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GIALLO A WALL STREET: EX RE DEGLI HEDGE FUND FUGGE COI SOLDI DEI CLIENTI

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(WSI) – La polizia federale americana ha lanciato la più imponente caccia all’uomo che si ricordi per uno scandalo finanziario: l’Fbi, gli Us Marshals (gli agenti federali specializzati nei grandi latitanti) l’Interpol e la polizia di mezzo mondo stanno dando infatti la caccia a Samuel Israel III, ex re degli hedge fund di Manhattan, fondatore di uno tra i fondi speculativi più noti, il Bayou Management, sospettato di essere fuggito con diverse centinaia di milioni di dollari. Sulla testa dell’ex trader 48enne, figlio di una facoltosa famiglia della Louisiana e considerato uno dei geni della finanza creativa, pesa una condanna a 20 anni di carcere per aver fatto sparire dal fondo, oggi defunto, quasi 500 milioni di dollari dei propri clienti.

Solo che oltre ai soldi, da circa tre giorni è sparito anche lui, con una messinscena in stile hollywoodiano che fa passare in secondo piano il caso di Jerome Kerviel, il trader francese accusato di un buco da 5 miliardi di euro a SocGen e trovato dalla gendarmerie in casa sua alla periferia di Parigi.

Il giallo finanziario che sta animando Wall Street e ha messo in allarme gli agenti federali e gli inquirenti internazionali è iniziato lunedì scorso, quando Israel avrebbe dovuto presentarsi davanti alle autorità per scontare una pena di 20 anni in carcere per appropriazione indebita e altri reati finanziari. Dopo aver salutato la compagna ad Armonk, cittadina a un’ora da New York, è salito in macchina, ma in Massachussets, dove era atteso, non è mai arrivato. Di lui nessuna traccia: la sua vettura è stata trovata lunedì pomeriggio a Bear Mountain, zona di boschi e laghi frequentata da cacciatori nella parte settentrionale dello stato di New York. Nell’auto gli investigatori hanno trovato un messaggio che recita «suicide is painless», il suicidio non dà dolore, una frase tratta dalla sigla di una celebre serie tv americana, «M.a.s.h.».

E qui comincia il mistero: perché il tutto farebbe pensare un suicidio, a partire dal luogo, un ponte sull’Hudson River dove negli ultimi 28 anni si sono registrati 40 casi di persone che si sono tolte la vita gettandosi nel fiume. Ma il corpo di Israel non si trova e, quasi a sfida beffarda verso gli investigatori, la canzone a cui fa riferimento il messaggio compare in un episodio della serie tv dove va in scena proprio un finto suicidio. Lo scandalo del fondo Bayou risale a tre anni fa, quando nell’estate del 2005 l’hedge newyorchese chiuse improvvisamente i battenti con in portafoglio 400 milioni di asset. All’epoca Israel giustificò la chiusura motivandola con la volontà di stare vicino ai figli dopo il divorzio e rassicurò che il fondo non era insolvente. Ma le cose non stavano così e la Sec aprì un’indagine.

Nell’autunno del 2005 il finanziere si dichiarò colpevole di associazione a delinquere e frode finanziaria e lo scorso aprile è stato definitivamente condannato a 20 anni di carcere. Fino a lunedì, però, Israel era rimastoa piede libero dietro pagamento di riscatto e per la collaborazione offerta nel tentativo di recuperare parte delle somme del fondo (a oggi sono stati ritrovati 100 milioni). Morte o fuga abilmente orchestrata, dunque? Nessuno lo sa, per ora. Pattuglie di agenti stanno perlustrando l’Hudson River in cerca del presunto cadavere di Israel ma, data la portata del fiume, è come cercare un ago in un pagliaio;nel frattempo foto segnaletiche dell’ex trader sono state inviate agli uffici della polizia di tutto il mondo.

Finti suicidi e messinscene hanno scandito la storia del crack di Bayou: due anni dopo la nascita del fondo, nel 1996, Israel e soci crearono una società di revisione fantasma per certificare falsi rendiconti finanziari. Di certo Israel si è rilevato il più spregiudicato fra i suoi soci: il compagno d’affari Daniele Marino, che per l’anagrafe Usa è Daniel E. Marino, è da tempo in prigione dopo essersi dichiarato anche lui colpevole e condannato a 20 anni. Pure Marino, però, aveva lasciato un messaggio negli uffici del fondo in cui annunciava il suo suicidio. E la storia recente dei fallimenti degli hedge fund è piena di misteriose scomparse: due anni fa la polizia ha rintracciato tale Kirk Wright, un finanziere che era apparentemente scomparso dopo il collasso del suo hedge fund, costato 150 milioni ai risparmiatori. E lo scorso autunno un altro gestore di fondi speculativi finito in crisi, Angelo Haligiannis, è stato arrestato in un lussuoso resort di Creta, dopo essere scappato da New York nel 2006.

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