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Germania ha sfruttato oasi fiscale Irlanda per raddrizzare bilancio

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ROMA (WSI) – Quando il leader social democratico Peer Steribrueck era ministro delle Finanze, la Germania ha fatto affari con l’Irlanda, tanto criticata per le sue politiche fiscali vantaggiose rispetto alle concorrenti europee, in particolare in materia di corporate tax, per ridurre il debito del suo fondo pensionistico dell’ufficio postale statale in difficoltà.

Secondo la ricostruzione dello Spiegel fin dal 2005 anche prima di Steinbrueck, che è sempre stato uno dei massimi critici del regime fiscale irlandese, il Tesoro tedesco avrebbe usato società postali irlandesi per tentare di raddrizzare il bilancio statale.

Steibrueck ha continuato la pratica del suo predecessore Hans Eichel, coprendo le perdite del fondo pensionistico statale tramite la cartolarizzazione di titoli pensionisti.

Tassi & Congiuntura: in area Euro tasso decennale tedesco in rialzo questa mattina, sulla scia dell’analogo andamento del corrispondente T-note Usa. In rialzo anche i tassi sul comparto periferico, sebbene in modo più contenuto.

Unica eccezione la Grecia dove il tasso decennale si è riposizionato sotto la soglia dell’8,8%, dopo la revisione al rialzo del rating dell’agenzia Moody’s (da C a Caa3) con outlook stabile. L’agenzia ha citato il consolidamento fiscale ed in generale il migliorato quadro economico su un orizzonte di medio termine, riducendo la probabilità di ulteriore coinvolgimento del settore privato sul tema debito.

Nel frattempo, sul fronte inflazione, il dato preliminare di novembre relativo all’area Euro ha mostrato un lieve rialzo, riportando il dato core nuovamente all’1%. All’interno dell’area è emerso però un andamento divergente del dato italiano armonizzato, risultato ancora in forte calo su base mensile (-0,4%), penalizzato soprattutto dalla componente energetica. Immediato il riflesso sulle aspettative di inflazione misurate in via di approssimazione tramite i titoli indicizzati all’inflazione dell’area: i Btp decennali di questo comparto hanno evidenziato una breakeven in forte calo, ritornando in prossimità dell’1%.

In settimana, l’attesa riunione della BCE fornirà un aggiornamento delle stime del quadro macro: l’inflazione sarà un osservato speciale, vista la forte enfasi posta da diversi membri BCE (incluso Draghi) sull’attuale fase di “disinflazione al rallentatore”.

Sul fronte emissioni, attesa la Germania (fino a 4Mld€ di titoli a 5 anni il prossimo mercoledì), la Francia (fino a 4Mld€ di titoli a 5,8 e 15 anni il prossimo giovedì) ed infine la Spagna (emissioni sul comparto 2017 e 2018 il prossimo giovedì). Negli Usa tasso decennale vicino al 2,80% questa mattina, in attesa degli importanti dati sul mercato del lavoro del prossimo venerdì. Nel frattempo i primi dati sull’andamento delle vendite nel weekend successivo al Thanksgiving segnalano il primo calo negli ultimi 7 anni.

Secondo quanto riportato dalla National Retail Federation le vendite nel periodo citato sono calate del 2,7%. Oggi l’attenzione sarà sull’indice Ism manifatturiero di novembre, atteso in calo dal consensus di Bloomberg News. Tuttavia, il forte rialzo messo a segno dal corrispondente indice pubblicato da Markit per il mese di novembre (da 51,8 di ottobre a 54,3), rende non inverosimile un dato migliore delle attese. Sul fronte emergente da segnalare i Pmi manifatturieri cinesi di novembre, risultati leggermente migliori delle attese, confermando la fase di recupero in corso da metà anno.

Valute: l’euro continua a stazionare in prossimità di 1,36, confermando la tenuta della resistenza in area 1,3650, pari cioè ai massimi raggiunti a fine settembre. La festività del Thanksgiving rende oggi non disponibile l’aggiornamento delle posizioni speculative. Primo supporto di breve in corrispondenza di 1,35/1,3550. Yen debole durante la notte con il cambio vs euro che continua a rimanere in prossimità dei massimi da quattro anni poco al di sotto di quota 140. Il presidente della BoJ, Kuroda, ha ribadito stamattina l’impegno dell’Istituto a mantenere la propria politica espansiva finché l’inflazione non si stabilizzerà intorno al 2%, aggiungendo che la BoJ è pronta ad intervenire con altre misure se necessario.

Per oggi il primo supporto si colloca a in area 139, il successivo a 138,30. Durante la notte da segnalare il recupero del comparto commodity currency guidato da dollaro neozelandese ed australiano dopo la lettura migliore delle attese del PMI Manifatturiero cinese di novembre. Il dato è infatti rimasto sui massimi da 18 mesi (51,4) a fronte di aspettative di un lieve calo.

Commodity: lo scorso venerdì l’indice generale GSCI ER ha chiuso in lieve ribasso, archiviando così una settimana negativa caratterizzata dal calo del settore energia ed in particolare dall’allargamento dello spread WTI-Brent che ha toccato i livelli massimi da 8 mesi a causa del forte rialzo delle scorte Usa. Venerdì si è però assistito ad un ridimensionamento di tale spread; il Brent ha infatti chiuso in negativo (peggiore materia prima della seduta) mentre il WTI in positivo (+0,46%).

