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Germania: dalle elezioni la sorpresa del maggior sostegno all’euro

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Ascoltando i miei colleghi o leggendo i quotidiani inglesi, emerge l’opinione generale che i tedeschi non amino l’euro e non vogliano più finanziare i salvataggi della Grecia. Se da un lato difficilmente si può discutere questa impressione generale dell’opinione pubblica tedesca, il suo trasferimento al panorama politico tedesco non ha necessariamente riflettuto questa visione popolare.

In Finlandia e Olanda i sentimenti di Euroscetticismo hanno generato opportunità per un mandato politico più ampio per i partiti democratici di destra, che mettono in rilievo gli interessi nazionali rispetto al “progetto” europeo. Non è stata questa però la tendenza in Germania. I risultati delle elezioni federali tedesche dal 2010 rivelano che gli elettori tedeschi si sono spostati in modo significativo a sinistra.

Nel grafico qui sotto, abbiamo aggregato la quota di voti ricevuti dai tre partiti principali di centro-sinistra – Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD), Die Grünen (I Verdi) and Die Linke (La Sinistra) – e aggiunto i risultati dei recenti sondaggi riguardanti le elezioni a Berlino (18 settembre) e il trend delle elezioni generali. La percentuale di voti raccolti complessivamente da questi tre partiti supera il 50% nelle regioni di Amburgo, Brema, Mecklenburg-Vorpommern, e a Berlino supera il 60%. Questo indica un chiaro spostamento nell’opinione politica, come è evidenziato dal confronto con i risultati delle elezioni precedenti.

Questi risultati hanno tre implicazioni significative. Prima di tutto, i partiti della coalizione di centro-destra hanno perso la maggioranza nella camera alta tedesca, il Bundesrat. Ciò significa che questo schieramento dovrà ottenere un compromesso con gli altri partiti fino alle prossime elezioni federali generali, in programma non prima del 2013.

Dal momento che è compito del Bundesrat votare le leggi relative all’Unione Europea, non è difficile vedere come le recenti lamentele di uno scarso coinvolgimento nelle riforme dell’EFSF (European Financial Stability Facility) porteranno a una maggiore consultazione con Socialdemocratici e Verdi.

Considerando la lotta recente della coalizione di Governo per trovare una posizione comune nella crisi dell’Euro, per i mercati questo potrà non rappresentare un segnale rassicurante di una posizione tedesca forte e chiaramente univoca. In secondo luogo, se gli elettori miravano a rafforzare le voci di Euroscetticismo, in futuro resteranno delusi.

Socialdemocratici e Verdi sono tendenzialmente favorevoli a un’integrazione europea e sono stati entrambi sostenitori dell’Euro quando erano al Governo. Persino la Sinistra, meno entusiasta riguardo all’Eurozona, in realtà non sfida l’appartenenza della Germania all’UE.

In conclusione, dovremmo tenere presente questa recente tendenza elettorale e queste due implicazioni quando discutiamo se la Germania ha intenzione di lasciare l’Eurozona oppure se intende estromettere qualcun altro dalla cerchia. Ho l’impressione che la base politica a favore dell’Euro in Germania sia spesso sottovalutata all’estero.
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