Società

Giappone: al sicuro, almeno per ora. Ma il rischio è sempre maggiore

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Tokyo – Non se ne parla ancora abbastanza. Eppure le preoccupazioni, anche nei piani alti del governo, iniziano a manifestarsi. Cosa succederebbe in caso una spirale negativa dovesse colpire la fiducia degli investitori sul debito del Giappone? A rassicurare i mercati, almeno per ora, il fatto che il paese riesce a rifinanziare il 95% del suo debito internamente.

Ma i rischi di una implosione sono reali. Debito che supera di due volte il Prodotto Interno Lordo (Pil) e si aggira oltre i $10.000 miliardi. Bassa crescita economica e paese ancora alle prese con il problema deflazione, delineano un quadro di base poco rassicurante.

Tuttavia, altre caratteristiche delle finanze pubbliche dovrebbero far riflettere. Il governo prende a prestito più di quanto riesce a raccogliere dall’imposizione. In aggiunta, circa la metà delle tasse viene utilizzata per ripagare le passività.

Nel mentre che la politica è ancora alle prese con le decisione di aumento o meno dell’imposizione, e sui vari punti delle riforme, quanto emerge da una serie di interviste recentemente condotte da Reuters è chiaro: sono sempre di più i gestori di fondi e le autorità governative che temono una improvvisa perdita di fiducia sui titoli di debito del Giappone da parte degli investitori domestici.

Perdita di fiducia che rischierebbe di trasformarsi in una spirale con: fuga di capitali, maggiore costo di finanziamento, crollo della valuta e dell’azionario, alla quale potrebbe seguire un’ondata di liquidità alle banche locali da parte della Bank of Japan.