Economia

Gundlach vede “acque agitate” per i mercati azionari

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Fine della festa per i mercati azionari? Con la Federal Reserve pronta a mettere la parola fine alle politiche monetarie espansive (prima con un’accelerazione della fine del quantitative easing, poi con un rialzo del tassi), Jeffrey Gundlach, investitore e uomo d’affari americano, fondatore della società di investimenti, DoubleLine Capital LP, si aspetta “acque agitate” per i mercati finanziari.

L’incremento dei livelli di indebitamento registrato durante la pandemia a fronte dell’atteso aumento dei dei tassi di interesse rischia di creare venti contrari per la crescita economica soprattutto qua problemi quando i tassi a breve termine supereranno l’1%, ha detto Gundlach in una videoconferenza recente, aggiungendo che  il mercato obbligazionario sta già riflettendo segnali di difficoltà future, con l’appiattimento della curva dei rendimenti.

Gundlach ha poi aggiunto che il motivo per il quale il presidente della Fed Jerome Powell definisce l’economia forte, ma non abbastanza forte da consentire un aumento dei tassi a questo punto, è che la condizione sottostante è in realtà debole, sostenuta artificialmente da un livello senza precedenti di stimolo.

Inflazione e mercati

Durante il suo intervento, Gundlach si è concentrato molto sull’inflazione, affermando che il ritmo annuale dei guadagni nell’indice dei prezzi al consumo potrebbe raggiungere il 7% nel prossimo mese o due. Sul fronte dei mercati azionari, le attese sono per un incremento della volatilità ora che la Fed ha affermato che potrebbe accelerare il suo programma di tapering.

Azioni europee

Gundlach ha ribadito di aver acquistato azioni europee per la prima volta in 12 anni, e ha confermato di possederne ancora. Ma guardando avanti, l’esperto guarda con interesse ai mercati emergenti, attualmente fuori dal suo raggio di azione “Stiamo cercando grandi opportunità e i mercati emergenti potrebbero esserlo nei prossimi anni” ha affermato.

Dollaro

Sul fronte delle valute, l’investitore ha sottolineato che il dollaro è in declino strutturale dal 1985. Una situazione che riflette il problema del doppio disavanzo (ovvero il divario delle partite correnti e il deficit del bilancio federale) e che farà sì che il biglietto verde continui a perdere terreno nel tempo. Il che, conclude, è di buon auspicio per i mercati emergenti.

Materie prime

Gundlach ha affermato di non essere sicuro che “sia il momento migliore per acquistare materie prime” dato l’aumento dei loro prezzi. E per preservare il capitale, ha raccomandato un fondo obbligazionario di breve durata. Un giudizio positivo è infine arrivato sull’oro, acquistato l’ultima volta, nel 2018, considerato un buon investimento a lungo termine.