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GRECIA: LA GERMANIA PASSA LA PATATA BOLLENTE ALL’FMI

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su segnali macro di miglioramento in arrivo dagli Usa. Sono proseguite le discussioni relative alla Grecia.

Il primo ministro Papandreou ha dato tempo ai leader europei fino alla prossima settimana per decidere le modalità di aiuto finanziario che sono disposti a concedere al paese.

Ricordiamo che la Grecia avrà bisogno di finanziarsi per ancora 10 Mld€ in modo da potere far fronte ai rimborsi dei bond che scadono tra aprile e maggio.

Il primo ministro ha aggiunto che il paese non è più in grado sostenere il pagamento di interessi alti come nelle ultime aste. Nel frattempo in Germania la coalizione di governo starebbe optando più per l’opzione di eventuale salvataggio tramite il Fmi, poiché gli elettori tedeschi (circa il 71% secondo un sondaggio domestico) sarebbero contrari ad un finanziamento diretto al paese.

Ricordiamo che il 9 maggio ci saranno le elezioni in Germania nel North Rhine-Westphalia, una dei principali lender, e di conseguenza sarà molto importante tenere conto dell’opinione pubblica.

La soluzione Fmi non è però ben vista da Francia e Bce ed è possibile che nella prossima riunione dei leader europei del prossimo 25-26 marzo, non si raggiunga una decisione definitiva a riguardo. In questa situazione d’incertezza, gli operatori stanno riprendendo ad aumentare il premio al rischio sui titoli greci.

Secondo quanto riportato da Ft, una fonte anonima tedesca, avrebbe dichiarato che una possibile soluzione potrebbe anche essere un compromesso fra Fmi e paesi della zona Euro.

Lo spread Grecia-Germania sul tratto decennale governativo è salito a 314pb. In aumento anche i Cds sul paese, con il costo per assicurarsi contro il default del paese a 5 anni, salito a 315pb, massimo da fine febbraio.

Ieri il collocamento dei titoli spagnoli e francesi hanno ricevuto buona accoglienza, sebbene per alcuni titoli il bid-to-cover sia risultato inferiore alle aste più recenti.

Oggi non sono previsti dati macro di rilievo relativi all’area né aste di rilievo. Negli Usa i tassi di mercato sono saliti su tutte le scadenze, lasciando lo spread 2-10 anni in prossimità dei 272pb. Il Tesoro ha annunciato che la prossima settimana collocherà un ammontare record di Treasury a due, cinque e sette anni per un totale di 118 Mld$.

Per gran parte del pomeriggio è circolata una voce secondo cui la Fed sarebbe stata pronta ad aumentare nuovamente il tasso di sconto in serata. L’evento non si è poi verificato.

Sul fronte macro l’indice Filadelfia Fed è salito a marzo ai massimi da dicembre, confermando l’espansione del settore manifatturiero dell’area. Il dato relativo ai prezzi al consumo è risultato lievemente sotto le attese, evidenziando come l’inflazione per adesso non sia un problema. Oggi non sono attesi dati macro di rilievo.

Valute: marcato apprezzamento del dollaro vs euro ieri pomeriggio sulle voci della possibile manovra della Fed sul tasso di sconto. Sull’euro continuano inoltre a pesare le incertezze legate alle modalità di un eventuale salvataggio della Grecia.

Per oggi l’area di resistenza importante continua a collocarsi a 1,3850, mentre i supporti si collocano a 1,3550 e 1,3450.

Lieve deprezzamento dello yen durante la notte, dopo l’apprezzamento di ieri in particolare verso l’euro. Il cross è infatti arrivato in prossimità del supporto 122,80 per poi rimbalzare lievemente. I livelli da monitorare oggi si collocano a 122,70 e 121,50. La resistenza principale si colloca in prossimità di 125.

Materie Prime: negativi gli energetici guidati dal forte ribasso del gas naturale (-5,1%). In ribasso anche il greggio Wti (-0,9%). Tra i metalli industriali positivo solo il nichel (+2,3%).

Il peggiore è stato l’alluminio (-0,9%). Tra i preziosi in leggero rialzo l’oro (+0,3%). Misti gli agricoli, bene lo zucchero (+3,8%), in calo il grano (-1,4%).

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