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Gli investitori internazionali irati esigono un’investigazione sullo scandalo immobiliare di Du

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Secondo Ebony Ivory Investors Group, a Dubai si sta verificando uno dei più grandi scandali immobiliari, con 500 irati compratori di unità ed investitori nel progetto Ebony Ivory Towers, da $630 milioni, che esigono una completa investigazione governativa sulla società immobiliare Al Fajer Properties e sul suo agente marketing Dynasty Zarooni Inc”. Gli annunci pubblicitari e i comunicati stampa ingannevoli, al fine di vendere spazi non esistenti, e gli anticipi versati e poi scomparsi, sono alcune delle proteste documentate dei compratori, stando a Moses Oye, investitore britannico e portavoce per il gruppo che ha investito in Al Fajer Properties: il gruppo ha investitori provenienti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dalla Russia, dall’Iran, dall’India, dal Canada e dal Pakistan. “Stiamo facendo appello alla Real Estate Regulatory Authority (RERA), l’agenzia governativa di Dubai che regola il mercato immobiliare, e al Governo di Dubai, Ruler’s Court Office, per fare indagini sulla società immobiliare, annullare il progetto Ebony Ivory e costringere ad un rimborso per i nostri $140 milioni in versamenti anticipati”, ha dichiarato Oye. Oye ha fatto riferimento a una serie di fotografie false di costruzioni, apparse sui giornali locali nel luglio 2008 con il logo di Al Fajer Properties. Le foto mostravano una struttura di sei piani con la seguente didascalia: “Foto scattata in loco il 10 giugno 2008, Ebony Ivory, Jumeirah Lakes Towers”. In realtà le foto erano state scattate presso il sito di un un altro progetto di Al Fajer; di fatto, il cantiere del progetto Ebony Ivory Towers, è attualmente solo una voragine nel terreno, stando al sig. Oye. “Se avessimo saputo che Al Fajer Properties stava mostrando delle fotografie false e ingannevoli, non avremmo mai investito nel progetto”, ha affermato. “In effetti alcuni investitori hanno già intentato delle cause penali per false dichiarazioni presso il pubblico ministero di Dubai”. Nell’ultimo anno non c’è stata praticamente nessuna costruzione sul sito, ha detto Oye. Inoltre gli investitori hanno appreso che la società immobiliare ha venduto uno spazio di cui circa 250.000 piedi quadrati sono oltre il limite massimo consentito dal permesso del governo per le zone edificate: un altro indicatore, questo, di potenziale frode. Il sig. Oye ha dichiarato un fattore ancora più importante: Al Fajer Properties ha pagato a Dynasty Zarooni Inc circa $55 milioni provenienti dai $140 milioni raccolti dai versamenti anticipati, che dovrebbero essere stati depositati invece in un conto depositato a garanzia. “Noi pretendiamo che i nostri soldi ci vengano restituiti, e vogliamo sapere perché Al Fajer ha versato questi fondi a Dynasty Zarooni, invece di usarli per le costruzioni”, ha continuato Oye. “La legge stabilisce pene come la carcerazione ed il pagamento di multe per chiunque si appropri indebitamente di pagamenti fatti allo scopo di realizzare dei progetti immobiliari”. Fino ad oggi la RERA ha ignorato le richieste da parte degli investitori per una investigazione trasparente, e sono chiare le violazioni delle norme RERA e delle leggi penali degli Emirati Arabi Uniti per difendere l’interesse dello sceicco Maktoum Bin Hasher Al Maktoum e di Al Fajer Properties, ha detto Oye. “Cosa si può fare quando l’agenzia governativa indipendente, designata dal Sovrano di Dubai per regolare e controllare le attività e le prestazioni delle società immobiliari, in effetti partecipa in una operazione di copertura che priva gli investitori dei loro diritti? Cosa dice ciò al mondo relativamente alla sicurezza degli investimenti immobiliari a Dubai? Dov’è la trasparenza e la responsabilità che il Sovrano di Dubai ha ordinato? Forse le leggi non sono applicabili quando si ha a che fare con lo Sceicco Maktoum Bin Hasher Al Maktoum?” Oye ha precisato: “Al Fajer Properties, che è controllata da un potente sceicco proveniente da una famiglia regnante, e che usa la piattaforma dell’agenzia governativa, continua ingannare il pubblico relativamente alle sue costruzioni inesistenti, con dei rapporti falsi, come è evidente nel suo recente comunicato stampa che dichiara il completamento del 15% della costruzione in un luogo in cui in realtà c’è solo un sito deserto senza alcuna costruzione”. Per riassumere il caso, Oye ha sollevato delle serie preoccupazioni relativamente alle recenti minacce che alcuni degli investitori hanno ricevuto, ed ha citato l’avvocato Salim Al Shaali, che rappresenta la parte civile nella causa criminale per false dichiarazioni contro l’agenzia di vendita Ebony Ivory. In una recente intervista, Al Shaali ha detto: “Abbiamo completa fiducia nel sistema giudiziario di Dubai. Io garantisco personalmente a tutti gli investitori che il governo di Dubai non permetterà mai che pochi individui facciano uso delle loro posizioni sociali o ufficiali per scopi illeciti, o che danneggino la reputazione del marchio “Dubai” come centro sicuro e di massima garanzia per l’investimento nella regione. Siamo in attesa di una risposta da parte dell’ufficio giudiziario”. Foto/galleria multimedia disponibile all’indirizzo: http://www.businesswire.com/cgi-bin/mmg.cgi?eid=5986572&lang=en Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l’unico giuridicamente valido.

Ebony Ivory Investors GroupMoses Oye, +447956289390Fax: [email protected]