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HIGH-TECH: I SOLDI NON SONO SOLTANTO IN BORSA

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Un numero sempre piu’ crescente di imprenditori high-tech abbandona la strada delle Ipo e decide di cercare finanziamenti nel settore privato.

Secondo i dati di Thomson Financial nei primi nove mesi dell’anno le acquisizioni per indebitamento nel settore tecnologico sono ammontate a 44 per un valore di $8,48 miliardi. Nell’intero 1999 ci sono state 34 transazioni per $6,53 miliardi e nell’anno precedente solo 24 per un valore di $2,5 miliardi.

Le cifre pero’, potrebbero essere superiori e secondo David Roux del fondo privato Silver Lake Partners si parla di un affare da $18,5 miliardi per i primi nove mesi di quest’anno.

La tendenza al ‘leveraged buyout’, con cui un’azienda viene finanziata attraverso l’indebitamento, e’ favorita dall’aumento del numero di societa’ tecnologiche che, sebbene ignorate dai mercati, mostrano un fatturato solido e un flusso di cassa costante e dalle decisioni di societa’ quotate in borsa di liberarsi delle divisioni a crescita lenta. I dirigenti sono infatti sotto la costante pressione di mantenere queste divisioni agli alti livelli di crescita a cui il pubblico si e’ abituato.

Alcuni operatori del settore arrivano addirittura a prevedere tra un paio d’anni l’acquisto privato di operazioni di societa’ quali Cisco Systems (CSCO), Microsoft (MSFT) e Intel (INTC).

Una indicazione dell’imminente ondata di investimenti privati sta negli oltre $15 miliardi raccolti negli ultimi due anni dai 10 principali fondi privati nella tecnologia e nelle telecomunicazioni, seguiti da ulteriori $5 miliardi versati in fondi minori.

Le banche d’investimento stimano che il 70% di quei fondi, pari cioe’ a $14 miliardi di capitale privato, non siano stati ancora investiti.

“L’investimento tecnologico privato e’ passato da un’attivita’ secondaria dominata da piccole societa’ all’attivita’ principale dei maggiori nomi del Lbo, che raccolgono grandi somme da investire in quel mercato”, ha commentato Scott Gutterman di Merrill Lynch.

Le societa’ che ricevono questi fondi, poi, mostrano solitamente un flusso di cassa positivo e un fatturato solido, hanno un basso livello di debito e si occupano di tecnologie che, sebbene non siano le piu’ calde sul mercato, hanno delle potenzialita’.

Ora che l’intero settore tecnologico e’ in tumulto, le societa’ nel mirino dei fondi leveraged buyout sono anche convenienti. “Piu’ caos e incertezza c’e’ nel mercato, meglio e'”, ha commentato David Stanton di Francisco Partners.

Non bisogna pero’ pensare che si stia tornando agli anni ottanta, quando si e’ assistito a conflitti ad alto livello per il controllo della societa’. Ora il buyout e’ fatto in modo amichevole; sono i dirigenti che prendono l’iniziatiza di cercare i fondi degli Lbo.

I fondi privati d’investimento, poi, preferiscono acquistare piccole societa’ o divisioni di aziende quotate in borsa, ricapitalizzarle e quando possibile immatricolarle sul mercato, anche se la casa madre spesso mantiene una partecipazione della societa’ che viene collocata.