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Governo, manovra per lo sviluppo, dei sottosegretari: 9 in più. Questi qui fanno rimpiangere la DC

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Roma – Salgono a nove i nuovi sottosegretari nominati dal consiglio dei ministri: la new entry è Giampiero Catone, che andrà all’Ambiente. Dopo mesi di trattative, arriva l”allargamento’ della compagine di governo: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha infatti proposto al Consiglio dei Ministri, che li ha nominati, otto nuovi sottosegretari.

A quanto si apprende, i nuovi membri del governo sono Aurelio Misiti alle infrastrutture, Roberto Rosso all’Agricoltura, Luca Bellotti al Welfare, Daniela Melchiorre allo Sviluppo economico, Catia Polidori e Bruno Cesario all’Economia, Antonio Gentile all’Ambiente e Riccardo Villari ai Beni culturali.

Praticamente nessuno di loro ha avuto una storia politica omogenea. Per molti e’ stata ai limiti della schizofrenia, rimbalzando da un partito all’altro, da uno schieramento all’altro, dall’opposizione alla maggioranza.

Un bel cambio di rotta per Aurelio Misiti: eletto alla Camera nell’Italia dei Valori, è passato al Movimento per l’Autonomia, poi al gruppo misto. Oggi sostiene la maggioranza.

Roberto Rosso e Luca Bellotti avevano lasciato il Popolo della Libertà per aderire a Futuro e Libertà in novembre. Entrambi sono tornati nel PdL a febbraio, dopo un incontro con il premier.

Daniela Melchiorre era stata eletta nelle liste del Popolo delle Libertà, dopo essere stata sottosegretario alla Giustizia nel governo Prodi. Dopo pochi mesi passa al gruppo misto, a novembre del 2008 annuncia il suo passaggio all’opposizione. Alle regionali del 2010 si allea con l’UdC, a dicembre dello stesso anno entra nel Terzo polo insieme a FLI, UdC, MpA, ApI, PLI e repubblicani. Un mese fa ha lasciato il Terzo polo ed è tornata nella maggioranza.

Catia Polidori era stata eletta nel PdL e fino a qualche anno fa era descritta dalla stampa come una “fedelissima di Gianfranco Fini”, tanto che passo’ a Futuro e Libertà. Ma poco dopo arrivo’ il dietrofront: il 14 dicembre ha deciso all’ultimo minuto di non votare la sfiducia al governo e passare al gruppo misto. Poi ha aderito al gruppo dei Responsabili, tornando nella maggioranza.

Bruno Cesario lascio’ il Partito Democratico nel 2009 per aderire al partito Alleanza per l’Italia. Un anno dopo, nel novembre 2010, lascia Alleanza per l’Italia per fondare il Movimento di responsabilità nazionale e passa nella maggioranza.

La politica per Riccardo Villari e’ stata un vero e proprio tragitto sulle montagne russe. Eletto nelle liste del Partito Democratico ed era poi stato eletto alla presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI con i voti del centrodestra. Era stato quindi espulso dal PD per passare al gruppo misto, poi era passato al Movimento per l’Autonomia, poi ha lasciato il Movimento per l’Autonomia e oggi è presidente del gruppo parlamentare dei Responsabili al Senato.

L’unica eccezione e’ rappresentata da Antonio Gentile, sempre rimasto fedele al PdL.

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ROMA – Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge contenente «misure urgenti per lo sviluppo». «E’ un decreto di tutti visto che il ministro dell’Economia ha fatto da regista degli altri ministri», non «graverà» sui conti pubblici «con nuove spese nel bilancio dello Stato» Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.

Berlusconi: logica europea. «Il Dl sviluppo è il primo provvedimento che va nella logica europea, noi lo presenteremo in Europa ma non alla Commissione ma agli altri Paesi come loro faranno con noi, il testo si articola in 10 punti che devono secondo quanto noi pensiamo essere motori di sviluppo senza spesa pubblica». Ha aggiunto Berlusconi.

Tremonti: nessuna difficoltà politica. «Posso assicurare non c’è nessuna difficoltà politica» sul decreto legge sviluppo. Lo afferma il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. «Quel poco che costa è assolutamente coperto. Il decreto legge sullo sviluppo, approvato oggi dal Cdm, «è fatto da 10 articoli» che potrà essere «correggibile su alcuni punti».

Bonelli: svendute le spiagge. «Il duo Berlusconi Tremonti ha varato la svendita e la privatizzazione delle spiagge italiane, che con il diritto di superficie di 90 anni verranno date in diritto di proprietà ai privati». Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: «Con il diritto di superficie che il governo concede 3534 Km di spiagge italiane saranno privatizzate: si tratta di oltre il 50% del totale delle coste italiane. Il diritto di superficie porta con se anche il diritto ad edificare le aree inedificate che sono già in concessione – spiega Bonelli –

«Le concessioni verranno pagate alla cifra irrisoria di 0,93 euro per metro quadrato. Significa che uno stabilimento balneare di 10 mila metri quadrati pagherà molto meno di 1000 euro di affitto al mese. Quello contenuto nel Dl sviluppo è un tentativo di bypassare la direttiva europea Bolkenstein che prevede le gare per l’assegnazione delle concessioni».