Al contrario del comparto energia (che ha un peso maggiore nell’indice generale), tutti gli altri settori hanno archiviato la sessione di venerdì in positivo; bene quindi i metalli sia preziosi (+1,1%) che industriali (+0,4%). In evidenza l’oro che è risultata una delle migliori commodity in scia alla maggiore richiesta dalla Cina. Andamento divergente all’interno del comparto agricolo caratterizzato dalla performance positiva del cacao e del cotone. A causa del giorno del Ringraziamento in Usa dello scorso giovedì, i dati della CTFC verranno resi noti domani.

Azionario: giornata di venerdì mista per i listini europei con le vendite che hanno interessato principalmente i listini azionari periferici, a fronte di un moderato rialzo per quelli “core”, con l’indice DAX che ha registrato l’ennesimo record storico sopra quota 9400 punti e l’ottava settimana consecutiva in rialzo, la miglior serie consecutiva di rialzi da 15 anni. Si chiude comunque una settimana ancora in rialzo per i principali listini a conclusione di un mese di novembre che ha visto però un andamento debole per i listini periferici e positivo per gli altri.

A livello settoriale l’ultima settimana ha visto prevalere gli acquisti principalmente sui comparti finanziario, intrattenimento e chimico mentre in negativo troviamo il comparto energetico appesantito dall’andamento debole delle quotazioni del greggio. In Italia l’indice Ftsemib ha chiuso la seduta in lieve calo penalizzata principalmente dalla debolezza dei titoli del comparto bancario ed utility.

In forte rialzo Telecom Italia su indiscrezioni di stampa di un sostegno al CDA da parte di alcuni fondi esteri (detentori dello 0,5% del capitale) sarebbe in vista dell’assemblea del prossimo 20 dicembre. In mattinata apertura negativa per i listini azionari europei con l’indice Ftsemib in negativo di oltre l’1% appesantito dal calo delle quotazioni di Enel.

Negli Usa, ennesima seduta dei record per i listini azionari con l’indice S&P 500 che durante le contrattazioni ha fatto registrare nuovi massimi storici poco al di sotto dei 1820 punti, per poi chiudere leggermente in negativo dopo le vendite degli ultimi trenta minuti. Il clima positivo sui mercati continua ad essere favorito dalle attese che la Fed possa mantenere inalterato nei prossimi mesi la propria politica di stimolo monetario e dalle aspettative di un buon andamento per la stagione dello shopping natalizio partita lo scorso venerdì con il cosiddetto “black friday”.

Come accennato in precedenza, i primi dati in tal caso sono risultati al di sotto delle attese. Il settore tecnologico è risultato il migliore comparto all’interno dell’indice S&P 500 trainato al rialzo dai titoli dell’e-commerce con Amazon che ha registrato un nuovo massimo storico. Debole invece l’andamento dei settori telecomunicazioni ed industriale. Sul fronte emergente, terza seduta consecutiva in rialzo per l’indice MSCI EM che riesce così ad azzerare le perdite e chiudere la settimana in rialzo. Tra i migliori troviamo i listini dell’area asiatica, mentre si sono mossi in controtendenza, chiudendo la settimana in calo, le borsa brasiliana e russa. Durante la notte seduta tendenzialmente negativa per i listini asiatici guidati da i listini cinesi in calo sulle attese di una rimozione del divieto di nuove IPO sul mercato che potrebbe portare ad un flusso di nuovi collocamenti nel corso dei prossimi mesi. Stabile il Nikkei.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ASTALDI – La controllata canadese del gruppo ha firmato un contratto per la costruzione di una centrale idroelettrica in Canada per 1Mld$; la realizzazione dell’impianto dovrebbe concludersi nei prossimi quattro anni.

ATLANTIA – La fusione tra Gemina e la società è stata ufficializzata ieri; da oggi le azioni Gemina non verranno quindi più negoziate sui listini di Borsa Italiana.

ENEL – Secondo quanto riportato dalla stampa, il Governo spagnolo sarebbe intenzionato a presentare un emendamento che prevede l’annullamento del contributo governativo di oltre 2Mln€ destinato alla copertura del “tariff deficit” 2013.

ENEL GREEN POWER – La società si è aggiudicata tre contratti in Cile per la fornitura di energia destinata a progetti eolici e fotovoltaici. L’investimento complessivo stimato è di oltre 300Mln$.

ENI – Secondo quanto riportato dalla stampa, vi sarebbero alcuni problemi nello sviluppo del giacimento di Goliat (Norvegia) che potrebbero causare ulteriori ritardi; la società aveva infatti già annunciato che l’avvio del giacimento sarebbe stato rinviato da fine 2013 al quarto trimestre 2014.

GENERALI – Secondo quanto riportato da La Repubblica, Ferak ed Effetti potrebbero essere intenzionate a cedere le proprie partecipazioni (1% e 2,15% rispettivamente) detenute nella società.

TELECOM ITALIA – La società ha smentito le indiscrezioni riportate nei giorni scorsi dalla stampa secondo le quali la compagnia sarebbe intenzionata a cedere Tim Brasil. In particolare il gruppo ha ribadito la “strategicità della partecipazione in Tim Brasil e del mercato brasiliano per il gruppo, smentendo che siano in corso contatti con potenziali acquirenti della controllata, che se ne persegua la dismissione o la combinazione con altri operatori, che siano pervenute offerte d’acquisto, sia pure unsolicited”.

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