapponese nel terzo trimestre, corrisponde a una revisione all’1,3% annualizzato dal precedente +4,8%, guidata dal calo degli investimenti aziendali.

Tra i settori finiranno sotto i riflettori anche quest’oggi le banche, nel giorno in cui il Cancelliere britannico Alistair Darling presentera’ quello che viene chiamato “pre-budget report”. L’appuntamento e’ atteso alle 13:30 italiane e tra le novita’ dovrebbe figurare l’annuncio di una tassa ai bonus. L’Irlanda, Paese in estrema difficolta’, annuncera’ il proprio budget di bilancio.

Nel frattempo l’istituto britannico Royal Bank of Scotland e Sempra Energy stanno tentando di cedere il loro braccio operativo specializzato nelle attivita’ di trading di materie prime. La Commissione Europea ha in precedenza chiesto a RBS di vendere una quota del 51%.

Procter & Gamble sta per stringere un accordo per l’acquisto delle attivita’ europee per rinfrescare l’aria di Sara Lee. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal l’operazione si aggirerebbe intorno ai $700 milioni.

Sugli altri mercati, sull’energetico guadagna terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre accelerano di $0.89 a quota $73.51 il barile. Sul valutario Il dollaro cede il passo nei confronti dell’euro, con la moneta unica che sale a quota $1.4760. In lieve rialzo i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre avanzano di $0.30 a quota $1143.70 l’oncia. In contrazione i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ salito al 3.4000% dal 3.3920% di ieri.

Alle 14:30 (le 8:30 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in rialzo di 5.90 punti (+0.54%) a quota 1095.90.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in progresso di 9.75 punti (+0.55%) a quota 1778.25.

Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 45 punti (+0.44%) a 10316.00 punti.