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GERMANIA ALZA TONI: FUORI DA EURO CHI NON RISPETTA STANDARD BILANCIO

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva portando il differenziale 2-10 anni a 214pb da 213. I listini azionari hanno chiuso la sessione in positivo sulla scia di un allentamento delle tensioni in Grecia.

Questa mattina però alcune indiscrezioni di stampa insieme al discorso di ieri della Merkel, stanno nuovamente riaprendo la discussione sulla possibilità che l’aiuto alla Grecia possa arrivare dal Fmi piuttosto che direttamente dai paesi dell’area.

In particolare il Wsj, riportando le dichiarazioni di un esponente del governo greco, segnala come la Grecia sarebbe pronta a richiedere l’aiuto del Fmi laddove non dovessero arrivare dettagli del piano europeo entro la prossima Pasqua (4 aprile).

Non sarebbe infatti prevista l’ufficializzazione dei citati dettagli nel corso del prossimo meeting dei ministri finanziari europei del 25 marzo.

Allo stesso tempo ieri il premier tedesco Merkel, in un discorso al parlamento tedesco, si è dichiarata favorevole all’introduzione di un meccanismo che in futuro possa portare fino all’esclusione di paesi facenti parte attualmente dell’area in caso di ripetute violazioni degli standard di bilancio richiesti.

Weber, presidente della Bundesbank, si è invece mostrato più aperto all’ipotesi di aiuti direttamente dai paesi europei, dichiarando che essi darebbero beneficio all’Europa stessa, aggiungendo inoltre che il piano greco è credibile.

Allo stesso tempo Weber si è dichiarato possibilista sull’ipotesi di modifica dei criteri di accettazione del collateral in Bce, aprendo alla possibilità di revisione al ribasso del rating ammesso, a fronte però di un incremento dello scarto applicato sui titoli offerti in garanzia.

La Commissione europea ha avvertito che una dozzina di governi, inclusa la Germania, rischiano di non raggiungere i target di deficit di bilancio poiché stanno utilizzando favorevoli previsioni economiche per delineare le loro proiezioni di riduzione dei deficit. Ha inoltre chiesto a Francia, Spagna ed Irlanda maggiori dettagli circa i loro piani di rientro.

In Germania l’asta sul titolo a 10 anni per 4,1Mld€ ha registrato una buona domanda con un bid-to-cover all’1,67 dal precedente 1,45. Oggi è attesa l’asta in Francia di titoli a 2, 4 e 5 anni per 7-8 Mld€ e di titoli indicizzati a 9 e 30 ani per 1,3-1,8 Mld€. In Spagna è invece attesa l’asta sul 10 e 30 anni per 4,5-5,5 Mln€.

Negli Usa i tassi di mercato sono calati leggermente sul tratto decennale e saliti sul breve comportando una riduzione dello spread 2-10 anni a 272pb. E’ proseguita la fase di rialzo delle borse, con l’indice S&P500 guidato dai finanziari e dalle telecomunicazioni. Bernanke si è dichiarato fermamente contrario all’ipotesi di ridimensionamento del ruolo di supervisione della Fed, che, in base alla proposta in discussione, sarebbe relegato al solo comparto delle grandi banche.

Sul fronte macro il pomeriggio di oggi è ricco di dati. Sono attesi i prezzi al consumo di febbraio, i consueti dati settimanali sul mercato del lavoro, il Filadelfia Fed di marzo ed il superindice di febbraio. Sul decennale il supporto si colloca al 3,58%.

Valute: dollaro in apprezzamento vs euro dopo il ritorno dell’ipotesi del ricorso al Fmi come soluzione per la crisi greca. Per oggi la resistenza continua a collocarsi in area 1,3850. I supporti si collocano in area 1,36 e 1,3540. L’euro ha perso terreno anche vs lo yen durante la notte. I supporti odierni si collocano a 122,80 e 121,50. La resistenza passa da 124.

Stabile lo yuan cinese anche se tra qualche mese potremmo assistere ad una ripresa dell’apprezzamento vs dollaro. Il consiglio per la promozione del commercio internazionale ha reso noto che la Cina sta conducendo degli stress test su 12 settori industriali per valutare gli effetti sulle aziende di una possibile rivalutazione dello yuan. I risultati saranno annunciati entro il 27 aprile.

Materie Prime: positive la maggior parte delle materie prime. Tra gli energetici in rialzo il greggio Wti (+1,5%). Alla luce dell’elevato livello dei prezzi, l’Opec ha deciso di lasciare invariate le attuali quote per la quinta volta da fine 2008.

Positivi i metalli industriali guidati da zinco (+1,8%) e rame (+1,8%). Positivi anche i preziosi. Positivi anche gli agricoli guidati dal mais (+2%) in seguito ai ritardi nella semina dovuti alle inondazioni che hanno caratterizzato gli Stati Uniti.

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