Società

Governo sotto due volte, battuto alla Camera

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Roma – L’Aula della Camera ha respinto la proposta di stralcio di 12 articoli della legge Comunitria, avanzata in apertura di seduta dal governo. La bocciatura e’ scattata, secondo il Regolamento di Montecitorio, perche’ la votazione si e’ conclusa a parita’ di voti. Il governo e’ stato bocciato piu’ volte, e a pesare e’ sopratutto il no all’intero articolo uno (con 270 no, 262 sì e un astenuto). Dall’opposizione si e’ gridato “dimissioni, dimissioni”.

La legge e’ quella con cui ogni anno il Parlamento italiano deve adattare le normative statali alle direttive dell’Unione Europea prodotte nei dodici mesi precedenti: regolamenti di diverso tipo, ma anche sentenze della Corte di giustizia europea.

Maggioranza in fibrillazione per le assenze in Aula che hanno determinato il ko del governo sulla legge Comunitaria. Nella sala del governo di Montecitorio si e’ tenuta una riunione, per cercare di capire il da farsi, con capigruppo e vicecapigruppo di Pdl e Lega ed altri esponenti della coalizione. Chi era presente alla riunione riferisce che c’e’ stato anche un contatto telefonico con Silvio Berlusconi.

Il premier avebbe sostenuto che le assenze di oggi sono inaccettabili e avrebbe invitato i presenti a stringere i ranghi. I deputati non possono mancare alle votazioni, e’ l’invito del premier. Molti deputati, sia del Pdl che della Lega, puntano il dito su ministri e sottosegretari assenti in Aula. Irritati soprattutto i leghisti. “La verita’ – sottolinea un esponente Pdl – e’ che oggi si e’ manifestato il quarto partito. Oltre Pdl, Lega e Responsabili, ci sono gli irresponsabili…”.

L’esame della legge Comunitaria viene rinviato dunque, su richiesta del relatore, Mario Pescante, che alla ripresa dei lavori in Aula chiede di rinviare ad altra seduta anche in vista di un incontro con il presidente della camera, Fini.

La maggioranza sta lavorando ora su due ipotesi per salvare la Comunitaria 2010, dopo la bocciatura dell’articolo 1 con la delega al governo per l’attuazione di 40 direttive europee. La prima possibilita’ e’ ricorrere al ‘lodo ddl anticorruzione’: quando al Senato, a meta’ maggio, l’Aula voto’ contro il primo articolo, le norme si recuperarono in parte in un emendamento grazie pero’ a un accordo con l’opposizione.

Anche per la Comunitaria, la via sarebbe percorribile solo con un’intesa bipartisan. La seconda idea, a quanto si e’ appreso, e’ spacchettare le deleghe inserendole nei singoli articoli ancora da votare.