Società

Goldman Sachs e Pimco: “Bisogna evitare il crack Grecia prima del weekend”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il momento e’ drammatico. Cosi’ Goldman Sachs e Pimco, due tra i marchi piu’ potenti della finanza mondiale (azionario e bond) sono scesi in campo, congintamente, con un’attivita’ di lobbying senza precedenti: “La Grecia – in praticano intimano ai leader di un’Europa sempre piu’ in crisi – va salvata entro le prossime 48 ore. Altrimenti il mercato finanziario e le economie collasserano”.

“Qualcuno deve fare qualcosa in fretta perche’ le conseguenze stanno peggiorando” ha detto Jim O’Neill, chairman di Goldman Sachs Asset Management, in un’intervista a Bloomberg Television da St. Petersburg, in Russia. Stesso allarme lanciato ai leader europei ma ulilizzando un diverso medium per Mohamed El-Erian, chief executive officer di Pimco (Pacific Investment Management Co.) che in un articolo per il Financial Times ha scritto “le prospettive sono desolanti, se l’Europa non adotta un piano B”.

Gli inviti, abbastanza perentori, che vengono in simultanea da Goldman Sachs e Pimco, sono doppiamente significativi, per un mercato finanziario stremato dalla tragedia del possibile (al momento quasi sicuro) default della Grecia. GS e’ stata consulente del governo greco, attivita’ per cui e’ stata molto criticata, con l’accusa di aver truccato i conti di Atene e non aver fatto trasparire al mercato il pessimo stato delle finanze pubbliche del paese, prima dell’ingresso nell’euro. Pimco per parte sua gestisce il piu’ grande fondo obbligazionario del mondo, con oltre 1 trilione di dollari di asset, e un default della Grecia, qualora non fosse piu’ in grado di ripagare gli interessi sul debito sovrano, sconvolgerebbe il mercato obbligazionario mondiale provocando perdite paurose sia nella stessa Pimco che in centinaia di investitori istituzionali con portafogli carichi di migliaia di miliardi in bond.

Queste notizie arrivano nelle stesse ore in cui il cancelliere della Germania Angela Merkel e il presidente della Francia, Nicolas Sarkozy, hanno trovato un accordo sulla partecipazione volontaria e non obbligatoria da parte dei possessori di bond, scrive Bloomberg, al piano di salvatagguio della Grecia. Sempre oggi il primo ministro greco George Papandreou ha annunciato un atteso rimpasto di governo, un cambio di squadra con cui l’esecutivo socialista spera di cavarsi fuori dalle sabbie mobili di una possibile crisi politica. Il cambiamento più rilevante riguarda il ruolo chiave di ministro delle Finanze, come previsto è stato silurato George Papaconstantinou, che pure godeva di stima e rispetto presso i suoi colleghi dell’area euro, ed è stato sostituito con il titolare della Difesa, Evangelos Venizelos. Una mossa – e’ il commento a New York – che conferma quanto nei circoli finanziari si sa da tempo, e cioe’ che la Grecia, l’euro, l’Europa, sono in stato di guerra.