Mercati

Gundlach punta contro l’azionario per via di Bond e Bitcoin

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“Il Re dei bond”, come è stato ribattezzato da Barron’s, è convinto che convenga scommettere contro l’azionario in questo contesto dal momento che le Borse americane termineranno l’anno con un computo negativo. La ragione principale dietro a questo andamento non è tanto legata ai venti di guerra commerciale che soffiano da qualche mese sui mercati, bensì sulle pressioni esercitate dall’incremento dei rendimenti dei titoli di Stato Usa, i Treasuries.

Inoltre, secondo quanto riferito alla CNBC da Jeff Gundlach, fondatore di DoubleLine Capital, il Bitcoin è da ritenere un indicatore attendibile di quella che sarà la direzione che prenderanno i mercati azionari e i pesanti cali subiti dalla criptovaluta più popolare al mondo sono un cattivo presagio per le Borse (guarda video intervista sotto riportata). Per Gundlach, infatti, l’andamento delle quotazioni del Bitcoin dà il polso dello “stato d’animo sociale” degli operatori di mercato.

In effetti dopo aver toccato i massimi assoluti a fine 2017, il Bitcoin ha preso la strada dei ribassi , anticipando un peggioramento delle Borse che si è manifestato verso i primi febbraio con un flash crash improvviso. Il Dow Jones è in calo di circa dieci punti percentuali da inizio anno. “Chiaramente il Bitcoin è il faro degli asset più rischiosi“.

“Siamo in un regime di volatilità che è del tutto diverso, ovviamente, da quello a cui abbiamo assistito nel 2017. È il momento della vendetta”, ha dichiarato alla trasmissione Halftime Report della CNBC Gundlach, aggiungendo che l’anno scorso investire è stato un gioco da ragazzi (“non è mai stato così facile”). In termini risk-adjusted “i ritorni da investimento in Borsa sono stati probabilmente i migliori della storia”.

Ma il rialzo dei rendimenti dei Bond hanno iniziato a mettere pressione sui titoli azionari. In particolare il raggiungimento del 2,63% da parte del Treasuries decennale di riferimento ha tracciato un solco, “una linea nella sabbia” come la chiama Gundlach, per la Borsa americana, che è entrata in una fase di correzione. A inizio settimana l’indice S&P 500 ha chiuso sotto la media a mobile a 200 giorni.

“Le Borse non possono sopportare un incremento ulteriore dei rendimenti obbligazionari“, secondo Gundlach, che è intervenuto ieri in un giorno in cui Wall Street ha perso terreno in avvio, prima di recuperare e chiudere in positivo con il passare degli scambi. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno virato in positivo nel pomeriggio, mentre il paniere delle blue chip non è riuscito a risollevarsi sopra la linea della parità.

Dopo essere rimasto schiacciato sui minimi storici per gran parte del 2017, a partire da febbraio di quest’anno l’indice della volatilità, considerato indicatore della paura dei mercati, ha iniziato a fare un bel balzo. Per alcuni gestori è un segnale da ritenere anche positivo, perché crea maggiori opportunità di guadagno, ma per Gundlach è un campanello d’allarme per le Borse e gli asset rischiosi.

Il fondo principale di Gundlach, oltre a puntare contro l’azionario, scommette su un cambiamento del panorama degli investimenti per effetto del già citato progressivo incremento della volatilità.