Economia

Guerra dazi, mini accordo tra Cina e Usa rischia di slittare al 2020

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Sale l’attesa per un accordo commerciale di “prima fase” tra Cina e Stati Uniti, nonostante non sia ancora chiaro quando i leader dei due paesi si incontreranno per siglare un accordo.

“La Cina è disposta, sulla base di un uguale e reciproco rispetto con gli Stati Uniti, a lavorare insieme per risolvere adeguatamente le aree di interesse comune e lottare per un accordo commerciale di fase uno”, ha dichiarato Gao Feng, portavoce del Ministero del Commercio cinese conferenza stampa regolare giovedì, secondo la traduzione della CNBC delle sue osservazioni in lingua mandarina.

Gao ha anche smentito che le “voci” sulle tensioni tra le due potenze, spiegando che le due delegazioni commerciali rimangono in stretta comunicazione.

A questo proposito, l’agenzia stampa Reuters, citando fonti vicino ai negoziatori, ha scritto che il mini-accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina potrebbe slittare al prossimo anno a fronte di trattative più complicate, con Pechino che chiede agli Usa di fare di più sulla riduzione dei dazi e l’amministrazione Trump che, da parte sua, avanza richieste maggiori.

Nuove tensioni sui dazi USA

Ad ottobre, il presidente Usa, Donald Trump, aveva annunciato che le parti avevano trovato un’intesa e di aspettarsi di firmare la cosiddetta ‘fase uno’ dell’accordo entro novembre. Tuttavia, stando alla stampa americana, i negoziati sono arrivati a un’impasse: Pechino pretende la rimozione dei dazi già entrati in vigore, mentre Washington insiste sulla necessità che la Cina aumenti gli acquisti di prodotti agricoli.

A peggiorare le cose, Pechino ha condannato il provvedimento adottato dal Senato Usa volto a proteggere i diritti umani a Hong Kong nell’ambito delle proteste in corso, inasprendo ulteriormente il sentiment dopo che il presidente Usa Donald Trump ha minacciato un rincaro dei dazi sulle importazioni cinesi qualora non si raggiungesse un’intesa con Pechino.

“La Cina ha reso chiaro di non voler assistere ad alcuna ingerenza straniera a Hong Kong”, ha commentato Rick Meckler, partner di Cherry Lane Investments a New Vernon, nel New Jersey.

Cina resta “cautamente ottimista”

Secondo quanto riferito ieri da Bloomberg, durante un discorso a Pechino, il vice premier Liu ha dichiarato di essere “cautamente ottimista” sulla firma di un accordo di prima fase. Liu, il principale negoziatore cinese ai colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti, ha espresso, separatamente a uno dei partecipanti, la propria “confusione” sulle richieste degli Stati Uniti, ma si è poi detto sicuro che la prima fase di un accordo possa comunque essere completata.

Ripercussioni negative sui mercati

Negative le ripercussioni sui mercati. A Wall Street, ieri, il Djia ha perso 112,93 punti, lo 0,40%, a quota 27.821,09. L’S&P 500 ha ceduto 11,72 punti, lo 0,38%, a quota 3,108.46. Il Nasdaq ha lasciato sul terreno 43,93 punti, lo 0,51%, a quota 8.526,73. Le perdite si sono estese questa mattina sui listini asiatici e quelli europei.