Economia

Gen Z e risparmio, gli errori dei millennials da evitare

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Mentre la Gen Z si sta affacciando al mondo del lavoro, o comunque ha iniziato da poco a guadagnare i primi denari, gli esperti di finanza personale iniziano a lanciare i primi messaggi specificamente indirizzati alla nuova generazione.
Fra i moniti lanciati finora uno è particolarmente curioso: non imitate i Millennials, quantomeno nella gestione del denaro. Secondo una ricerca di Charles Schwab, infatti, in quest’ultima generazione cresciuta a cavallo del cambio di secolo si osserverebbe una netta tendenza all’indebitamento finalizzata al raggiungimento dei modelli di ricchezza lanciati dai loro idoli sui social.

Negli Stati Uniti, infatti, i Millennials si sono rivelati particolarmente propensi all’indebitamento per acquistare l’automobile. Capita così che le rate, per pagare un auto particolarmente costosa in rapporto al reddito annuo, somiglino a quelle di mutuo. “L’influenza dei social media ha fatto soccombere molti Millennials alla pressione di stare al passo con i loro coetanei”, ha detto a GoBankingRates Sabrina Hamilton curatrice del blog Finance Over Fifty, “questo ha portato a un’inflazione dello stile di vita e all’aumento del debito”.

Gen Z: non sottovalutare il risparmio previdenziale

Un altro “errore finanziario che i Millennials tendono a commettere è quello di non risparmiare abbastanza per la pensione”, ha aggiunto la Hamilton, “il risparmio pensionistico mediano per i millennial è di soli 23.000 dollari, contro i 64.000 degli appartenenti alla Gen X. E una tendenza in crescita vede i Millennials estinguere i debiti e integrare i loro bassi redditi attingendo dai loro conti pensionistici”.

Non c’è da stupirsi, dunque, se il terzo errore consiste nel non aver imparato gli elementi fondamentali della finanza personale e della gestione del denaro – che peraltro non vengono insegnati a scuola nemmeno negli Usa.

I giovani della Generazione Z, in conclusione, dovrebbero focalizzarsi più sulla matematica del risparmio e cedere meno alla dittatura dell’apparenza che impera su Instagram e TikTok – anche se, probabilmente, resistere alla tentazione non sarà facile.