Economia

Unicredit e Intesa tra le banche italiane più esposte a crisi Ucraina

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La crisi in Ucraina ha dei riflessi anche sulle principali banche italiane come Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Il pacchetto di sanzioni Ue alla Russia per rispondere all’intervento dei militari di Mosca nelle regioni orientali dell’Ucraina rischia di provocare danni al settore bancario. Un discorso che vale soprattutto per gli istituti bancari italiani, tra i più esposti verso il Paese. E in particolare per Unicredit e Intesa Sanpaolo.
A dirlo è ricerca di Credit Suisse, che ha elaborato dati della Bri, la Banca dei Regolamenti Internazionali, risalenti al giugno 2021.

Crisi Ucraina, quanto pesa su Unicredit e Intesa

Unicredit, presente in Russia dal 2005 dopo la fusione con Hvb, spicca infatti al terzo posto tra gli istituti europei più a rischio per via dell’esposizione verso Mosca: attualmente il gruppo mostra circa 2 milioni clienti retail e circa 30.000 corporate, con una rete di 72 sportelli che erogano circa 8 miliardi di euro di prestiti.

Nel 2021 la controllata russa ha fruttato al gruppo Unicredit circa 180 milioni di utile, una piccola parte rispetto ai 3,9 miliardi totali; pesa per circa il 3% del margine di interesse e per il 3% del capitale allocato.

Solo poche settimane fa circolava la notizia Unicredit aveva mostrato interesse per la privatizzazione della russa Otkritie Bank, una banca privata oggetto di un salvataggio pubblico e poi rimessa sul mercato. Una realtà da 477 sportelli con 44 miliardi di attività. Le voci su Otkritie erano costate a Unicredit un netto ribasso in Borsa, prima del dietrofront sancito dalle parole dell’ad Andrea Orcel: “ci siamo ritirati per i rischi geopolitici”, aveva spiegato riferendosi proprio alla vicenda ucraina e alle possibilità di sanzioni.

Intensa anche l’attività in Russia di Intesa Sanpaolo, che gestisce più della metà delle operazioni commerciali con l’Italia. Banca Intesa Russia conta su 28 filiali e 976 dipendenti, con asset per circa 1 miliardo di euro.

L’austriaca Raiffeisen la più esposta

Se le banche italiane non sorridono, non sono messe bene neanche quelle austriache e francesi. L’analisi si Credit Suisse evidenzia come l’esposizione più elevata sia quella dell’austriaca Raiffeisen Bank International con una quota di ricavi del 20% realizzata in Russia e con un ammontare di prestiti di 10,5 miliardi, considerando anche l’Ucraina.

Segue Societè Generale, che ha una quota di ricavi in Russia del 4% con 8,7 miliardi di prestiti. La terza banca per esposizione è Unicredit,  che aveva nel paese una propria controllata.

Per gli istituti italiani e francesi l’esposizione ammonta a oltre 30 miliardi di dollari, circa 26,5 miliardi di euro, per quelli austriaci si aggira sui 22-23 miliardi di dollari.