Economia

Germania, Ifo in rialzo. Ma nel paese che vuole austerity povertà è a livelli record

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ROMA (WSI) – Buone notizie dal fronte macro della Germania, con l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, che si attesta al record in sette mesi, dal luglio del 2014. Nel mese di febbraio, l’indice è salito a 106,8 dal 106,7 di gennaio. E’ il quarto rialzo mensile consecutivo, inferiore però alle attese, con gli analisti di Bloomberg che avevano previsto un incremento più forte, a 107,7 punti. Il dato deludente ha portato l’euro a scendere a $1,1324 alle 10.07 di Francoforte.

Gli ultimi dati pubblicati sembrano avallare la ripresa dell’economia tedesca. Ma la realtà presenta diverse sfaccettature. E tra queste, come riporta il Newsweek, non manca la povertà.

La rivista americana rende noto infatti che la povertà nel paese considerato motore dell’economia dell’intera Eurozona – ossessionato dall’inflazione, contrario al QE e sempre polemico con il numero uno della Bce, Mario Draghi, promotore dell’austerity che ha messo in ginocchio un continente intero – è a livelli massimi dalla riunificazione del paese nel 1990.

Ben 12,5 milioni di residenti sono considerati “poveri”, con un tasso salito dal 15% del 2012 al 15,5% nel 2013. E a dirlo è uno studio commissionato dall’organizzazione tedesca di welfare Joint Welfare Association, che indica gli stati di Berlino, Bremen e Mecklenburg-Pomerania ovest come quelli più colpiti dalla povertà. Vengono considerate povere le famiglie che dispongono di un reddito inferiore del 60% rispetto alla media nazionale.

Il maggiore rischio di povertà ricade sui “disoccupati, le madri single e le persone senza istruzioni”, ma sono i pensionati che stanno facendo fronte a un aumento della povertà più di ogni altra categoria. Ulrich Schneider, direttore esecutivo dell’associazione, ha detto che “la povertà non è mai stata così alta e le spaccature regionali mai così profonde”.

Il rapporto invita il governo federale ad agire per combattere la povertà, chiedendo una revisione delle politiche fiscali e cambiamenti al sistema dei beneficit. Wolfgang Strengmann-Kuhn, rappresentante parlamentare dei Verdi alla Bundestag, punta il dito contro la cancelliera tedesca Merkel, affermando che i tagli ai finanziamenti dei sistema previdenziali sono responsabili della situazione attuale, in un paese che sta diventando sempre più caratterizzato dalle diseguaglianze.

“La lotta contro la povertà non è nell’agenda del governo attuale, né lo è stata nei governi precedenti di Merkel”, continua Strengmann-Kuhn. A suo avviso, è vero che la Germania sta beneficiando del basso valore dell’euro – che a suo avviso è scatenato dalla “crisi nei paesi del Sud Europa – ma sono alla fine soltanto i gruppi appartenenti alla fascia alta di reddito a trarre vantaggio da questa situazione. (Lna)

Fonti: Newsweek