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Guerra Ucraina: che cosa rischia l’Italia

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Si esce dalla pandemia ma nuovi problemi si prospettano per chi vive in Europa legati alla tensioni del conflitto in Ucraina. Lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina non fa dormire sonni tranquilli a nessun cittadino del Vecchio Continente. Italiani compresi. Oltre all’incertezza sui mercati finanziari, il nostro Paese ci rimetterebbe in termini economici. Come ai tempi della Crimea, sono scattate le prime sanzioni contro la Russia e subito si comincia a far la conta dei possibili danni.

Guerra Ucraina: i danni nel commercio estero per l’Italia

Sono circa 200 le imprese italiane in affari con la Russia, un esercito che ha in parte contribuito l’anno scorso ai 7,6 miliardi di euro di interscambio con Mosca. Superata la fase più acuta del Covid, le esportazioni avevano registrato un rimbalzo, non sufficiente a compensare i livelli pre-pandemici, ma comunque di buon auspicio. Ora, i venti di guerra rimescolano le carte.

“Quanto sta accadendo in queste ore in Ucraina desta sgomento e preoccupazione nei cittadini e negli imprenditori europei. Si rischia un conflitto nel cuore dell’Europa in un momento in cui non si sono ancora del tutto superati i terribili effetti della crisi pandemica e mentre la piccola e media industria, caposaldo dell’economia del Continente, sta lavorando alacremente alla ripresa. Ci auguriamo che la diplomazia e il buonsenso abbiano la meglio e che si arrivi al più presto a un cessate il fuoco e a una soluzione di pace” ha dichiarato Maurizio Casasco, presidente di Cea-Pme (la Confederazione europea delle Pmi, che raccoglie le associazioni di 26 Paesi, 2,1 milioni di imprese e 18 milioni di dipendenti) e di Confapi.

La dipendenza dal petrolio e dal gas russo (40%) russo da cui derivano i 5,6 miliardi di disavanzo commerciale. Per queste due ragioni le variazioni di prezzo del gas naturale rischiano di tradursi in rincari nella bolletta elettrica delle famiglie italiane e, sempre per questo, le decisioni strategiche della Russia hanno una grande rilevanza per l’approvvigionamento energetico italiano (ed europeo). Qualcosa però sta già succedendo perché le forniture di gas all’Unione Europea da nell’ultimo anno hanno già visto un calo notevole anche soprattutto dall’inizio del 2022, nell’ordine del 30-40 per cento in meno facendo lievitare il prezzo.

Non solo gas. L’Italia è un grande importatore di grano ucraino (importazioni annue pari a 120 milioni di chili).

Russia: 14 esimo mercato di destinazione dell’export italiano

Mosca è la 14esima destinazione al mondo per le merci italiane e lo scambio commerciale. La bilancia commerciale italiana nei confronti della Russia è comunque negativa. Due anni fa il nostro paese ha esportato verso Mosca merci per 8,79 miliardi di dollari, importandone per 16,7 miliardi. Le importazioni riguardano per oltre l’80% gas e petrolio. Anche le banche italiane non se la passano bene: Unicredit e Intesa SanPaolo sono tra le più esposte in Europa nel Paese.

Qualche giorno fa Bruno Rovelli, capo economista di Blackrock Italia, ha commentato così la situazione a Sky TG24 Business:

“E’ difficile costruire scenari, ci sono tantissime gradazioni di grigio in quello che può succedere nella tensione tra Russia e Ucraina. Però se uno prende lo scenario più negativo in assoluto – che è quello di una invasione terrestre con la Russia che blocca le forniture di gas all’Europa – cosa mai avvenuta peraltro neanche durante la Guerra Fredda, questo certo avrebbe ovviamente delle conseguenze gigantesche sull’economia europea che praticamente si fermerebbe. Non ci sarebbe nessuna chance di sostituire il gas russo attraverso il gas liquefatto. Però ci sono una serie di scenari intermedi che in realtà vedono la tensione rimanere ma non necessariamente andare fuori controllo. E’ molto difficile, secondo me, anticipare questi tipi di rischi geopolitici. Dal punto di vista della struttura degli incentivi sembra che lo scenario più negativo non presenta un grande incentivo né per la Russia né per l’Europa”.