Economia

Guerra Ucraina, il riassunto del primo giorno dell’invasione russa

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Ecco cosa è successo nel primo giorno di guerra in Ucraina. Questa mattina all’alba le truppe di Mosca hanno iniziato ad invadere l’Ucraina su più fronti. I bombardamenti russi hanno colpito le principali infrastrutture strategiche rendendo molto difficile l’organizzazione della difesa da parte dell’esercito di Kiev. Al momento non sono ancora chiare le reali intenzioni di Vladimir Putin e fino dove possa spingersi.
Non ci sono informazioni certe circa il numero delle vittime mentre migliaia di persone stanno lasciando l’Ucraina e si stanno dirigendo verso la vicina Moldavia.

Guerra in Ucraina, la reazione dei mercati finanziari

Bagno di sangue sui mercati azionari hanno messo a segno pesanti flessioni L’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta di giovedì in flessione del 4,15%, la performance peggiore tra le borse dei paesi più industrializzati. Penalizzati soprattutto i titoli bancari con Unicredit che ha chiuso gli scambi in calo del 14%.

La borsa di Mosca ha lasciato sul terreno oltre il 40% del proprio valore. Pesanti vendite anche per le criptovalute con il Bitcoin in calo del 5% a 35730 dollari.

Parallelamente il prezzo del petrolio è salito a oltre 100 dollari mentre il prezzo del gas naturale ha segnato un’impennata di oltre il 30%. In evidenza i beni rifugio con l’oro che si è portato a 1926 dollari (+0,85%). In rialzo anche i prezzi delle principali materie prime agricole.

 

Le reazioni dell’Occidente

L’Unione Europea e gli Usa stanno mettendo a punto pesanti sanzioni economiche contro la Russia ma Putin non sembra essere minimamente preoccupato tanto che lanciato minacce contro chi interverrà per cercare di interrompere le operazioni militari in corso.

Tra i paesi più penalizzati dalle mosse di Mosca c’è l’Italia che importa metà del proprio fabbisogno di gas proprio dalla Russia anche attraverso un gasdotto che passa per l’Ucraina. Non solo. In ballo ci sono anche 7 miliardi di export verso la Russia che potrebbero essere penalizzate da eventuali sanzioni.

Le reazioni della Nato

La Nato già da tempo ha mandato aiuti militari ai paesi confinanti con la Russia. L’Italia si è attivata impegnando le proprie forze armate in operazioni nei Paesi Baltici, in particolare in Lettonia, e in Romania, oltre alla presenza navale della Marina Militare tra Mediterraneo orientale e Mar Nero.

Quattro caccia Eurofighter dell’Aeronautica Militare sono schierati in Romania a difesa di quello spazio aereo mentre in Lettoria c’è un contingente di circa 250 soldati a difesa dei confini con la Russia.

Molto attiva in queste settimane anche la base dell’aeronautica militare di Sigonella in Sicilia dalla quale partono i droni americani che stanno sorvolando gli spazi aerei per monitorare gli spostamenti delle truppe russe ai confini dell’Europa.