Legambiente: Paese devastato dal cemento. «Mai avremmo potuto immaginare di raggiungere un punto così in basso. Il Belpaese smembrato e devastato dal cemento, in mano alla criminalità e agli speculatori con l’avallo del Governo». Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato il testo del Dl sviluppo cui oggi ha dato il via il Consiglio dei Ministri. «La deregulation totale introdotta con il nuovo Piano casa -ha continuato Cogliati Dezza- con l’autocertificazione per tutte le nuove costruzioni e col passaggio dalla Dia alla Scia e i vari premi in cubatura, condannano il nostro Paese alla devastazione e all’affermazione delle leggi tribali dove il più forte, in questo caso il più ricco e spregiudicato, vince su tutti e fa quel che vuole del patrimonio comune».

«Principio confermato – ha proseguito Cogliati Dezza – anche dall’articolo sul diritto di superficie delle spiagge che, in modo totalmente illogico e anacronistico, di fatto privatizza il patrimonio costiero cedendolo a pochi soggetti più ricchi a scapito dell’intera cittadinanza cui viene alienato il diritto di usufruire liberamente del territorio e delle parti più preziose del nostro paesaggio».

Tremonti: spiagge restano pubbliche. «Non c’è nessuna vendita delle spiagge. La spiaggia rimane pubblica». Lo afferma il ministro spiegando che per le spiagge ci sarà «un diritto di superfice bisogna essere in regola con fisco e con la previdenza e noi pensiamo che si debbano assumere giovani».

Brambilla: rilancio turismo marino. «Con le norme relative alle coste demaniali e ai distretti turistici, il governo incentiva in modo sostanziale lo sviluppo del settore tramite il rilancio del turismo del mare, che rappresenta il primo prodotto turistico italiano, un unicum in Europa, ma che purtroppo vive anni di sofferenza e di graduale perdita di competitività per note ragioni». Così il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla.

Matteoli: impulso a opere pubbliche e private. «Il decreto legge semplifica le procedure per le infrastrutture pubbliche e private. E un un provvedimento che incide profondamente sulla materia degli appalti, sull’edilizia privata e sul settore della nautica». Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. Le misure che saranno introdotte in materia di privacy e appalti comporteranno minori oneri valutabili a regime in oltre 900 milioni di euro.

Unioncamere: giusta la strada delle semplificazioni. «Giusta la strada della semplificazione», dice il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, commentando il dl sviluppo. Con l’introduzione della comunicazione unica, dice Dardanello riferendo l’esperienza delle Camere di Commercio, «negli ultimi 12 mesi abbiamo consentito al sistema produttivo di recuperare un miliardo e mezzo sotto forma di tempo restituito dalla burocrazia alla vita operativa dell’impresa». Accorpare in un’unica procedura telematica gli adempimenti verso Camere di Commercio, Agenzia delle Entrate, Inps e Inail, ha permesso di «far risparmiare alle imprese in media sei giorni nell’iter necessario a costituire una nuova attività economica, un tempo prezioso. Quest’anno la messa a regime in modalità telematica dello sportello unico per le attività produttive potrà fare ancora di più».

Pagamento on-line delle prestazioni sanitarie e consegna tramite web dei referti medici. Per «accelerare il processo di automazione amministrativa e migliorare i servizi per i cittadini, riducendone i costi – si legge nel testo del provvedimento – le aziende sanitarie del Servizio sanitario nazionale adottano procedure telematiche» sia per il pagamento on-line delle prestazioni erogate che per la consegna via web, posta elettronica certificata, o altre modalità digitali dei referti medici.

Quote rosa al Sud e credito di imposta. In arrivo il credito d’imposta per le imprese che assumono donne al sud, in settori in cui il gap con l’altro sesso supera il 25%. Lo spiega il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna.

Incentivi per la ricerca sanitaria. Il decreto prevede incentivi per la ricerca sanitaria e «le imprese farmaceutiche che con le università e gli enti di ricerca saranno in grado di avere il credito di imposta». Ad annunciarlo il ministro della salute, Ferruccio Fazio.

Stabilizzare precari della scuola. Il decreto sviluppo prevede «di stabilizzare in modo organico parte del personale» della scuola «senza oneri aggiuntivi da parte dello stato». Ha aggiunto Tremonti. «Introduciamo il fondo di merito per borse di studio».

Opposizione: solo propaganda elettorale. «Il decreto è uno spot propagandistico e nulla più». Così Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI-Federazione della sinistra. «Questo è il Dl sviluppo alla propaganda elettorale in vista delle amministrative. Tremonti mani di forbice sostiene di rilanciare l’economia senza aumentare la spesa pubblica». Lo afferma in una nota Antonio Borghesi, vice presidente Idv alla Camera.