Mercati

Germania, sondaggi e scenari a un mese dalle elezioni

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Manca un mese esatto alle elezioni federali in Germania, l’appuntamento politico più importante dell’anno per l’Europa. Le ultime settimane sono state caratterizzate da un costante declino nei sondaggi del partito dei cristiano democratici (Cdu) di Angela Merkel che ha aperto sempre di più la porta ad una possibile vittoria dell’Spd.

Elezioni Germania: gli ultimi sondaggi

Secondo l’ultimo sondaggio Forsa, il partito (Spd) guidato dal ministro delle Finanze, Olaf Scholz sarebbe attualmente in testa con il 23% dei consensi, contro il 22% della Cdu-Csu e il 18% dei Verdi. Seguono, a distanza, liberali, Alternativa per la Germania (AFD) e sinistra radicale.

La media dei sondaggi elaborata dal Financial Times mostra invece un quadro decisamente aperto, nel quale la Cdu di Armin Laschet continua a prevalere con il 23,8% delle intenzioni di voto, seguita dall’Spd al 21% e dai Verdi al 17,9%.
Rispetto allo scorso aprile la forza dei tre maggiori partiti si è alternata più volte: il partito ecologista ha perso il comando in seguito al recupero dei cristiano democratici, che fino a poche settimane fa sembravano essere saldamente in testa.
Complici le gaffe del suo leader e il minore rilievo dell’agenda sul clima della Cdu (un tema tornato di massima attualità in seguito alle inondazioni subite dal Paese durante l’estate), la classifica si è nuovamente aggiornata. L’Spd è ora saldamente seconda e poco distante dal partito di Angela Merkel.

Lo scenario post elezioni

Le rilevazioni attuali indicano con chiarezza che la prossima coalizione di governo non potrà reggersi sulla sola alleanza fra socialisti e cristiano democratici, come avvenuto nell’ultima legislatura.
Almeno tre partiti saranno necessari per racimolare un numero di seggi sufficiente (in Germania sono assegnati in modo proporzionale ai voti ricevuti). Anche maggioranze alternative sono matematicamente possibili, laddove non sarebbe necessario mettere insieme i due partiti storicamente più importanti. Nello specifico, Verdi e liberali potrebbero alternativamente coalizzarsi con l’Spd o la Cdu, fissando agende presumibilmente assai differenti.

Per quanto riguarda la politica europea, in vista della riforma del Patto di Stabilità o l’eventuale trasformazione del Recovery Fund in un fondo permanente dell’Ue è facile immaginare posizioni più vicine a quelle italiane nel caso di una coalizione che includa una formazione di governo guidata da Scholz.