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Goldman Sachs: oro sta diventando la criptovaluta dei poveri

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Il Bitcoin e le criptovalute meglio dell’oro. A dirlo un esperto, Damien Courvalin, Head of Energy Research & Senior Commodity Strategist di Goldman Sachs, secondo cui il Bitcoin starebbe diventando la criptovaluta dei poveri.

Proprio come sosteniamo che l’argento sia l‘oro dei poveri, l’oro sta forse diventando la criptovaluta dei poveri. Il valore delle criptovalute risiede nella sua rete, proprio come il valore del petrolio è suo consumo. L’oro, come i diamanti e l’arte, non ha questo. È solo un puro asset difensivo che può sovraperformare per un periodo di tempo significativo.

Così Courvalin a Bloomberg sottolineando che il valore della criptovaluta è connesso alla rete che la supporta. Secondo il managing director di GS, l’oro e i diamanti non hanno a disposizione una rete del genere e sono meramente difensivi. Così ha concluso il manager sostenendo come in Cina dopo il divieto sulle criptovalute imposti dal governo si sia assistito ad un grande aumento di acquisto di oro.

Relativamente a come è stato pensato, il Bitcoin sta diventando una riserva di valore al pari dell’ oro, anche addirittura chiamato oro digitale. Così pensato può essere recepito come un vero e proprio bene rifugio che, grazie alla sua scarsità, è molto probabile che il suo prezzo salga di ancora molto. Anche un’altra banca d’investimento americana come JP Morgan aveva detto che anche gli investitori istituzionali stavano cominciando a guardare con interesse al Bitcoin, proprio perché lo consideravano una migliore copertura contro l’inflazione. Secondo la banca, oltre $ 10 miliardi sarebbero defluiti dagli ETF verso acquisti in oro o strumenti legati ad esso, dall’inizio dell’anno, mentre oltre $ 20 miliardi sarebbero invece confluiti nei fondi Bitcoin.

Bitcoin ed Ethereum giù: tutta colpa degli Usa

Certo è che il mondo delle criptovalute non è esente da rischi, anzi. Dopo il rally della scorsa settimana, un’ondata di vendite si sta abbattendo sulle criptovalute e il Bitcoin in particolare, a dimostrazione dell’estrema volatilità delle monete digitali. Gli analisti hanno indicato i timori di inflazione e il lancio del primo fondo americano legato al Bitcoin come fattori chiave che guidano il rally.

Nella giornata di ieri le più importanti criptovalute sono calate e questo per effetto della notizia arrivata dagli Usa secondo cui il presidente americano, Joe Biden, a breve firmerà il disegno di legge bipartisan per le infrastrutture da 1,2 trilioni di dollari, che include disposizioni in materia di rendicontazione fiscale che si applicano anche alle risorse digitali, criptovalute, token e NFT. Nel dettaglio il piano dell’inquilino della Casa Bianca richiederebbe a tutti i broker di segnalare le transazioni superiori a 10 mila dollari alle autorità fiscali, ai sensi della legislazione statunitense. Molti hanno segnalato che, ad oggi, non è ancora chiara quale sia la corretta definizione di broker e temono così che, oltre ai vari crypto exchange, possano rientrare in tale definizione anche chi fa mining o operatori di altro tipo.  Da qui nella giornata di ieri le quotazioni delle iù importanti valute digitali è sceso notevolmente, soprattutto Bitcoin ed ethereum che hanno perso rispettivamente circa l’8% e il 10%.

El-Erian ammette di avere comprato BTC

Ma i sostenitori abbondano. Così Mohamed El-Erian di Allianz che parlando alla Cnbc ha affermato di aver acquistato una quantità non specificata di Bitcoin quando è crollato vicino ai 3.000 dollari nel “crypto inverno” del 2018. Successivamente ha venduto alla fine del 2020, quando la moneta digitale ha riconquistato il livello di 19.000 dollari. Pochi mesi dopo, ha raggiunto un massimo storico sopra i 60.000 dollari.

El-Erian classifica gli investitori di bitcoin in tre gruppi: I “fondamentalisti” che sono per il lungo periodo, gli ” investitori professionali” che cercano di diversificare i loro portafogli e gli “speculatori” del day trading. L’economista ha detto che si sentirebbe a suo agio a comprare di nuovo criptomonete solo una volta che alcuni degli speculatori nel mercato saranno “scossi”.

“La cosa chiave qui è la tecnologia sottostante e il modello. E queste due cose saranno molto influenti nel periodo a venire”. Come i proseliti del bitcoin, El-Erian crede che la criptovaluta sia una “forza molto dirompente”. Ma non pensa che diventerà mai una “valuta globale” che rivaleggia con il dollaro americano.

“Penso che il Bitcoin esisterà sempre nell’ecosistema, ma non sarà una valuta globale”. “Non sostituirà il dollaro”.