Società

Governo, ballano 20 miliardi nei conti pubblici 2012

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Gian Battista Bozzo, tra i senior del giornalismo economico italiano, collabora periodicamente a Wall Street Italia con questa rubrica Quindici Righe.

In campagna la paura fa novanta, ma nei palazzi romani fa venti (miliardi). Eh sì, per raggiungere l’obiettivo di un rapporto deficit-Pil del’1,7%, indicato nel Documento di politica economica e promesso a Bruxelles, mancano un paio di decine di miliardi. Nessuno fa affidamento sulla “spending review”, nonostante la buona volontà del soldato Bondi: i 4,2 miliardi di tagli di cui ha parlato il premier Mario Monti appaiono una meta non raggiungibile quest’anno. E se quei soldi non arrivano, dovrà scattare il temutissimo aumento dell’Iva.

Che cosa agita i sonni di Monti e del suo governo? La paura che il 16 giugno gli italiani scoprano di non avere in tasca i soldi per versare all’Erario la prima rata dell’Imu. Fra via XX Setembre, sede del Tesoro, e piazza Colonna, dove si trova palazzo Chigi, il tam tam si fa ogni giorno più forte: “Saranno in molti a non pagare”. Dall’Imu il governo attende quest’anno almeno 21 miliardi di euro, e se la prima tranche fosse deludente, la legge consente un aumento delle aliquote in dicembre. Ma se gli italiani non ce la fanno in giugno, come potranno farcela a fine anno, per di più con aliquote aumentate?

Ecco perché l’operazione Iva si fa più probabile. Sarà il colpo di grazia per i consumi interni, il cui forte calo ha fatto entrare l’Italia in recessione.