Economia

Grecia: rumor su dimissioni Varoufakis

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ATENE (WSI) – I giornalisti possono rincuorarsi: Yanis Varoufakis resterà al suo posto. Il ministro dell’Economia greco, capace di intrattenere i suoi interlocutori con discorsi eruditi ma al tempo stesso cadenzati da toni ficcanti, ha conquistato in poco tempo i media, ma ha anche alienato i creditori con cui la Grecia deve trovare un accordo se non vuole fare default sul proprio debito.

Ebbene, il professore di economia colto e preparato non si dimetterà come volevano le indiscrezioni pubblicate dal sito del Bild. La smentita è arrivata da due funzionari del governo greco che sono stati contattati da Reuters.

“Niente di tutto ciò è vero, è lontano dalla realtà”, ha detto uno dei due funzionari. A essere meno contente saranno probabilmente le autorità tedesche.

Bild citava una fonte interna all’esecutivo greco secondo cui è ormai solo questione di tempo prima che Varoufakis abbandoni il suo incarico, aggiungendo che una decisione è stata già presa.

Varoufagis è diventata una figura di spicco se non la punta di diamante in seno al governo Tsipras. Concede spesso e volentieri interviste in cui è facile trovare dichiarazioni da titoli in prima pagina, come attacchi frontali contro la troika e l’austerity a cui i media mainstream non erano abituati.

Ma negli ultimi giorni il professore dell’università del Texas ha preferito mantenere un basso profilo, riducendo le interviste e le apparizioni in Tv, alimentando così le speculazioni sul suo futuro.

A fare infuriare il governo per il quale milita è stata sopratutto il servizio uscito sul settimanale francese Paris Match con tanto di galleria fotografica dei momenti felici passati con la moglie.

Citando le trattative senza fine con i creditori internazionali, Varoufakis ha anche cancellato un appuntamento alla conferenza di Londra che si doveva tenere la scorsa settimana. Era anche assente nel viaggio che ha portato il premier Alexis Tsipras a Bruxelles prima e poi Berlino, appuntamenti durante cui si è parlato del debito greco.

L’economista 53enne non ha mai avuto un incarico politico prima che Tsipras, leader del partito di sinistra anti austerity Syriza, lo scegliesse come l’uomo più importante del suo governo, vista la situazione disastrata delle finanze pubbliche del paese del Mediterraneo.

Le aspre critiche al programma di salvataggio della troika e il suo stile casual senza cravatta – inclusa qualche apparizione in motocicletta – gli hanno garantito uno status da rock star in Grecia e più in generale in Europa.

In un intervento al Forum Amrbosetti il 14 marzo scorso Varoufakis ha spiegato quale sia il suo “piano Merkel”. In Eurozona “l’illusione di un rischio calcolato fu rafforzata dalla falsa idea che prestare ad un’istituzione greca o ad una bavarese comportasse più o meno gli stessi rischi”.

In un’analisi lucida dei peccati originali commessi dal blocco a 19, l’economista che si autodefinisce “un marxista incostante” pronto a fare patti con i ‘nemici’ come i banksters e la troika, “le bilance commerciali in surplus generarono flussi netti di capitali verso i paesi in deficit, cui seguirono bolle speculative insostenibili nel settore privato e in quello pubblico. Il nostro modello di crescita “si basava prevalentemente su un finanziamento delle esportazioni nette dei paesi in surplous fondato sul credito bancario privato”.

Se dovesse veramente abbandonare il delicato incarico di capo del Tesoro della nazione che potrebbe decidere le sorti dell’Eurozona, i media ne sentiranno la mancanza. Non è così chiaro invece cosa proverebbe il governo.

(DaC)