
La supremazia economica degli Stati Uniti e Stay Invested, ossia “Rimani investito”, sono i due principali temi di investimento per il 2025 secondo l’Investment Strategy Group (ISG) della divisione Wealth Management di Goldman Sachs.
Nell’outlook del nuovo anno, gli esperti ricordano che dal crollo della crisi finanziaria globale (GFC), i due temi principali che hanno guidato le loro raccomandazioni di investimento sono stati da una parte la preminenza degli Stati Uniti, con la loro leadership economica, tecnologica e finanziaria degli USA che si è ulteriormente consolidata e dall’altra l’approccio Stay Invested che ha generato rendimenti significativi per gli investitori a lungo termine.
I temi di investimento del 2025
E per il 2025? Secondo gli esperti, gli Stati Uniti continuano ad avere una posizione primaria in termini di crescita economica, grazie a un’elevata produttività e investimenti. “Il PIL degli Stati Uniti è aumentato di 1.400 miliardi di dollari nel 2024, rispetto a 937 miliardi della Cina e 619 miliardi dell’Eurozona” sostengono gli analisti secondo cui “la produttività negli Stati Uniti è cresciuta del 2,3%, mentre in altre economie avanzate (es. Regno Unito, Giappone) i guadagni sono stati molto più contenuti”.
Goldman Sachs e le azioni Usa nel 2025
In merito alle allocazioni strategiche, gli esperti di Goldman Sachs si focalizzano in primis sugli asset statunitensi, in particolare le azioni che, continuano a sovraperformare rispetto ai mercati non-USA. “Nonostante ciò, è importante mantenere una diversificazione internazionale per ridurre i rischi” continuano.
“Pur riconoscendo che i titoli azionari statunitensi sono costosi, da Goldman evidenziano anche che le valutazioni elevate da sole non sono un segnale di market-timing efficace e che la convenienza record della maggior parte dei mercati azionari non statunitensi è giustificata dalle debolezze strutturali delle economie dell’Eurozona e della maggior parte dei paesi emergenti”. Gli esperti dell’ISG prevedono in sostanza che nel 2025 le azioni statunitensi sovraperformeranno sia le obbligazioni USA con una duration intermedia sia la liquidità, in base alle attese di una crescita economica del 2,3%. Le azioni Usa avrebbero maggiori probabilità di sottoperformare in caso di recessione, ma secondo la banca Usa assegna solo il 20% di probabilità a una recessione quest’anno.
Per quanto riguarda gli investimenti in mercati emergenti, questi richiedono cautela per via della volatilità valutaria e delle incertezze macroeconomiche.
E Bitcoin, oro e criptovalute? Sono considerate opzioni strategiche per i portafogli a lungo termine. I motivi? Non generano flussi di cassa affidabili o costanti, elevata volatilità e mancanza di correlazione con altri asset tradizionali e infine rischi legati a potenziali sviluppi tecnologici, come i computer quantistici, che potrebbero minacciare la sicurezza della blockchain.
L’oro in particolare è visto come un bene rifugio, ma non è considerato un asset strategico fondamentale per i portafogli ben diversificati.
Regola aurea è sempre diversificazione
Ma gli esperti della divisione Wealth Management di Goldman Sachs, sottolineano anche se nonostante gli Usa sono stati leader indiscussi, è fondamentale diversificare gli investimenti in mercati non statunitensi.
Focus in primis sulla zona euro per cui si prevede per il 2025 una crescita prevista dell’1,0%, leggermente sotto il trend di lungo termine, mentre persistono problematiche strutturali, come la frammentazione politica e una lenta ripresa degli investimenti.
Guardando al Regno Unito, la crescita del PIL si attesterà all’1,2%, sostenuta da una politica fiscale espansiva e dalla riduzione dell’inflazione, ma ostacolata da rischi inflazionistici e alti tassi di interesse. Crescita superiore alla sua media storica invece per il Giappone che beneficerà di politiche monetarie e fiscali. Infine i mercati emergenti: in tal caso gli esperti prevedono una crescita al 4,1%, ma con notevoli incertezze dovute a mancanza di trasparenza nei dati cinesi e conflitti geopolitici, come la guerra Russia-Ucraina.
Rischi e opportunità nel 2025
Infine gli esperti individuano i rischi e le opportunità per il 2025. In primis la guerra commerciale tra USA e Cina che continuerà a generare volatilità nei mercati globali. Poi ci saranno rischi derivanti da politiche aggressive in Asia, specialmente nel Mar Cinese Meridionale.
Infine da non sottovalutare le minacce crescenti derivanti da attacchi informatici da parte di player statali e non, prevedendo un costo globale del cybercrime di 10,5 trilioni di dollari entro il 2025.